[di TeresaSdralevich]
Il Festivaldi Internazionale , che si terrà dal 4 al 6 ottobre,attira ogni anno a Ferrara migliaia di persone. La prima edizione ebbecode infinite: gli organizzatori furono travolti dal successo del festivalche da allora non ha fatto che crescere.
Da sempre collaborocome illustratrice con Internazionale; quandoè nato il festival ho cominciato a rompere le scatole al direttore perorganizzare dei laboratori per bambini: Giovanni De Mauro alla fine haceduto. Dal 2010 in poi, l'offerta di attività (e l'attenzione) per ibambini tra i 6 e i 12 anni si è ampliata costantemente: quest'anno,oltre agli appuntamenti con la sottoscritta, ci sarà un laboratorio difotografia, un gioco in piazza e un laboratorio di disegno organizzatida Amnesty, e anche uno spazio per bambini piccoli (il programma lotrovate qui).
L'idea è quella diavvicinare i bambini ai temi trattati dal giornale in modo attivoe divertente, mentre genitori o parenti assistono agli eventi delfestival.
Teresa durante un laboratorio al Festival diInternazionale. |
Perché mi piace lavoraree come lavoro coi bambini? Riporto quello che dissi duranteun'intervista che mi fece il Centro di documentazionedel Comune di Ferrara:
Nonho mai pensato ai laboratori come a un'attività educativa. Fa partedella mia professione. Cerco di lavorare con i bambini come se lavorassicon dei colleghi. Posso fare delle considerazioni a laboratorio finito,ma non mi sono mai posta degli obiettivi o una linea pedagogica; lavoroistintivamente, riportando la mia esperienza professionale nel cerchiopiù ristretto del laboratorio.
Non ho mai avuto problemi di disciplina,i bambini lavorano sempre con grande entusiasmo e attenzione. Hoavuto invece dei problemi di "testardaggine", delle discussionimolto animate per convincere i bambini a fare una cosa piuttosto cheun'altra. Infatti il mio non è lo stile "creatività a 360°", mipiace dare indicazioni precise e poi all'interno di questi palettilascio fare ai bambini quel che vogliono. Non censuro mai un'idea,non proibisco nulla, ma dirigo, aiuto a seguire un metodo che è poiquello che ho imparato dai miei maestri e sul lavoro.
E, come ho scritto per larivista Andersen, nelfebbraio 2011:
Mi piacefare laboratori perché si rivelano sempre momenti di lavoro intenso emolto produttivo; i bambini lavorano con grande concentrazione, in menodi due ore riescono a realizzare progetti coerenti e molto belli. Glistudenti invece spesso tendono a esitare, a ruminare piste possibilie devono essere spronati a liberarsi delle pastoie della parola,dando forma alle loro idee attraverso il disegno. A tutti è utileun inquadramento tecnico abbastanza preciso: per esempio chiedere aibambini di lavorare con le lettere trasferibili, invece di scrivere amano, li entusiasma e il progetto decolla immediatamente.
Durante il laboratorio Dire, fare,protestare. |
|
Dettoquesto... Disegno, progetto e stampo, ma la mia passione è, da sempre, ilmanifesto: progettando manifesti al concorso per entrare in una scuola digrafica qui a Bruxelles, ho scoperto la mia vocazione. Così,il mio laboratorio "classico" è proprio sul manifesto: si intitolaDire, fare, protestare,ed è l'appuntamento fisso del festival. In questo laboratorioinvito i bambini a produrre uno o più poster su un tema politicoin senso lato: l'annuncio della Giornata senza di noi(2010), la Rivoluzione (2011),il Lavoro (2012). In genere decido il temasull'aereo per l'Italia, il che la dice lunga sull'importanzache do all'aspetto formale.
Il manifesto è una buona palestra per giocare conla composizione, il ruolo delle lettere, l'equilibrio degli spazibianchi e neri, l'inquadratura: tutti elementi che aiutano a esprimereun messaggio, qualunque esso sia. Cerco di parlare molto con i bambini,così che chiariscano a se stessi le proprie idee e posizioni (ne hannoin quantità), cosa importante perché poi queste siano comprensibilia tutti e il più "universali" possibili. Gli elementi chiave dellaboratorio sono la fotocopiatrice e le vecchie Letraset©. Le matitesono bandite, si lavora solo con pennarelli neri, carta nera, forbici ecolla.
Cidivertiamo molto a fotocopiare: ingrandendo testi e disegni, anche confalse manovre, creiamo forme sorprendenti – i bambini ritaglianoe rifanno la composizione varie volte, finché l'A4 è pronto peressere ingrandito – purtroppo ci fermiamo all'A3 per motivi praticie di budget.
Per quanto riguarda gli altrilaboratori per il festival, in genere cerco di associare tre aspetti:il disegno, la scoperta di paesi lontani e la produzione di un giornaleo di un libro.
Quest'anno il laboratorio di illustrazione,Storie a pieghe, prendespunto dal racconto di Gianni Rodari, Uno e sette,dove si racconta di sette bambini che "non potranno più farsila guerra" perché sono uguali e diversi.
Proporròmomenti di vita quotidiana di bambini di tutto il mondo e durante illaboratorio i bambini li racconteranno immaginando luoghi e colori,e immedesimandosi in queste vite così diverse dalle loro. Sarannostorie a pieghe perché il punto di partenza sarà un foglio A4,fotocopiato, piegato e tagliato in quarto: mi piace l'idea che ognibambino possa portare a casa i libri creati da tutti i partecipanti. Datoche io ho una "r" terribile, ho chiesto a Tiziana Roversi – amica, bibliotecaria ed editrice eccezionale – di leggere lastoria. Soprattutto quando i bambini sono tanti, è fondamentalel'aiuto delle persone dello staff; cerco però sempre di seguirliuno a uno, anche se il tempo è poco.
Un'altra miagrande passione è la serigrafia. Siccome un vero e proprio laboratoriodi serigrafia richiederebbe tempo e attrezzature, stampo in direttasu magliette e borse portate dal pubblico. A Ferrara ci sono semprevolontari che mi aiutano nelle varie fasi: selezionare le magliette inbase alla grafica scelta, piazzare la maglietta, toglierla, asciugarla conil fon, appenderla. Non è un laboratorio, ma la risposta del pubblicoè entusiasta. I bambini osservano con grande attenzione come nasce unamaglietta "manifesto". I temi delle grafiche sono quasi sempre impegnati,ma obbligatoriamente ironici. Per le fotografie,©Internazionale.
Disegnare, scoprirepaesi lontani, fare un giornale: 3 ingredienti per un laboratorio
Quest'anno, l'evento si intitolaSprint!: le graficheche ho preparato hanno come tema la cittadinanza, perché domenica 6ottobre si terrà la maratona Italiani al traguardoper l’affermazione del diritto di cittadinanza per gli italianidi seconda generazione.