Era il gennaio del 2024 quando sono stata contattata da un'insegnante per un progetto per l’anno scolastico in corso. Non si trattava, come spesso capita, di lavorare solo su un libro o un tema; la sfida era più complessa, e riguardava l'apprendimento della lingua italiana.
Che libro scegliere per arrivare a bambini dai 3 ai 6 anni di una scuola comunale dell’infanzia? La scuola in oggetto è la Scuola dell’infanzia Peronato di Vicenza, composta per il 37% da bambini di origine straniera.
L’obiettivo era creare una prima breccia nella barriera linguistica che si interponeva fra la scuola e le famiglie dei piccoli studenti per fare in modo che queste, coinvolte dall’entusiasmo dei figli nello scoprire termini nuovi, potessero trovare un ulteriore supporto nel processo di integrazione.
Il mio primo pensiero è andato ai silent book, ben sapendo quanto questi libri siano efficaci nella comunicazione, grazie al linguaggio universale delle immagini, come insegna l’esperienza della Biblioteca Ibby di Lampedusa. Ma avevo bisogno di altro, qualcosa che fosse coinvolgente per i bambini non per l’eccezionalità delle immagini o della storia, ma per storie di eccezionale normalità. Per questo ho pensato che sarebbero stati perfetti i libri di Rotraut Susanne Berner sul ciclo delle stagioni (ma voglio anche ricordare La notte e La Casa), pubblicati dalla casa editrice Topipittori.
La struttura ripetitiva caratteristica di tutti i libri della serie, e che tanto piace ai bambini, in ogni volume è equilibrata dalla proposta di immagini ricche di dettagli nuovi e imprevedibili, legate soprattutto ai cambiamenti stagionali visibili nella natura e nelle attività umane. L’autrice sapientemente utilizza palette di colori e situazioni sempre diverse, benché facilmente riscontrabili nella vita di ogni giorno, come passaggi di mezzi di trasporto, come autobus o biciclette cantieri, persone per la strada che si avvicendano nelle diverse ore della giornata e, purtroppo, più centri commerciali che centri culturali. Insomma, tutti gli elementi che hanno reso questi albi un caposaldo del genere definito wimmelbuch, termine in italiano tradotto con libri brulicanti. La ricchezza visiva offerta in queste pagine, tuttavia, non è mai prevaricante, ma sempre in un rapporto molto equilibrato con la possibilità per il lettore di seguire le mille storie che si intrecciano al loro interno.
Gli incontri che ho previsto sono stati tre durante i quali i bambini sono stati divisi in gruppi, fra piccoli, medi e grandi. Nel primo incontro siamo partiti dall’osservazione, invitando bambine e bambini a leggere le immagini della serie completa dei libri, dapprima guidati nel cogliere le peculiarità di ognuno e, poi, in libertà. Prima degli incontri successivi, i piccoli osservatori hanno avuto modo di lavorarci ancora insieme alle insegnanti. Quindi, nei due incontri successivi siamo passati dapprima all’identificazione di alcuni elementi chiave presenti nei libri, quindi alla realizzazione di cartelloni dedicati ognuno a una stagione. Gli elementi estrapolati dai quattro libri sono stati attribuiti da ogni partecipante alla stagione corretta. Partendo dalle immagini, i bambini hanno arricchito il loro vocabolario, associando a ogni illustrazione proposta il corrispondente termine in lingua italiana. Hanno poi anche creato tante storie con i personaggi, gli oggetti e le situazioni presenti nei libri di Rotraut Susanne Berner.
Da sempre sostenitrice dal principio espresso nel manifesto Mamma lingua. Storie per tutti, nessuno escluso, di Graziella Favero, ovvero che la lingua materna sia una casa, sono partita dagli oggetti o dalle situazioni che hanno particolarmente attratto i piccoli osservatori. Molti bambini sono nati all'estero o sono nati in Italia da famiglie arrivate da poco tempo. La ricerca linguistica mi ha portato a scoprire una buona eterogeneità di lingue all’interno della scuola stessa, ma che non rappresenta appieno l’arcobaleno di lingue effettivamente presenti perché i bimbi in casa usano spesso dialetti locali molto complessi.
Il progetto è stato presentato lo scorso ottobre dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Vicenza, in occasione del Convegno del Gruppo Nidi e Infanzia 0-6, che ha visto la nostra città come capitale della formazione in ambito nazionale. Antonella Carretta (Responsabile pedagogica 0-6 del Comune) ha dichiarato nell’articolo recentemente apparso sul quotidiano locale: «Presto ci siamo resi conto che gli incontri avevano ripercussioni positive anche sulle famiglie. I bambini si relazionano meglio con genitori e fratelli a casa, i genitori cominciano ad apprendere l’italiano grazie ai figli» .
Insomma, un’esperienza positiva dove i libri per bambini, ancora da molti considerati letteratura minore, si sono rivelati in grado di abbattere muri linguistici nelle menti ricettive degli adulti del futuro. Un ringraziamento speciale per avermi coinvolta al comitato genitori e a tutte le insegnanti e al comitato della Scuola dell’Infanzia Peronato.