di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, 2017
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Qualche tempo fa avevo un gatto. Era un bellissimo gatto col pelo lungo, giovane e molto affettuoso, che un giorno non è più tornato a casa.
Mio figlio non se ne è mai fatto una ragione, all’epoca del fatto aveva forse tre anni e ora che ne ha sei ancora ne parliamo e rimpiangiamo la sua presenza. Lo abbiamo cercato in lungo e in largo, credendo qualche volta di averlo rivisto fra i gatti del vicinato, ma non è mai tornato e nessuno può escludere che sia morto da qualche parte.
Ho tentato a lungo di trovare un libro che potesse spiegare ai bambini che qualche volta le cose non hanno spiegazione nella vita, restano sospese e magari si sveleranno ai nostri occhi in un altro momento oppure mai: questo fa parte del vivere e non sempre le creature, umane e animali, si comportano come noi ci aspetteremmo da loro.
E poi un giorno finalmente mi è capitato fra le mani questo albo scritto da Giovanna Zoboli e illustrato da Simona Mulazzani che si intitola Gatto Felice ed è stato per me una rivelazione, perché ho trovato lì le risposte che cercavo.
Il lungo testo è scritto in maniera delicata e poetica, con parole scelte apposta per sottolineare la grazia degli animali di cui si parla; le immagini sono colorate, affascinanti, sinuose e rendono alla perfezione la maestosità del mondo felino e la sua fierezza.
Il connubio fra questi due elementi trascina lettore e ascoltatore in una dimensione quasi magica, in cui i personaggi hanno modi impeccabili e godono dei piaceri della vita nel loro angolo di universo. Un viaggio incredibile alla scoperta del mondo, della diversità, dell’accoglienza e dell’ospitalità.
Ma il vero valore aggiunto di questo libro, a mio avviso, è contenuto nel passaggio che segue: quando avrai cercato il tuo gatto scomparso in ogni angolo della casa e del vicinato più e più volte “pensa che, quando un gatto vuole partire lo fa in silenzio: da una porticina che c’è nel buio. E mentre tu ti stai preoccupando, lui sta assaggiando spiedini in Brasile, gamberi e uova strapazzate in India, blinis e caviale in Russia, tè e aringhe di Bering in Cina, oppure è in Africa, immerso in un sonno da re, sotto un’acacia. Pensa questo e smettila di cercarlo.”
Smettila di cercarlo e pensa a lui augurandogli una vita felice: non è forse quello che dovremmo imparare a fare anche noi adulti? Lasciare andare qualche volta e augurare a chi vogliamo bene non tanto di fare ciò che ci aspetteremmo da lui, ma ciò che lo rende felice?
Semplicemente meraviglioso, una lezione di vita dal mondo animale che tutti dovremmo tenere a mente, imparando a spostare la nostra visuale, mettendo da parte ciò che crediamo sia la felicità assoluta, per una più relativa, meno egocentrica, più aperta alle infinite possibilità che la vita ci può offrire, se solo sappiamo guardare con occhi diversi.
Da Gatto felice. Smettila di cercarlo e pensa a lui augurandogli una vita felice, di Rossella Gardelli, in Milkbook ,8.05.2018.