di Alessandra Berardi Arrigoni e Marina Marcolin, 2018
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È intitolato “Poesie naturali” l’ultimo lavoro di Alessandra Berardi Arrigoni con le illustrazioni di Marina Marcolin edito da Topipittori (16 euro, 46 pagine) recentemente presentato a Bologna alla 55esima edizione della Fiera dell’editoria per bambini. Questa volta la poetessa nuorese (che si firma da quest’anno anche con il cognome della madre) si rivolge alla meraviglia della natura.
Questo suo ultimo libro rappresenta un piccolo (solo per le sue dimensioni) capolavoro perché alla sapienza poetica di Alessandra Berardi Arrigoni, alla sua capacità di giocare con le parole traendone significati paralleli e suscitando un sorriso, si affianca una meditazione autobiografica, profonda e commovente che si percepisce dalla dedica a suo fratello Enrico. Biologo e scienziato prematuramente scomparso.
«Sono poesie scritte tra il 2005 e il 2014, fra Nuoro e Bologna. In quegli anni ho scritto moltissimo: canzoni, storie e filastrocche per il programma “L’albero azzurro”, e per gli spettacoli fatti con il compositore Battista Giordano. Ma ho sempre coltivato l’esigenza di scrivere anche “la poesia per la poesia”– racconta la poetessa–, accompagnandomi sempre con una sorta di quadernetto segreto, che si perde tra le mille cose da fare, riemergendo ogni tanto da una borsa o da un cassetto, per ricordarmi di quel progetto intimo. Avevo mandato alcune delle poesie a mio fratello Enrico, prezioso consigliere nelle mie faccende artistiche, chiedendogli se quei versi fossero troppo difficili per pensare di destinarli ai bambini. Mi rispose che li trovava molto belli, aggiungendo: “Ma ti ricordi che poesie difficili che ci facevano studiare? Eppure, siamo contenti di averle studiate, ci è rimasto tanto. Continua!”. Da subito, il libro eventuale, fu dedicato a lui, che ne era contento, e che purtroppo non è più con me a festeggiarne l’uscita». Il senso di condivisione e di scoperta della natura faceva parte di questo rapporto fraterno. «Eravamo stati guidati in questo anche da un padre speciale, Enrico era una persona molto attiva ma con una spiccata attitudine contemplativa. Era vicino alla natura in molti modi, non ultima la sua attività di microbiologo genetista; aveva aperto all’università di Ancona un insegnamento intitolato “Etica agraria”. L’unico in Italia – racconta Alessandra Berardi Arrigoni –. Sentire la natura ci avvicina ai nostri cari che sono andati in un’altra dimensione».
Ecco che la Natura, quella che affascinò il fratello fin dall’infanzia e lo portò a una prestigiosa carriera, diventa una presenza immanente a cui riferirsi. La forma essenziale della poesia, la sua musicalità attraverso le rime, assume il senso intimo e amoroso della filastrocca, della ninna nanna: una carezza a una persona amata. «Dal cielo alla conchiglia, dal ginepro alle erbette del marciapiede, ognuna delle mie poesie è dedicata a un soggetto naturale – dice la poetessa allargando l’orizzonte del suo lavoro –. Ho voluto raccontare la bellezza e la meraviglia del mondo, l’immensità colta nel grande e nel piccolo, e il sentimento di appartenenza alla natura insito in ogni essere umano, e fortissimo nei bambini».
Una profonda ispirazione che arriva anche dai paesaggi e colori della Sardegna.
Marina Marcolin ha illustrato in maniera superba il libro. «Ho cercato nel vissuto di Alessandra il mio modo di vedere – spiega l’artista –. Un dialogo continuo, piuttosto che un aspetto didascalico, tra immagine e testo. Ho prediletto la parte emotiva utilizzando il monocromo e il bianco e nero per legarmi alle tante sfumature che la poesia suggerisce».
Ne è scaturito un binario parallelo e un duetto poetico. La sapienza tecnica e la capacità di rendere essenziali ed emozionanti i tratti rivela la continua ricerca che Marcolin affronta anche come pittrice.
Da Le poesie naturali di Alessandra Berardi, di Paolo Curreli in La Nuova Sardegna, 31.03.2018.