I Martedì della Emme / 5: Un albo rumoroso

Aquanto pare gli innamorati della Emme Edizioni amano molto ilibri senza parole. Li capiamo. Come abbiamo già detto, questialbi furono una novità dirompente, e attraverso le scelte diRosellina Archinto in Italia, inquegli anni, arrivarono davvero i migliori. 

Oggi Lorenzo Luatti ha scelto discrivere su  L’architetto di Jean JacquesLoup, un libro del 1977. Un albo esilarante che, tuttavia,pur non avendo parole, emette un fragore assordante. Per sapere per qualeragione ciò accada, non vi rimane che leggere le parole di Lorenzo, che,naturalmente, ringraziamo per la preziosa collaborazione.

Si finiva diraccontare L’architetto, dopo aver a lungorumoreggiato e mimato ogni sua tavola, col volto accalorato, esaltati,affaticati, ma divertiti e beati.

Allafaccia di quegli ometti nasuti e spelacchiati che popolano le paginedell’albo, pure loro paonazzi, perché incolleriti, indignati,increduli e forse rassegnati, prigionieri del grigiore dei loropalazzi, ammorbati dalla puzza esalante dagli scarichi e dal frastuonodelle auto delle arterie sottostanti.

Guaia perdere anche una delle tante piccole gag disseminate, in unturbinio visivo e olfattivo, in ogni doppia pagina dell’albo. Loscompiglio presente nelle tavole iniziali, dove un affaccendato quantosconclusionato gruppo di manovali erige un palazzo a geometrieinterconnesse - ispirato a Casa di scaledi Escher - e poi viene messo in fuga dalla furia ribelle dellanatura, che stritola e riduce in poltiglia l’inusuale costruzione,richiedeva e richiede il giusto tempo e capacità sonore e mimiche perraccontare ogni piccola disavventura.


Oppure si prenda il finale, quando, ricordo bene, lanostra narrazione tergiversava a lungo per il piacere dei piccolilettori/ascoltatori: proprio là dove l’ultimo dramma si consuma,nel groviglio delle abitazioni e delle strade congestionate,con le persone che cadono intossicate, soccombono o appaionoimbelvite, e l’impavido architetto che sta là sopra, a rimirare econtemplare il frutto delle sue faraoniche aspettative di costruttore,cementificatore e famelico palazzinaro.


Fuggirà pure lui da quell’inferno, e saràl’incontro/scontro con un gruppo di ragazzini dediti acostruire “palazzi di sabbia” a fornirgli la cifra della suainettitudine. E del suo fallimento.

CheJean Jacques Loup, come credo anni fa di aver letto da qualche parte,fosse stato lui stesso un architetto prima di abbandonare la professionee diventare fumettista, ha sicuramente contribuito  a rendermi ancora più simpatico l’albo e l’autore. Ma non c’erabisogno.
Tra i tanti splendidi albi senza parole pubblicatidalla Emme, L’architetto ha occupato sempreun posto speciale e a riprenderlo in mano oggi, scopro e ritrovo leragioni di questa mia predilezione.

Èun albo esplicitamente costruito intorno a una partitura musicale:c’è un direttore d’orchestra munito di bacchetta e leggio,c’è un gruppo di manovali-musicisti, ci sono ingressi distrumenti, voci, dinamiche, ci sono gli spettatori. C’è una“esecuzione”. L’architetto è un albo chesi può raccontare solo tenendo il “tempo” (partenza improvvisaa ritmo vertiginoso, un tempo “andante” nelle pagine centrali,preparatorio del delirio finale). Le parole qui non servono: è tuttoun vociare, fracassi, rimbombi, grida, imprecazioni, mormorii. E nonchiamatelo silent book!


Lorenzo Luatti lavora a Oxfam Italia dovesvolge prevalentemente attività di ricerca sui fenomenimigratori. Collabora con la biblioteca del Centro di DocumentazioneCittà di Arezzo. È appassionato di libri per ragazzi edi storia di letteratura dell’infanzia, di cui scrive suriviste pedagogiche e letterarie.

Dal nostro catalogo, Lorenzo Luatti ha scelto in regalo Sufi,bestie e sultani di Jalâl âlDîn Rûmî e NooshinSafakhoo.

Se siete bibliotecari o insegnantio promotori della lettura e desiderate partecipare alla rubricaI Martedì della Emme, presentando in un vostropost un libro di Emme Edizioni di Rosellina Archinto scriveteciqui,specificando di quale volume volete scrivere.

Viricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della suafondatrice è dedicato il nostro Lacasa delle meraviglie. La Emme Edizioni di RosellinaArchinto, a cura di Loredana Farina.

Sempre a questo tema è dedicata la mostra LaEmme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successiin mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina,Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati perLeggere e della sezione lombarda dell’Associazione ItalianaBiblioteche.

Tutte le informazioni sulpercorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro chela volessero visitare o ospitare, lo trovate  qui.

Qui trovate tutte le puntate precedenti deI Martedì della Emme:

I Martedìdella Emme / 1: Un giocoper bibliotecari felici
IMartedì della Emme / 2: Federico, topo bambino
IMartedì della Emme / 3: Un’avventurainvisibile
IMartedì della Emme / 4: Un colpo di fulmine