Natonel 1953, olandese di origine e londinese di adozione, MichaelDudok de Wit è illustratore, animatore e realizzatore dicortometraggi e spot pubblicitari animati.
La sua carrierainizia nel 1992 con Tom Sweep, cortometraggioinizialmente pensato come prima puntata per una miniserie poi mairealizzata, che ci racconta il disappunto di uno spazzino coscenziosoe tenace alle prese con le maleducate abitudini della gente.
Il trattodi Dudok de Wit è già personalissimo: leggero e stilizzato,ispirato alla sintesi dell’arte orientale, con un uso di coloriacquarellati, poche tinte - due o tre - quante ne bastano per creareun personaggio e la sua storia.
Tutti, protagonisti ecomparse, sono semplici nella figura e curatissimi nella mimica enel movimento. I tratti del volto sono persino poco definiti eppureogni uomo ed ogni donna hanno un carattere proprio, perfettamentericonoscibile e reso sottilmente comico.
Il lavoro diDudok de Wit continua e, due anni dopo, nel 1994, esce Lemoine et le poisson,produzione francese con lo studio Folimage di Jacques-RémyGirerd, che ottiene il plauso della critica internazionale conuna nomina per l’Oscar e un premio César. Il disegno di Dudok de Witormai è riconoscibile, e la tecnica di animazione tradizionale (ovveroquella di disegnare a mano fotogramma per fotogramma) è squisita, inun’epoca in cui ormai la digitalizzazione e le lavorazioni a computerstanno avendo la meglio. A impreziosire il cortometraggio c’è lasincronia delicata tra il movimento dei disegni e la musica, compostaad hoc per il filmato e liberamente ispirata a LaFollia, un tema musicale di antiche origini portoghesiche fu ripreso, tra gli altri, anche da Corelli e Vivaldi nelle leloro sonate settecentesche.
Father andDaughter è forse il suo cortometraggio più conosciuto, e velo lascio guardare senza annotazioni, mentre io mi soffio il naso perl’ennesima volta. Ogni volta, sempre, mi commuovo.
In pochiminuti, la storia percorre una vita intera, il tempo sembra scanditodai raggi delle ruote delle biciclette, che girano, girano velocicome un orologio e trasportano la protagonista dall’infanzia allavecchiaia e ancora una volta ci emozioniamo con un personaggio di cui amalapena scorgiamo il volto e di cui non sentiamo mai la voce.
I personaggi diDudok de Wit, nei cortometraggi artistici come in quelli pubblicitari,sono di un’umanità commovente, esasperati nel linguaggio del corpoe nei sentimenti.
Quello che, a mio avviso, li rende ancorapiù raffinati è un folle amore per il linguaggio cinematograficoche si rivela in ogni microsequenza. Gli stacchi, le dissolvenze,la varietà dei campi e tutto quello che sono i puri ingredienti delcinema sono usati da Dudok de Wit con estremo rispetto, passionee - soprattutto - con delicatezza.
Per chivolesse approfondire la conoscenza di questo splendido autore, TheAroma of Tea (del 2006) è il suo ultimolavoro di animazione, disegnato interamente con il tè, mentre quitrovate una mini collezione dei suoi filmati pubblicitari.