Giovanna Zoboli e Philip Giordano, 2019
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Non è la prima volta che parlo dei cartonati firmati da Giovanna Zoboli e Philip Giordano, tuttavia non posso esimermi dallo scriverne ancora una volta. Ho analizzato per ben 3 volte (qui, qui e qui) questi libri - che trovo tra i più belli da proporre ai neonati - scrutandone testo e immagini, ma ancora una volta mi ritrovo qui, stupita e ammirata, di fronte a questo nuovo capitolo che - a mio avviso - getta un seme molto significativo nell’evoluzione della collana. In estate. In inverno infatti, oltre a caratteristiche “rigide” che ritornano con costanza, ha un tono molto più narrativo, o meglio racchiude nei verbi scelti e nell’iconografie delle immagini storie che, con molta più prepotenza rispetto ai volumi precedenti, chiedono di essere raccontate. Se prima l’equilibrio sembrava basarsi su una relazione orizzontale o verticale delle immagini che si rispecchiavano, si citavano si rincorrevano in una armonia di movimenti complementari od oppositivi, ma sempre relazionati tra loro, in questo volume le storie sfondano la terza dimensione, mostrano una profondità: ogni pagina (istantanea-illustrazione) infatti chiede di essere guardata autonomamente e di essere scoperta. Un libro che incanta e che con ferma e calma decisione apre l’uscio di un altro mondo. Meraviglioso.
Da Sarò breve di Maria Polita, in Scaffale basso, 24.01.2020
Quante cose succedono in estate: ci sono animali che cantano ed altri che brucano, la frutta matura, i fiori sbocciano, i temporali scoppiano, le finestre si spalancano e si può uscire in bicicletta. E d’inverno invece? Alcuni animali vanno in letargo, altri corrono e giocano nella neve, si accende la stufa, le bacche compaiono su alcuni rami e si può uscire a pattinare. Le pubblicazioni per bambini legate alla natura sono davvero molte, e per fortuna; questo libro presenta alcuni eventi e fenomeni legati a due stagioni in particolare, l’estate e l’inverno, e lo fa utilizzando situazioni note ma anche, soprattutto, non così comuni e conosciute, in particolare al bambino molto piccolo: un piatto da cucinare in inverno, il grano che “germina”, il capriolo che bruca…
Testo ed immagini procedono simmetricamente presentando una situazione diversa ad ogni pagina; le parole sono selezionate e ricercate, come accade sempre nei testi di Giovanna Zoboli, in frasi minime composte da sostantivo e verbo di senso perfettamente compiuto, bellissime da leggere ad alta voce: “la bicicletta salta”, “il gelato cola”, “la minestra cuoce”, “le bacche brillano”, “l’automobile ripara”. Il testo è scritto in stampatello maiuscolo e con colori diversi in ogni pagina, in sintonia con l’illustrazione di riferimento. Le illustrazioni compaiono in singoli quadri, su sfondi bianchi; i colori pastello pastosi e materici restituiscono l’atmosfera stagionale, le forme geometriche care a Philip Giordano (il fumo che esce dal camino a pallini, il berretto del bambino a forma di cono, il papavero dai petali rotondi, il cuculo dalle linee nette) presentano i singoli soggetti statici, ben delineati e facilmente identificabili, eppure mai freddi o astratti, ma che al contrario riescono a comunicare gioia e bellezza al lettore. Un cartonato dal formato allungato orizzontale e dagli angoli smussati da utilizzare alla scuola materna e ancora prima al nido, dove i lettori anche molto piccoli potranno ritrovare la quotidianità della loro realtà, riconoscendo protagonisti e situazioni, ma soprattutto immaginare e crearsi nuovi mondi, e dunque uscire dagli stereotipi ripetitivi di alcuni libri che presentano invece una realtà uniforme e standardizzata. Zoboli e Giordano presentano il quarto libro della stessa serie, dopo Quando il sole si sveglia, Nel cielo e nel mare, Sul prato, sotto il prato.
Da D'estate. D'inverno, di Barbara Balduzzi, in Mangialibri, 2019.