Angeloche regge la pergamena del cielo, ChoraMuseum. |
Qualche giorno fa EmanuelaBussolati ci ha scritto, rigraziandoci per il post sulla chiesa bizantina diSanSalvatore in Chora. Nel suo messaggio in particolarediceva: “Questa splendida chiocciola del tempo, portata daun angelo, la ricordi? È davvero splendida!”
Nelpost precedente non ho potuto parlare di questa immagine: il tematrattato era la rappresentazione dell'anima. Ma le parole di Emanuelami offrono il destro per farlo ora, perché l'angelo che sorreggela chiocciola del tempo è l'altro elemento per me straordinario dell'iconografia di questa chiesa,che non avevo mai visto altrove. E mi sono subito chiestache significato potesse avere la grande conchiglia bianca rettadall'angelo. La spiegazione l'ho poi trovata nel volume ChoraMuseum acquistato sul luogo. L'immagine illustra un passodel Libro della Rivelazione oApocalisse di San Giovanni (scritta nell'isoladi Patmos, non lontano dalle coste della Turchia), che racconta glieventi che caratterizzeranno, nell'ottica escatologica cristiana, lafine del mondo. Nello specifico, corrisponde al passo 6: 14: Eil cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola. Ilparticolare fa parte, infatti, dell'affresco che raffigura il GiudizioUniversale, situato nella volta centrale del Parekklesion (cappellalaterale della chiesa): una composizione circolare che ha al centro ilcielo che si avvolge su se stesso e, intorno, disposti in circolo, i cori degli eletti al centro dei quali siede Cristo, con asinistra la Vergine e a destra Giovanni Battista.
Giudizio Universale, ChoraMuseum. |
Il rotolo del cielo, sorretto da unangelo, è di un bianco smagliante, sopra vi risaltano figure d'oro:il sole, la luna e gli astri. L'angelo regge in volo sopra la testail cielo che, arrotolandosi su se stesso, finisce il tempo aprendoall'eternità: a questo evento il pittore ha dato figura di chiocciola,di spirale: che se da una parte è un motivo simbolico archetipico frai più ricchi di significati, religiosi e non, dall'altra è una dellestrutture che ricorre con maggiore frequenza negli ambiti più diversidel cosmo e della natura, e quindi nei campi più diversi di indaginescientifica: fisica, astronomia, biologia, botanica eccetera.
Minareto, Samarra, IXsecolo, Iraq. |
Quando ilmessaggio di Emanuela è arrivato, ho mostrato a Paolo l'immagine e hocercato di spiegargli cosa significasse e il suo commento è stato:sembra la rappresentazione di un concetto di fisica quantistica. Aragione. Quando Albert Einstein rivoluzionò la nostravisione dell'universo annunciando che spazio e materia senza temponon esisterebbero, lo fece con il linguaggio della scienza, dellanuova fisica. Non so se fosse al corrente che un pittore bizantinoalle prese con la narrazione della fine del tempo, cioè del cielo,e dello spazio, cioè del mare e della terra, avesse avuto unaintuizione simile alla sua. E che la conchiglia-tempo che risucchianel suo vortice ogni cosa, è quanto di più simile al racconto dellaformazione di un buco nero sia stato fatto per immagini prima chela fisica quantistica ce lo raccontasse in termini matematici.
Buco nero rilevatonei pressi della galassia nana IC 10, a 1,8 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione di Cassiopea. ImmagineNASA. |
Del resto, il fisico Fritjof Capra nel bellissimo e imperviolibro Il Tao della fisicaillumina le straordinarie analogie fra le nuove visioni aperteall'uomo contemporaneo dalla fisica quantistica e quelle deimistici orientali buddisti, induisti e taoisti. Il che sembrasuggerirci che religione e scienza hanno modi diversi di arrivarea intuire e a spiegare medesimi fenomeni.
Qualchegiorno fa Laura Ottina nel suo Animalarium in un bel post sullo scienziato tedesco ErnstHaeckel, scrittore illustratore di prodigiosi volumidi scienze naturali dedicati a invertebrati come spugne, meduse,anellidi, e a organismi unicellulari marini come i radiolari, scrive:“Come artista e scienziato compiuto, Haeckel era affascinato daimodelli e dalla simmetria, e trovò ispirazione nella convinzione diGoethe che arte e scienza possonoportarci a comprendere le verità fondamentali della natura.”
HernstHaeckel, Ammoniti, Kunstformender Natur, 1904. |
Quando glieneho parlato, Paolo mi ha fatto notare che per i greciarte e scienza coincidevano e infatti per esprimerle ricorrevanoallo stesso termine: téchne.
Vieneda riflettere su quanto siamo limitati, oggi, a oltre cento anni dallascoperta della relatività, nel nostro modo di vedere le cose, legaticome ancora rimaniamo a un'idea di scienza spesso incapace di pensareai fenomeni fisici e biologici e agli strumenti adatti a sondarnela profondità, in modo complesso, come parti inscindibili di unafondamentale unità.
Un'ultima riflessione. Che la finedel tempo sia nell'Apocalisse descritta come unapergamena che si arrotola, merita una riflessione.
GiudizioUniversale, pannello di tetrastico, MonteSinai monastero di Santa Caterina, XIIsecolo. |
Lapergamena fu inventata nella città diPergamo, in Asia minore, non lontana da Bisanzio, quando gli Egizi,sentendo minacciato lo splendore della biblioteca di Alessandria daquello sempre crescente della biblioteca di Pergamo (secondo il raccontodi Plinio il Vecchio), smisero di fornire papiri alla città. Le pellidi agnello trattate con calce si rivelarono allora un supporto elasticoe resistente, ideale per la scrittura e quindi un valido sostitutodel papiro, di cui a quel punto si poté fare a meno. Da questo,infatti, poi nacque la forma del volume e, quindi, del libro comefino a oggi è stato inteso. Attraverso l'analogia fra il cielo e lapergamena, San Giovanni instaura un nesso fra l'avvolgersi del tempoe lo svolgersi del suo racconto. Una sorta di metanarrazione capace,con il medesimo simbolo, di significare due fenomeni contrari. E disuggerire che cose che alla percezione comune appaiono inconciliabili,forse lo sono, come ci dicono la fisica quantistica, l'arte e lereligioni, solo apparentemente.