Quello che non c'è

Nei libri di divulgazione scientifica e naturalistica l’illustrazione ha e ha avuto da sempre un ruolo cruciale, perché è, di per sé, un supporto fondamentale alla conoscenza. Così come la bellezza è una chiave di comprensione indispensabile della materia vivente, oggi più che mai. La rappresentazione della natura, infatti, nel corso dei secoli, ha occupato un posto centrale nell’arte, ed è stata fondamentale per lo sviluppo del pensiero scientifico. Nel progettare la nostra collana Piccoli naturalisti osservatori questo è stato un pensiero cardine intorno a cui abbiamo costruito tutti i volumi. Di questo abbiamo parlato diffusamente nell’intervista che ci ha fatto Giorgia Marino per un suo bell’articolo sulla divulgazione scientifica nell’editoria per ragazzi, uscito su Huffington Post il 12 ottobre 2021.

Quando abbiamo realizzato Prendere il volo. Storie di uccellini caduti dal nido e finiti in buone mani, titolo della collana interamente dedicato agli uccelli e alla loro cura, la scelta dell’illustratore è stata particolarmente importante. I testi, che dispiegano il racconto di sette straordinarie esperienze fatte in prima persona dall’autrice, sono di Marina Marinelli che da anni si dedica al salvataggio di pennuti, e ha accumulato sapienza e grande competenza su come agire in circostanze di emergenza, con uccelli feriti o in difficoltà, grandi e piccoli.

Era dunque necessario trovare qualcuno che fosse in grado da una parte di tradurre in immagini la qualità vivida delle storie, dall’altra di fornire tavole esemplari dal punto di vista ornitologico. Abbiamo identificato nell’acquerellista Silvia Molinari* la persona che avrebbe potuto svolgere egregiamente questo lavoro. Silvia lavora da tempo con la Lipu, Lega italiana protezione uccelli, come illustratrice, ma non solo. La natura è il suo campo di lavoro privilegiato; splendide sono le sue tavole botaniche che hanno la capacità di fare risaltare la bellezza di rami, fiori, foglie, bacche, un risultato che ottiene offrendo ai suoi soggetti spazio, trasparenza, lievità. Proprio queste caratteristiche hanno fatto sì che la delicatezza degli uccelli raccontati in Prendere il volo, la bellezza dei loro corpi piumati, delle loro posture, dei paesaggi in cui vivono, fosse restituita ai giovani lettori nel modo migliore, aiutando a osservare e a comprendere la complessità, la fragilità, l’energia e lo splendore della vita animale.

La copertina e alcune tavole da Prendere il volo, di Marina Marinelli con acquerelli di Silvia Molinari (Topipittori, 2020).

È senza dubbio una capacità di attenzione e un grande rispetto verso i propri soggetti che ha portato Silvia a ottenere questi risultati, ma anche una costante pratica, un lungo lavoro di attenzione a un tema sin dagli esordi legato alla sua ricerca artistica. Un tema affascinante, insolito e dalle infinite implicazioni, ovvero il bianco, inteso sia come (non) colore, tonalità dominante di fiori e foglie, sia come spazio, ovvero il vuoto che dialoga con la traccia di pennello. «Dipingere il bianco - spiega Silvia - non è solo una questione tecnica, ma un approfondimento nella lettura delle cose, dello spazio, della luce, di ciò che determina l’immagine nel suo insieme. Bianco è il colore di un fiore, di un seme, della pagina inferiore di una foglia, ma anche della carta su cui verrà dipinto. Bianco è lo spazio, quel che rimane e che dona respiro; quello che definisce ciò che abbiamo dipinto, toccandolo nei margini. Bianco è quello che non c’è. Che poesia, dipingerlo».

Acquerelli di Silvia Molinari.

Proprio a questo tema, Silvia dedicherà un corso, dal titolo Quello che non c’è. Corso online di acquerello per dipingere il bianco e definire lo spazio. Le lezioni sono pensate per chi ama la trasparenza dell'acquerello, la mobilità e la luce che dà ai soggetti. Per chi desidera nuovi strumenti che definiscano il proprio stile e per chi vuole approfondire gli aspetti più insoliti e poetici di questa tecnica. Infine è anche per chi cerca una digressione sul tema del colore, perché per riconoscerlo occorre passare attraverso il bianco.

Quello che non c’è si configura come un’indagine sull’equilibrio dei toni e della composizione, alla ricerca di un personale approccio con la tecnica ad acquerello, e si articolerà attraverso un percorso di circa quattro ore di risorse video, immagini e dispense. Al centro dell’attenzione ci saranno anche la scelta dei materiali e il loro corretto uso, l’individuazione del soggetto e le modalità per trasporlo su carta per creare un’opera vivace e personale, tutto questi nell’intento di offrire a ognuno gli strumenti per gestire e potenziare le proprie capacità espressive.

Il corso si potrà seguire da computer, tablet o smartphone in ogni momento della giornata, assecondando le diverse necessità di tempo e spazio. Tutte le informazioni, per chi fosse interessato, qui.

Silvia Molinari cura il corso online Quello che non c'è.


[*Silvia Molinari è una pittrice attratta in particolare dagli spazi aperti, in natura e sul foglio di carta, e dalle forme di vita che li popolano, in costante cambiamento. Li ritrae quasi sempre ad acquerello realizzando opere, illustrazioni per libri, riviste, progetti profit e non profit. Diplomata all’Istituto d’arte Toschi di Parma in tecniche decorative, le sue opere fanno parte della collezione permanente della galleria Salamon Fine Art di Milano e JGO Gallery di Park City (Utah). Ha esposto in mostre personali e collettive, alla Biennale di Venezia, Affordable Art Fair di New York e Milano.
Dal 2008 guida seminari e corsi d’acquerello. Prima di Quello che non c’è, ha pubblicato il corso online L’acquerello è la natura, raccogliendo ottime recensioni.]