di Janna Carioli, 2018
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Con i libri della collana “Gli anni in tasca” è possibile per i giovani lettori ripercorrere anni e abitudini e caratteristiche di cui ignorano l’esistenza; se poi lo possono fare attraverso una narrazione divertente e divertita come quella di Janna Carioli in questo caso, è uno spasso.
L’autrice racconta la pacchia di essere figli di gelatai (tranne quando la tua mamma ti fa fare indigestione di panna montata per vaccinarti contro la voglia di mangiarne in continuazione) , ma anche di come in estate, non potendo occuparsi di lei, i genitori la spedissero in colonia. Ne ha provate di tutti i tipi e ha imparato molte cose (tipo diventare antimilitarista, sopportare la noia e odiare la colonia), ma racconta la sua esperienza facendo perno sulla prima volta in cui c’è andata, a sei anni, partendo dalla temibile visita medica un mese prima e poi l’impatto di quel grande edificio, delle sue regole assurde, dei trucchi per poter meglio sopravvivere. Attaccata come una patella all’amica Roberta, più grande e scafata, la piccola Janna scopre il mondo della colonia, dove si mangia benissimo il giorno della visita dei genitori, dove si scrivono cartoline tutte uguali (guai a dire che si vuol andare a casa, la mannaia della censura non ti lascia manco finire la riga), dove si fa il bagno qualche volta, quando lo decide il bagnino, e allora è una gran festa. Tra costumi di lana e amicizie al di là della corda che separava i maschi dalle femmine, ecco il racconto di come un’attesa vacanza al mare possa trasformarsi nella voglia di tornare subito a casa: per fortuna ci sono le amiche alleate più grandi e l’inventiva supporta con strategie affinate nel tempo
Da In colonia, in Le letture di Biblioragazzi, 27.11.2018