Quando faccio le elementari, qualche volta capito alla scuola materna dove lavora la mamma. Ho il permesso di andare a vedere i bambini del nido che comunica con la scuola attraverso un corridoio. Aspetto fuori guardando dal vetro fino a quando le educatrici che conoscono la mamma mi fanno entrare. Posso giocare una manciata di minuti con i più piccoli. È un’emozione fortissima stare con quelli che ancora non parlano. Mi sento davanti a un mistero. Vorrei rimanere per sempre. Quando sono grande devo ricordarmi che voglio avere dei bambini. Silvia Vecchini, grande osservatrice di infanzia e infanzie, non poteva sottrarsi alla prova autobiografica de Gli Anni in Tasca. Il risultato è un libro sorprendente fatto di frammenti: episodi, ricordi, pensieri che tessono un quadro di ammaliante profondità e verità.
Per approfondire, qui.
- raccontare una giornata passata con i propri nonni;
- pensare a qualcosa di pauroso accaduto durante l’infanzia;
- ricordare un’avventura vissuta con il proprio migliore amico.