Sentieri dell’incertezza: intervista a Joanna Concejo

Joanna Concejo, oltre a essere un'illustratrice fra le più interessanti del panorama europeo, è anche una straordinaria docente. In Italia tiene corsi brevi a Sàrmede, a Macerata, a Lonato e quest'anno condurrà un laboratorio residenziale di illustrazione  dal 26 al 28 luglio a Ca' Colmello, sulle colline bolognesi. Ce lo siamo fatti raccontare.

[di Michele Pascarella]

Ca' Colmello.

Torni a Ca’ Colmello per il secondo anno, per un nuovo workshop residenziale. Quale rapporto con il luogo istituirà il lavoro che proporrai?

All’inizio di ogni corso (o quasi) propongo di disegnare dal vero nel luogo dove ci  troviamo. Lo stesso workshop può cambiare a seconda di dove si svolge, poiché ogni luogo ha una sua particolare presenza nel processo creativo. Ci sono i paesaggi, le persone, le piante, gli animali… e anche gli incontri che si creano tra i partecipanti. Ca’ Colmello è un luogo bellissimo, immerso nella natura, quindi anche questa volta sarà un’inspirazione per me, e speriamo anche per i corsisti.

Ca' Colmello.

Sentieri dell’incertezza: perché questo titolo?

Ogni libro nuovo che sto per cominciare è un po’ come un sentiero dell’incertezza. Parto sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di nascosto e sottile, di ciò che non ho mai visto. Ogni volta ho un po’ paura, e nello stesso tempo voglio andare avanti e scoprire "nuovi paesaggi", fare "nuovi incontri". All’inizio di ogni libro nuovo posso dire «Non so fare questo libro», perché non l’ho mai fatto, quindi percorro sempre un sentiero dell’incertezza.

Come si articolerà il workshop, in concreto?

Concretamente, ogni partecipante deve scoprire il proprio sentiero. È un po’ come prendere un treno verso una destinazione sconosciuta: con gli elementi che io metterò a disposizione dei partecipanti non faccio altro che stimolare questo viaggio.

Ognuno giungerà in un luogo diverso, perché riceverà elementi differenti con i quali lavorare che si intrecceranno con il proprio bagaglio e percorso personale. Non mi piace fissare un obiettivo, durante i miei workshop lascio sempre aperta la questione del "risultato". Non dico mai dove uno deve arrivare. Sono solamente un’accompagnatrice che dà un impulso per cominciare il viaggio. Ogni partecipante lavora con la tecnica che preferisce. In concreto… disegneremo molto!

In generale cosa ti colpisce, in un'illustrazione? E cosa ti fa dire che un tuo lavoro è ben riuscito?

Non posso dire esattamente ciò che mi colpisce. Per me non è una questione di parole. Prima di tutto è un sentimento di meraviglia, di sorpresa, di gioia, che mi fa percepire che tutto nell’immagine sembra giusto e al proprio posto. A volte, quando vedo una bella immagine, mi dico «Certo, adesso guardandola mi pare evidente, che bellissima idea! Perché non ho trovato io quest’idea?». Non è assolutamente un sentimento di gelosia, solamente sono contenta e fortunata di poter guardare un’illustrazione che mi risuona dentro: è un po’ come trovare un amico. Anche nel mio processo creativo è così: non so spiegare bene perché un'illustrazione mi sembri ben riuscita, però sento che è così. Sento che sono riuscita a esprimere quello che è giusto dentro di me, che ho fatto tutto il possibile. Per me è un po’ come una necessità interiore di esprimere qualcosa d’importante, e curarlo nei minimi dettagli per farlo vivere.


Joanna Concejo è nata nel 1971 a Slupsk, in Polonia, e si è laureata nel 1998 all’Accademia di Belle Arti di Poznan. Nel 1994 si è trasferita in Francia, alla periferia di Parigi, dove vive tuttora. Alla fine degli anni Ottanta ha iniziato a lavorare come illustratrice e artista visiva. Nel 2008 sono apparsi i suoi primi libri. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo.

La Casa Laboratorio Ca’ Colmello si trova in via Gesso 21 a Sassoleone, in provincia di Bologna.

Info e iscrizioni (entro il 7 luglio):

Tel: 349 2826958 ∙ 340 7823086

info@babajaga.it

www.babajaga.it