Un racconto notturno e misterioso di Franz Kafka, per la collana ‘Fiabe quasi classiche’, illustrato dal segno onirico e fiabesco di Anais Tonelli. In una notte gelida, un giovane rimasto senza carbone, la stufa fredda, decide di andare dal carbonaio e impietosirlo per ottenere una palata di carbone. Così, afferrato il secchio, lo cavalca, fluttuando a mezz’aria come uno strano cavaliere, per strade buie e deserte. Arrivato allo scantinato del carbonaio, lo scorge seduto a un tavolino, intento a scrivere. La porta è aperta per far uscire il calore eccessivo. Lo chiama, pregandolo di non farlo morire assiderato. Ma il carbonaio non lo sente: la moglie si oppone a che il marito lo ascolti, convincendolo che la notte è disabitata e silenziosa e fuori non c’è nessuno. Finché il cavaliere del secchio, scacciato con una grembiulata dalla donna, è costretto a prendere la via dei monti ghiacciati.
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