C'è posta!

[di ValentinaColombo]

_List Books from Korea è un gioiello. Chiunquelo tenga in mano rimane stupito: dalla qualità fisica dell'oggetto,dall'impaginazione elegante e sobria; e poi dai contenuti vari etutti interessanti, dalla qualità degli interventi, dalla coerenza delprogetto.

_List è una rivistacoreana come poche esistono. Quattro numeri all'anno, che riceviamopuntualmente nella nostra casella e dai quali traiamo spesso spunti einformazioni utili per capire il mercato coreano, le tendenze, i nomi e iluoghi. Tutto questo a un prezzo incredibile: gratis. Si tratta infattidi una di quelle belle esperienze di promozione della cultura che cipiacerebbe venisse alla luce anche qui in Italia. Pubblicata in inglese,coreano e cinese, disponibile anche online e per ipad, arricchita da una newslettermensile (sottoscrizione qui), questa rivista è gestitadal KoreaLiterature Translation Institute (o LTI), a sua voltaparte del Ministero della Cultura, Sport e Turismo.

Lo scopo della rivista è quello di"contribuire alla cultura globale promuovendo la conoscenzadella letteratura e cultura coreane nel mondo".

Al suo interno sitrovano interviste, focus sui generi letterari principali, articolispecialistici sulla letteratura coreana e sul mondo editoriale,sulle relazioni internazionali tra editori e la loro crescita,analisi di mercato e opinioni di critici, coreani e non, sul mondo dellibro. L'ultimo numero che abbiamo ricevuto è dedicato proprio ai libriper ragazzi, con uno speciale sugli illustratori che hanno promosso,con i loro lavori, la cultura dell'albo coreano nel mondo; un' analisidel mercato; uno studio sulle principali linee di lavoro su cui glieditori e gli illustratori si sono mossi negli anni. Infine, come inogni numero, una interessante selezione dei libri raccomandati daglieditori stessi, sia per la narrativa adulta che per i ragazzi. Mentrealcuni nomi sono già noti, perché presenti per esempio a Bolognaalla Mostra degli illustratori, alcune cose mi hanno incuriosito,e spero di poter presto approfondire di persona durante la fiera diSeoul.

ChunGap-bae, One fine day, Sakyejul,2006

Tragli illustratori della scuola che potremmo definire "tradizionalista",mi ha colpita il lavoro di Chun Gap-bae, che però ho rintracciatoanche con il nome di Jun Gab-bae. One fine dayè la storia, meravigliosamente illustrata ad acquarello,di un funerale coreano. Un albo che affronta il tema dellamorte attraverso la ritualità del rito. La scheda è disponibile qui, ma spero, nel mio prossimo viaggio inCorea, a giugno, di sfogliare per intero una copia.



Yoo Juyeon, One Day,Borim Press, 2010

C'è poi Oneday di Yoo Juyeon, pubblicato dalla nota BorimPress, altro albo dalla copertina accattivante e dalleillustrazioni delicate e poetiche. Da aggiungere alla lista di librida cercare.
_List è quindi una rivistadove si parla di libri e linguaggio, dei luoghi-simbolo del mondoeditoriale coreano (in questo numero Bosu-dong Book Valley, ovvero il quartieredei librai antiquari), di case editrici e scrittori del momento.
L'LTI organizza anche corsi estivi e intensivi di traduzione ed èl'ente che gestisce i fondi destinati agli editori stranieri che voglionopubblicare nel loro paese un libro coreano. Una pratica, questa, moltodiffusa all'estero, ma assente in Italia, e molto interessante sotto ilprofilo della promozione internazionale, in quanto fornisce un budgeta editori stranieri (che così risparmiano dei costi di traduzione,per questa lingua, abbastanza significativi) e un sostegno e un aiutoai traduttori. C'è in questo la consapevolezza che la traduzione nonè solo una trasposizione di un contenuto in un linguaggio diverso,attraverso segni diversi, ma che si tratta soprattutto di una finestrasu di una cultura altra, che va quindi interpretata e presentata inmodo comprensibile, completo e competente. Significa quindi mettere incomunicazione due mondi, e la comprensione delle differenze e delleaffinità è ciò che rende lo scambio fruttifero e utile.
Un'altra cosa interessante è il fatto che questa rivista siafinanziata e sostenuta dal governo coreano. Anche in questo caso, lostato si fa promotore culturale, investendo in quella che potremmodefinire la sua "immagine", aiutando imprese straniere a importarela cultura coreana, facendola volare oltre i confini geograficidel paese. Organismi simili al LTI esistono in Portogallo (DGLB, che ha finanziato anche il nostroNove storie sull'amore, ela traduzione dei libri acquisiti da Planeta Tangerina), nei Paesi Bassi(FlemishFund), in Spagna (direttamente con il Ministerio de Cultura), per citarnealcuni. Accanto alla rivista LTI, da anni esiste anche il prestigiosoCj Picture books award (vinto anche dai Topipittori). Si trattainsomma di una politica culturale aperta verso l'estero comepromotrice della produzione libraria locale, sia narrativa, siaillustrata, sia divulgativa. Un modo di intendere il libro comeveicolo di comunicazione tra le culture che rappresenta il latopiù interessante e stimolante della globalizzazione, quella che nonuniforma, ma che avvicina gli estremi del pianeta, mantenendo peròla peculiarità di ogni paese.