Sopravvivere a Paolo

Dal 4 al 9 luglio, a Sàrmede, si terrà una nuova edizione del corso "Progettare Libri". Di questo corso ho parlato diffusamente in questo blog e una rapida ricerca in rete dà accesso a svariati racconti delle esperienze degli allievi dei corsi passati. Ma chi parteciperà quest'anno avrà qualche sorpresa: il programma del corso, pur essendo sempre concentrato sulla relazione fra contenuto narrativo e forma del libro e sull'indagine dei fattori che condizionano e vincolano la creatività di autori o illustratori, ha subito qualche modifica e costringerà gli allievi a essere più immediatamente operativi. A fare e realizzare di più.
 
 
Chi fosse interessato a iscriversi può contattare la Scuola internazionale di illustrazione di Sàrmede a questo indirizzo: corsi@sarmedemostra.it . Chi volesse maggiori informazioni mi può contattare a info@topipittori.it . 
Intanto, potete leggere qui sotto il racconto di chi ha affrontato questa nuova versione del corso - in edizione compressa - un paio di mesi fa, ad Amburgo. Il titolo è:
 
 
Sopravvivere a Paolo
 
Abbiamo incontrato Paolo Canton un venerdì mattina del febbraio 2016, nella nostra aula della HAW, l’Alta Scuola di Arti Applicate. Pochi convenevoli e si comincia. Ogni allieva si vede assegnare a sorte un compito da realizzare nella giornata, che viene letto ad alta voce a tutti i partecipanti al corso. Per esempio: realizzare un albo illustrato di 32 pagine a partire da una frase iniziale. Oppure: inventare una storia che possa essere narrata efficacemente in una dato oggetto-libro. Ad alcune allieve vengono assegnati strani compiti da portare a termine fuori, in strada: devono visitare luoghi o seguire istruzioni apparentemente insensate, nonostante minacci neve e la temperatura sia piuttosto rigida.
 
 
Ci rendiamo conto immediatamente che il corso non sarà un pic-nic. Ci sarà da lavorare duramente. Paolo lo chiarisce senza possibilità di equivoco: deve tutto essere finito entro sera. Sui volti delle mie colleghe vedo espressioni interrogative. Come si può fare tutto questo in un giorno solo? Come sopravvivere?
 
Io mi rilasso: sono stata assegnata al corso come assistente e non devo far altro che mettermi al servizio di Paolo. O, almeno, così credevo. Uno dei compiti preferiti da Paolo non è stato sorteggiato e così diventa mio. D’ufficio. Addio comodità!
 
 
Paolo ci mette sotto una forte pressione, sia per la ristrettezza dei tempi di consegna sia per la difficoltà intrinseca dei compiti assegnati. Sorride, ma è molto risoluto. A volte si inventa una variazione improvvisa dell’esercizio, per spingere l’allievo in una direzione diversa da quella che aveva intrapreso, o semplicemente per creare un disturbo. Nonostante la pressione, però, l’atmosfera resta confortevole, amichevole, anche se tutti si danno un gran da fare e sono concentratissimi. Lavoriamo come matti.
 
 
La mattina seguente, nuovi compiti. Questa volta dobbiamo lavorare in coppia sul medesimo progetto. Sempre estratto a sorte. Sempre da finire entro sera.
 
Domenica mattina ci incontriamo per un’analisi finale del lavoro che abbiamo svolto.
Siamo tutte sbigottite: come è stato possibile arrivare a questi risultati in soli due giorni?
Quasi tutti i compiti hanno trovato soluzioni brillanti. Alcuni, sorprendenti.
Non abbiamo avuto il tempo di pensare se fossimo capaci di farlo, né se il risultato sarebbe stato perfetto o meno.
Abbiamo, semplicemente, prodotto: abbiamo disegnato, dipinto, ritagliato, pasticciato, piegato, tagliato, cliccato e digitato.
Abbiamo agito e reagito; abbiamo discusso e trovato soluzioni.
Devo confessarlo: alla fine eravamo completamente esauste. Pronte per una vacanza.
Ma ce l’abbiamo fatta. Siamo sopravvissute a Paolo.
E ci sentivamo bene. Ci eravamo perfino divertite.
 
Addio comodità! Buon giorno illustrazione!
 
 
E ora, un po’ di testimonianze delle altre allieve:
 
«Partecipare al corso di Paolo è stata un’esperienza interessante. I compiti che ci ha assegnato erano difficili,
ma stimolanti e sono contenta di aver dovuto affrontare il problema di raccontare il giallo senza poter usare il giallo.»
 
 
«Il corso con Paolo si svolge in un delicato equilibrio fra sfida, processi di apprendimento e divertimento.
I compiti che mi sono stati assegnati mi hanno stimolato un nuovo approccio alla creazione e alla narrazione di storie.
Mi ha interessato molto apprendere come realizzare le forme-libro più adatte a contenere queste storie.
Per chi, come me, ama i libri, è come passare tre giorni al luna park. E le discussioni sul settore dell’albo illustrato
e dell’editoria mi hanno aperto una nuova prospettiva sul mondo del quale voglio far parte.»
 
 
«Il corso è stato difficile, ma coinvolgente: io ho disegnato e disegnato e disegnato, dimenticandomi perfino di mangiare e bere.
Ho dimenticato tutto per concentrarmi solo sui compiti che mi sono capitati in sorte. Alla fine ero esausta:
ho lavorarti alacremente per ore e ore, attraversando gli stati d’animo più contrastanti, ma ho imparato molto
sulla gestione del tempo, sull’innesco delle buone idee, sull’essere rapida ed efficace nel realizzare l’idea nel modo migliore,
sul mettermi in discussione e su molto altro. Mi ha sorpreso rendermi conto di quando si possa fare, quando ci si impone di farlo.
Lo rifarei. Sicuramente.»
 
 
«Mi è molto piaciuto essere introdotta a tecniche semplici di rilegatura e ai libri di pieghe. E più di tutto mi è piaciuto lavorare
in coppia con una collega, perché mi ha insegnato che la cooperazione di più menti creative applicate alla soluzione
di un problema artistico è molto efficace. È stato bellissimo vedere quanta energia comune possa scaturire
da un compito complesso e due persone!»
 
 
«All’inizio mi sembrava che il corso fosse troppo difficile perché ci imponeva di realizzare un libro a partire da zero
in solo otto ore. E i compiti assegnati erano veramente complessi. Ma alla fine mi sono sorpresa di quanto sia facile
pensare in maniera diversa e sperimentare nuove idee. È stata una faticaccia ma mi sono divertita
e penso di avere imparato molto su come gestire commesse complesse in tempi molto rapidi.»
 
 
«Il corso di Paolo è stato una fonte di ispirazione e una sfida alle mie capacità. Mi ha spinto al limite ma allo stesso tempo
è stato diovertente. Un'esperienza che rifarei. In questo corso ho imparato come manipolare un unico foglio di carta
per farne un libro e quanto mi sia possibile fare in una sola giornata. Basterebbe questo per essere contenti.»