Oggi vi presentiamo la terza novità del 2024: Veloce e lontano. Storia di lettere, messaggi e messaggeri. Si tratta di un PiPPo che abbiamo realizzato su richiesta e in collaborazione con il Museo dei Tasso e della Storia Postale, sito a Cornello Tasso e racconta la grande avventura del servizio postale, a opera della faniglia Tasso, partita do un borgo sperduto fra i monti, e diventato uno dei motori delle comunicazioni e dello sviluppo economico e sociale, prima europei e poi globali. I testi sono di Giusi Quarenghi, che qui lo presenta; le illustrazioni sono di Otto Gabos.
Il libro sarà presentato dagli autori, dall'editore e dal direttore del museo, martedì 27 febbraio, alle 18, presso la Libreria Fantasia, via Borgo Santa Caterina 55, Bergamo,
[di Giusi Quarenghi]
C’è un borgo, in Val Brembana, a circa 30 km da Bergamo, che si chiama Cornello dei Tasso. Il toponimo onora la geografia (cornel è in bergamasco lo sperone di roccia sul quale l’ameno paesello sta abbarbicato) e la storia (lì, nel XIII secolo, riparò, si insediò e trasse impulso per diverse e redditizie attività, la ramificatissima famiglia dei Tasso, dalla quale verranno poi anche Bernardo e Torquato, padre e figlio, insigni poeti e letterati).
Il nucleo vitale del borgo di pietra è costituito da una lunga via porticata, che a partire dal medio evo ospitava il più importante mercato dell’alta valle, dalla chiesetta romanica con affreschi e torre campanaria - da non perdere la vista dall’alto -, poche case e un museo: il museo della posta.
Infatti, proprio da qui, dal Cornello, ebbe inizio la grande avventura dei Tasso, inventori e fautori del servizio postale, per papi, re, banchieri, mercanti, imperatori…
A partire dal piccolo borgo del Cornello, i Tasso dettero forma a una ‘rete postale’ che si estendeva dalla Repubblica Serenissima di Venezia a Roma e allo Stato Pontificio e su, verso Nord, a Innsbruck e a Bruxelles, arrivando a fornire, per oltre tre secoli, i servizi di posta, sull’intero territorio d’Europa, a imperatori, principi, nobili e notabili – ma, via via, anche ai comuni mortali in grado di pagare -. Fu impresa di grande successo e i Tasso ne ricavarono ricchezza e fama, oltre al titolo nobiliare di principi dell’impero, con il nome Thurn und Taxis.
Il museo è stato ridisegnato e riallestito proprio in questi mesi. Ha un patrimonio notevole per quantità e rilevanza, incluse diverse pubblicazioni di storici e appassionati del tema.
Il comitato direttivo, elaborando il nuovo progettomuseale, ha avvertito la mancanza di una pubblicazione specifica per lettori e lettrici in età scolare, curiosi quanto basta per fermarsi davanti a una parola come ‘posta’, che ormai pare avere senso solo se abbinata a ‘elettronica’, e interessati a srotolare il filo di una storia lunga quanto l’evoluzione della specie umana. Una storia avventurosa e in continua trasformazione, grazie ai mezzi tecnici, al diffondersi dei saperi, alle scoperte scientifiche, al progresso tecnologico, all’estendersi degli spazi abitati, al mutare dei costumi e delle idee, alla necessità degli scambi e delle relazioni, fossero d’affari, politiche, culturali, di affetti…
Tutto stava e ancora sta dentro la parola ‘comunicazione’, tra umani, a farci più o meno umani. I ‘social’ contemporanei ne sono allo stesso tempo continuazione e deformazione. E forse giova non sottovalutare l’invito di Alison Gopnik, psicologa di Berkeley, California, a ricordarci che la psiche umana, la nostra, finché umana rimane, per quanto ormai esposta a una quantità infinita di relazioni all’interno del web e delle varie comunità web, è di fatto in grado di reggere ‘umanamente’ un numero davvero limitato di relazioni, quelle di un villaggio neppure tanto grande, un centinaio, poco meno poco più…
In Veloce e lontano. Sorie di lettere, messaggi e messaggeri, per cui ho scritto i testi, ho provato, in collaborazione con Il Museo della Posta, a raccogliere qualche millennio di storia di questo nostro bisogno/desiderio di comunicare, sapere e far sapere, dirsi, raccontarsi, incontrarsi, anche se lontani, e possibilmente presto, velocemente. Se ci riesce, è perché può contare sul passo passo, vicino delle tavole di Otto Gabos.