Un bel signore alto e una biondina timida


Elglobito rojo - Un cuento de Iela Mari from Guillermo Vázquezon Vimeo.

Ieri pomeriggio abbiamo ricevuto questomessaggio. Che ci ha ricordato una cosa importante. Ci è piaciutomolto, sia per la cosa importante sia per come è scritto sia per lospirito che infonde. Che poi è quello di chi l'ha scritto, cioèLoredana Farina. Una cara amica, con cui condividiamo parecchiecose e che ci ha autorizzati a pubblicarlo...

Cari amici,

La Libreria dei Ragazzi di Milano compie quarant’anni.

Bisognerebbe che fossi capace di raccontarvi come andavano lecose prima…
All’inizio degli anni Settanta i più beilibri per bambini e ragazzi – quelli entrati a farne la storia –erano già stati pubblicati quasi tutti: Piccolo blu e piccologiallo, Il palloncino rosso, Sembraquesto sembra quello, Federico,Nella nebbia di Milano, Nel paese deimostri selvaggi, Flicts. Favoleal telefono è del 1962. Ma, se volevi vederli tutti insiemequesti libri (quasi tutti Emme), non sapevi mai dove trovarli.
C’erano le cartolibrerie che – quando andava bene –li mescolavano a matite e penne biro: sapore di scuola. C’eranole librerie di varia che – quando andava bene – li esponevanouna volta l’anno per Natale: sapore di regalo impacchettato.
L’immagine che si aveva degli autori di questi libri e degliaddetti ai lavori era quello di maestre in pensione e zie zitelle.
Ma un bel giorno - nel 1972 - a Milano, in via Tommaso Grossi,apre la Libreria dei Ragazzi, con affaccio su una delle vie piùcentrali della città e fra le più frequentate, grazie alle fermatedi numerosissime linee tranviarie.
Era piena zeppa solo dilibri per bambini e ragazzi: tutti libri coloratissimi, esposti di piattosugli scaffali. E i libri erano tanti, proprio tanti! Sia al pian terrenoche nella saletta al sottopiano cui si accedeva scendendo una scalaa U.
E là sotto ne succedevano di tutti i colori.
Venivano organizzate presentazioni, incontri e dibattiti di voltain volta sempre più affollati. E a parlare venivano chiamate personeesperte e con gli occhi intelligenti che dicevano cose importanti,che scaldavano il cuore, su libri, ragazzi, scuola, società. Nientemaestre in pensione. Niente zie zitelle.
I pionieri diquesto posto erano un bel signore alto e bruno, molto gentile edestroverso.
E una biondina timida, ironica, colta e con unbel caratterino.
Un posto dove uscire dalla clandestinitàe dove incontrarsi a parlare di libri per ragazzi.
Un postodove si respirava un’aria speciale e dove noi che ci occupavamo (e cioccupiamo)
di quei libri ci accorgevamo con sempre maggiorechiarezza che il nostro è un mestiere
di cui essere fieri. Unmestiere bellissimo.

Loredana Farina