di Marina Girardi
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Capriole di Marina Girardi è il volume più recente della bella collana Gli anni in tasca di Topipittori, in cui giovani autori narrano a fumetti la propria infanzia.
Girardi, che nel corso degli anni ha fatto del racconto di viaggio la sua bandiera, svela qui il proprio imprinting: un'infanzia all'insegna del movimento, tra gite, traslochi, viaggi brevi e lunghi. Sin da piccolissima infatti i suoi genitori l'hanno portata con loro a fare picnic nei boschi, a trovare i nonni in motorino, e poi in viaggi in giro per l'Italia e poi in tutta Europa prima in roulotte e poi in camper.
Questo vissuto peculiare e affascinante si intreccia ad esperienze più comuni, ma tutto viene raccontato con la stessa meraviglia. Il senso di casa e di famiglia àncora la piccola Marina, che in tutti questi viaggi non è sballottata e confusa, ma curiosa e partecipe.
Lo stile dell'autrice è ben riconoscibile. Segni a matita agili e stratificati comunicano energia e immediatezza, un entusiasmo quasi infantile nel disegnare che si sposa particolarmente bene con il tema di questo volume. Non ci sono contorni per le vignette e i layout aperti vanno da singole scene a semplici sequenze, fino a composizioni più complesse dove gli elementi interagiscono e parlano al lettore con un effetto corale. Proprio queste risultano caratteristiche e punto di forza di Girardi, che riesce ad ottenere sia una lettura agevole che un coinvolgente e dinamico colpo d'occhio ricco di informazioni.
I tanti luoghi e periodi raccontati hanno ciascuno al propria tavolozza. L'autrice caratterizza cromaticamente i primi anni vissuti in montagna con una palette algida di blu e azzurri, che si scalda nei verdi della casa dei nonni. A valle, la città è marrone e gialla, più calda ma anche come più sporca. Il periodo dei viaggi internazionali è disegnato con una matita scura, e appare vivido e contrastato come un ricordo indelebile.
Da Capriole, un'infanzia in movimento. Marina Girardi racconta i viaggi vicini e lontani fatti da bambina, di Serena Di Virgilio, in Panorama, 29 gennaio 2016.
Ammetto di avere una passione per il tratto di Marina Girardi, per le sue narrazioni di parole e immagini e per il modo e i mondi che intuisco esserci dietro. Forse anche perché spesso c’è montagna, ci sono passi e biciclette, c’è la partecipazione a progetti come La mia valle e Pasubiana curati da Giulia Mirandola; perché quel narrare a mo’ di carnet de voyage mette il lettore a proprio agio e gli rende facile accordare il passo a quello di chi narra. Recupero allora questa uscita di tarda primavera per invitarvi a sfogliare un’autobiografia che davvero è, in questo caso, anche racconto di viaggio, i viaggi reali (dintorni, traslochi, vacanze estive all’estero) e insieme il viaggio del crescere di Marina bambina e di sua sorella Sonia, insieme alla loro famiglia.
Si parte da Caprile, piccolo paese sprofondato in fondo a una valle, si raccontano i picnic domenicali, le scoperte del vagare liberi nel verde, nei boschi, nell’orto dei nonni e poi i viaggi nelle città italiane e all’estero; si viaggia anche tra i suoni del dialetto, tra le letture della protagonista e nei suoi pensieri. Un ritratto di infanzia che cresce e si forma grazie a quel che vede, sperimenta, immagina; un diario per immagini che non a caso fa parte della collana “Gli anni in tasca. Graphic” di Topipittori.
Da Capriole in Le Letture di Biblioragazzi, 14 febbraio 2106.