In un paese lontano dove se ne vanno le rondini a svernare quando qui si fa freddo, c’era una volta un re che aveva undici figli maschi e una bambina che si chiamava Elisa. Gli undici fratelli che erano principi andavano a scuola con la sciabola al fianco e il petto coperto di splendide medaglie. Scrivevano con uno stilo di diamante su una lavagna d’oro e sapevano leggere benissimo sia in silenzio che a voce alta. Si capiva subito che erano dei veri principi. Elisa, la sorella, per sedersi aveva uno sgabellino fatto di specchi di cristallo e possedeva un libro illustrato che era costato metà del reame. Una bambina salva i suoi undici fratelli dal sortilegio lanciato da una strega cattiva: capita sempre, nelle favole. Ciò che rende I cigni selvatici così straordinario sono la magica penna di Hans Christian Andersen, la magistrale traduzione di Maria Giacobbe e le illustrazioni, delicate e potenti, di Joanna Concejo, che riflettono la forza e la determinazione della piccola Elisa.