[di Redazione]
«Prima di proporci del materiale, vi suggeriamo di visionare con attenzione i nostri libri. Dal tipo di pubblicazioni che realizziamo, potrete valutare se i vostri elaborati rispondono ai nostri requisiti di fondo». Nella sezione Contatti del nostro sito, insieme alle istruzioni per l’invio di materiale, ci siamo permessi di fornire un suggerimento. Informarsi sul catalogo della casa editrice a cui si spedisce una proposta dovrebbe essere la norma, tuttavia non lo è. Non si spiega altrimenti il curioso e mai decrescente fenomeno della Perpetua Frana da Romanzi, oggetto di questo nostro terzo episodio di Inbox letteraria.
In cosa consiste? Immaginate la casa editrice come una montagna: ha la sua luminosa vetta dei best-seller, il versante esposto a est con il catalogo in bella vista, il versante rettilineo dell’area progettazione, quello concavo della contabilità, quello convesso dei foreign rights e infine, a ovest, nel buio e nel muschio, c’è il versante dell’inbox di Redazione, in costante smottamento.
I materiali rocciosi che compongono l’inbox di Redazione, si sa, sono instabili e argillosi. Di conseguenza, sono anche del tutto suscettibili a mobilizzarsi in seguito a precipitazioni di particolare intensità, proprio come accade nel caso di una pioggia di proposte editoriali iniziata al sorgere della montagna e da allora mai finita: quella dei romanzi. Da qui, la Perpetua Frana da Romanzi. Più delle favole sul Covid-19, più degli albi prodotti tramite lo sfruttamento del lavoro minorile, le proposte che ci causano maggior cedimento sono i romanzi.
Non c’è settimana, sul versante dell’inbox di Redazione, che non piovano:
- trilogie fantasy da 320 pagine a volume;
- thriller psico-filosofici;
- opere di aspiranti Ken Follett (oltre le 500 pagine);
- rivisitazioni di classici di Lewis Carroll in chiave vegana;
- biografie da 25 capitoli per omaggiare un caro scomparso;
- noir velatamente erotici;
- noir esplicitamente erotici.
Proposte di questo tipo non ci sembrano adatte al nostro catalogo.
Il motivo alla base del nostro rifiuto è molto semplice: siamo specializzati in albi illustrati e, a eccezione della collana di narrativa Gli anni in tasca, che prevede esclusivamente brevi autobiografie d’infanzia, non abbiamo mai pubblicato e non pubblichiamo romanzi. Molto semplice è anche il motivo per cui continuiamo a ricevere queste proposte: spesso coloro che ce le inviano non hanno cura, per il destino della propria opera letteraria, di informarsi sul nostro catalogo. Se lo facessero, sentirebbero il loro thriller del tutto snaturato accanto al Meraviglioso Cicciapelliccia; di certo non se la sentirebbero di far illustrare la copertina di Calde Cavalle Boudoir ad Andrea Antinori; considererebbero ridicolo - quasi offensivo - affidare il proprio memoir sulla lunga storia clinica del fu Nonno Filippo a chi lo affiancherebbe a Viva la natura morta!.
Non avendo alcun potere sulle precipitazioni, per noi l’unica soluzione al problema della Perpetua Frana da Romanzi è quella di continuare a consigliare agli autori un’arrampicata sul soleggiato versante est del catalogo, prima di avventurarsi su quello - certamente più impervio - a ovest.
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