Cominciamo con le presentazioni: FlorenceParry Heide è una scrittrice americana perragazzi di grande successo, illustrata tra gli altri anche da EdwardGorey.
Carson Ellisè conosciuta per essere la matita delle cover dei cd deiTheDecemberists ma è anche una eccellente illustratricedi libri per ragazzi (e come prova, si vedano i libri di LemonySnicket e CynthiaRylant, per esempio).
Detto ciò, ecco a voiDillweed's revenge. A deadly dose of magic,pubblicato nel 2010 dalla Harcourt.
Perché ci sorprendee perché ci fa tanto riflettere? Perché la storia è sinistra,un po' noir, un po' horror. Eccola.
Dillweed è un bambino chesogna di vivere mille avventure. La sua immaginazione senza limitilo porterebbe in capo al mondo, in compagnia del fedele cane-draghettoSkorped. Ma Dillweed non si muove mai di casa.
I suoi genitori,invece, sì. Lo lasciano spesso solo, per lunghissimi viaggi, ai qualinon gli è concesso di partecipare. E non appena abbandonano la casa,i domestici, Umblud e Perfidia, si trasformano nei padroni.
Come un“cenerentolo”, lo costringono a lavorare senza sosta. Dillweed perònon ci sta. Da una misteriosa scatola, libera dei diabolici e spaventosispettri che compiono senza remore la sua vendetta. Una mortalequantità di magia, come recita il titolo.
Neanche i genitori di Dillweed sono dei santi. Tornatidal loro viaggio, se la prendono con il povero Skorped.
Il padre, con unatto di vera crudeltà, lo getta da una finestra. Dillweed scatenadi nuovo i suoi demoni, ma contro i genitori. Abbandonata una casabardata a lutto, alla fine, il bambino e il suo amico se ne vanno suuna nave in crociera. E vissero felici e contenti, soprattutto unavolta liberatisi della scatola magica.
A unaprima lettura, un bambino che, di fatto, uccide i genitori suonerebbeinconcepibile, ma chiunque si imbatte in questo album non puòfare a meno di simpatizzare con il protagonista. E di ridacchiare,anche. Come nei libri di Gorey o nell'immaginario di Tim Burton, itoni della storia vanno dal gotico al macabro, tipici della tradizioneanglosassone (sull'argomento, prendetevi cinque minuti per leggere questoarticolo di Paolo Mauri su Repubblica).
È un libro in cui il lettore prende atto dellamalvagità, e non importa a chi appartenga. Il tabù che qui siinfrange è che siano i genitori portatori di questa cattiveria, eche, trasgressivamente, il piccolo Dillweed sia forte abbastanza dacombatterla, anche se il ricorso alla magia mette al riparo la storiadal compiersi di un reale omicidio.
Cichiediamo: quante copie venderebbe un libro così in Italia? Chedirebbero le associazioni genitori? E i critici di letteraturaper l'infanzia, fuggirebbero inorriditi?
Per noi,questo è soprattutto un album sinistramente interessante,illustrato con cura e coerenza, con un protagonista risoluto e unanimaletto che chiunque vorrebbe con sé. Ci piace questa capacitàdegli anglosassoni di riconoscere ed avere l'apertura mentalenecessaria per rendere i bambini protagonisti forti e attivi. Da Coralinea Matilde,passando anche per Alicenel paese delle meraviglie, ai piùpiccoli è riconosciuta la capacità di ribellarsi alleingiustizie, anche se compiute da chi dovrebbe prendersi cura diloro.