[di Diletta Colombo]
«Tu quando prendi in mano un libro da dove inizi a leggerlo?» mi chiede Loredana Farina, co-fondatrice de La Coccinella editrice, che ha prodotto i libri con i buchi che tanto adoravo da piccola.
«Ehm... dall’inizio», rispondo.
«Si vede che non conosci i libri! Bisogna leggerli dalla fine!» e apre RVM, una rivista indipendente di fotografia appena uscita che le ho portato per mostrarle la cura grafica, la qualità di stampa e dei materiali.
Rvm Magazine, nuova rivista di fotografia e altre narrazioni, RVM Hub 2018,
«Vedi?, nel colophon ci sono tutte le informazioni che servono per capire il percorso del prodotto, se è stato fatto un buon lavoro e che idee di fondo ha un editore dell’oggetto libro.»
Come sempre, quando vado a fondo nelle discussioni con Loredana, rimango un po’ spiazzata, ma poi recupero informazioni che avevo già raccolto.
In effetti anche La Grande Illusion fa del colophon una bibbia di informazioni estremamente precise. A proposito di 16 pagine + copertina di Maurizio Minoggio e Irene Toole si legge:
Edito il 25 settembre 2015 sul far del giorno, in soli 600 esemplari, questo sedicesimo piccolo inaugura, non a caso, la collana “Scampoli” per le produzioni librarie La Grande Illusion.
Stampato in offset dalla Fantigrafica di Cremona con caratteri Centennial, DIN, PMN Caecilia su carta Fedrigoni Freelife Vellum White 170 g/m2, il libro è stato confezionato in un unico fascicolo cucito a punto Singer con filo refe rosso e rilegato in brossura, con copertina in cartoncino Sirio Color Turchese 170 g/m2 e sovracoperta Sirio Color Gialloro 115 g/m2, dalla Legatoria Venturini di Cremona.
16 pagine + copertina di Maurizio Minoggio e Irene Toole, La Grande Illusion 2105.
Si parte dalla fine a leggere, imparo.
«Prima di lasciar morire il libro, bisogna capirlo fino in fondo! Più si sa leggere la molteplicità dei suoi messaggi, più è bello.» Raccolgo un’altra chicca, me la segno.
«Munari si chiedeva sempre Come si fa?, prima di iniziare un progetto, oggetto di design o libro. Interrogava continuamente il suo stampatore Lucini sulla fattibilità dei suoi libri. Leggi anche qui..». E mi mette tra le mani alcune pagine di Arte come mestiere a proposito della lampada tubolare di filanca:
«Da molto tempo pensavo alla elasticità come componente formale di oggetti e un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevo fare una lampada. “Noi non facciamo lampade, signore”, “Vedrete che le farete”. E fu così. Gli industriali a volte hanno delle fissazioni, si impongono dei limiti, credono che con il loro prodotto si possa fare solo una certa merce da vendere, invece, con esperimenti e buona volontà si può trovare qualcosa di nuovo da fare per allargare le possibilità commerciali di una produzione industriale.»
Bruno Munari, disegno progettuale per lampada Falkland 1964.
Sta tutto qui il cuore... di Loredana: il libro è un oggetto comunicante in sé, prima di parlare dei contenuti o degli aspetti pedagogici.
Una comunicazione che nasce dalla scelta consapevole degli aspetti formali e tecnici del libro (carta, cartone, grammatura, rilegatura, ecc.), dalla conoscenza delle tecniche industriali per ampliare le possibilità narrative ed emotive, dal superamento dei limiti e degli ostacoli della produzione, senza ricorrere con troppa facilità alla produzione all'estero.
Katsumi Komagata, Snake, One Stroke, 1995 (photo Anais Beaulieu, Les Trois Ourses).
Con questa visione Loredana ha fondato l’Associazione Ts’ai Lun 105 per promuovere un bando annuale per due borse di studio I libri gioco si fanno con le macchine.
Il bando promuove e incentiva la conoscenza delle tecniche di produzione dei libri-gioco attraverso un’esperienza formativa presso una cartotecnica e un premio in denaro per giovani meritevoli e appassionati sotto i 30 anni.
Macchinari per cartotecnica.
Alla seconda edizione del concorso la partecipazione è estesa ai giovani di tutta Italia. Il focus è specifico sui libri-gioco per la prima infanzia e si propone di valorizzare la loro specificità di prodotti cartotecnici e di oggetti di confine tra il libro e il gioco.
Il bando infatti è l’occasione per rimettere al centro la necessità di ripartire dalla domanda Come si fa?, dando la possibilità ai più giovani di fare esperienza sul campo. Per fare questo Loredana è riuscita a mettere insieme un gruppo di lavoro intergenerazionale e interprofessionale, generoso e appassionato che è davvero una rarità nel panorama editoriale attuale.
Ci piacerebbe che il bando prendesse il volo presso scuole, università, case editrici, tipografie, associazioni e in altri luoghi di formazione e lavoro legati all’editoria come strumento di conoscenza dei processi produttivi dei libri-gioco e come occasione per far nascere molte scintille creative.
Tutte le info su www.libri-gioco.it, dove scoprire anche i vincitori dell’anno passato e nuovi contenuti nella sezione Storie.
Martedì 27 marzo alle 12.30 presso l'area Mimaster di Bologna Children's Bookfair si terrà l'incontro con l'Associazione Ts’ai Lun 105: Come si fa un libro-gioco? Perché è importante conoscere i processi di produzione con Loredana Farina insieme a Mauro Bellei (progettista - Accipicchiadesign, Occhiolino edizioni), Maurizio Corraini (editore), Antonella Vincenzi (direttrice editoriale Franco Cosimo Panini editore), Sebastiano Paccini, Giulia Poli e Arianna Tarabusi, vincitori della prima edizione del bando I libri-gioco si fanno con le macchine.