Ritrovarsi insieme ai libri e alle storie

Per il ciclo di interviste dedicato alle Case dei Topi, a cura di Beatrice Bosio oggi parliamo con Cristina Fiori, della libreria (e del festival) Tuttestorie di Cagliari. Qui trovate le altre interviste alle nostre librerie fiduciarie: Libreria GiraeVolta di Jesi, libreria Momo, di Ravenna,  libreria Gli anni in tasca; Libreria Farfilò di Verona; Libreria degli Asinelli, di Varese; Spazio Libri La Cornice, di Cantù; La tana del Bianconiglio di Maerne di Martellago; La Pazienza Arti e Libri, di Ferrara; Testolinee Libreria dei Ragazzi, di Manduria; Aribac, di Milano; 365 storie di Matera; libreria Dudi di Palermo; Libreria Trame di Bologna; Libreria Punta alla Luna di Milano; Libreria Baobab di Porcia.

[di Beatrice Bosio]

Ci presenti brevemente la libreria?

La libreria Tuttestorie si trova a Cagliari e questo autunno festeggia 25 anni. Abbiamo aperto il 14 settembre del 2000 in via Costituzione, poi nel 2009 ci siamo trasferite qui in via Orlando, una strada nel centro della città. Le socie fondatrici sono state Manuela e Cristina Fiori e Claudia Urgu (andata via l’anno scorso), a cui, più tardi, si sono aggiunte Carla De Santis e Stefania Zaccheddu. Tuttestorie è una libreria specializzata per ragazze e ragazzi, in uno spazio di circa 150 metri quadrati, sviluppato su due piani. Al piano terra sono disposti i libri da 0 a 7 anni e un po’ di giochi, mentre sul soppalco i libri da 7/8 fino a 14/15 anni.

Cagliari è la città di origine di alcune di voi? Com’è da un punto di vista culturale? E guardando all’intera regione, come descriveresti la vostra realtà territoriale in termini di promozione alla lettura, presenza di librerie indipendenti e altre iniziative legate al libro?

Siamo tutte cagliaritane e amiamo la nostra città, che ha avuto sicuramente periodi di grande vivacità culturale alternati ad altri meno fiorenti. Essere in un’isola è molto limitante, tutto è più complesso e oneroso. Non possiamo certo dire, però, che nella nostra regione manchino gli eventi: nell’arco dell’anno si svolgono circa 70 tra rassegne e festival letterari sparsi per tutta la Sardegna. Molto meno numerose sono le librerie indipendenti, che negli ultimi anni sono drasticamente diminuite: a Cagliari ne sono rimaste tre o quattro, mentre tutte le altre sono librerie di catena. Fa ben sperare la nascita a fine 2024 di una nuova libreria indipendente. Tuttestorie è l’unica specializzata in letteratura per bambini e ragazzi.

Come avete scelto il nome della libreria e quale significato ha per voi?

Volevamo un nome che desse la sensazione di un’immersione tra i libri. Abbiamo fatto brainstorming ed ecco “Tuttestorie”.

Anche il logo e la veste grafica della libreria sono opera vostra o vi siete affidate a qualcuno?

Per l’inaugurazione della libreria abbiamo fatto realizzare una cartolina con un’illustrazione di Pia Valentinis e la grafica di Beppe Chia. Il primissimo logo era stato un artigianale fai-da-te, poi sostituito da un lavoro di Ignazio Fulghesu con disegno di Eva Rasano, per arrivare, infine, a quello attuale del grafico Alessandro Giacomelli. Ignazio Fulghesu cura la grafica del festival Tuttestorie fin dalla prima edizione.

Ci sono altri aggettivi, oltre a indipendente e specializzata, che useresti per descrivere la vostra libreria?

Dopo aver escluso centinaia di aggettivi, direi: radicata, poliedrica, accogliente.

Per essere una libreria indipendente, Tuttestorie è molto spaziosa: quanti titoli avete a scaffale? Come li selezionate e come sono disposti (al di là della suddivisione per età tra i due piani)?

A scaffale abbiamo circa 5.300 titoli.

Per quanto riguarda la selezione delle novità, basiamo le nostre scelte sulle case editrici e sugli autori. Sappiamo bene che il lavoro di alcuni editori è particolarmente affidabile e quindi ci teniamo ad avere sempre le loro pubblicazioni.

I libri sono disposti per editore. Cerchiamo di esporre gli albi illustrati di piatto, nei limiti del possibile. Abbiamo anche degli scaffali tematici, quali: arte, poesia, fiabe classiche, lingue straniere, saggistica per genitori e insegnanti, storia e mitologia, scienze, natura, animali.

Sei in grado di dirmi quali libri avete venduto di più nel corso della storia della libreria? E cosa ci dicono di voi libraie, di Tuttestorie e della clientela?

Il titolo più venduto è sicuramente Mammalingua di Bruno Tognolini e Pia Valentinis, pubblicato per la prima volta nel 2002 come nostra edizione e, dal 2008, come coedizione con Il Castoro. Il libro è nato nell’ambito di un progetto realizzato insieme al comune di Cagliari e per quattro anni è stato donato a tutti i nuovi nati.

Oltre a questo, gli altri libri più venduti sono quelli che ogni anno vengono presentati dagli autori che partecipano al Festival Tuttestorie.

Il festival è un volano fondamentale per la vendita dei libri, insieme ai corsi di formazione per docenti e operatori culturali, alle presentazioni di libri, e alle attività laboratoriali per bambini e bambine che organizziamo abitualmente in libreria. Tutto questo, però, non favorisce solo la vendita, ma anche una conoscenza sempre più approfondita della letteratura per l’infanzia da parte dei nostri clienti. Molti ci chiedono consiglio, ma nel corso degli anni è cresciuto il numero di quelli che arrivano con richieste ben precise, mostrando quindi di avere acquisito una maggiore competenza nell’ambito. Di questo siamo orgogliose, perché ci dimostra l’importanza del ruolo che ha avuto il nostro contributo.

 

Quali sono i vostri libri preferiti nell’intero panorama editoriale per l’infanzia, e perché proprio questi?

Il nostro preferito per i neonati è Musetti nel bosco di Wee Gallery, edito da L’Ippocampo, fatto di stoffa, in bianco e nero, e con i giusti requisiti per favorire un primo approccio all’oggetto libro. Segue L’uccellino fa di Soledad Bravi, edito da Babalibri, che attraverso i suoni onomatopeici fa giocare adulti e bambini. Un altro libro gioco molto divertente è Orso, buco! di Nicola Grossi, edito da Minibombo. Tra gli albi illustrati non possiamo non citare Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak, edito da Adelphi, un capolavoro per bambini di ogni età. Dai 7 anni in su consigliamo Il bambino dei baci di Ulf Stark, edito da Iperborea, e più in generale tutti i suoi libri, perché è un autore capace di parlare ai bambini, affrontando qualsiasi tema senza tabù. Per i ragazzi più grandi citiamo finalmente due titoli di autori italiani: Il rinomato catalogo Walker & Dawn di Davide Morosinotto, edito da Mondadori, un romanzo avvincente con una pennellata di mistero che cattura il lettore; Detour. Senza via di fuga di Guido Sgardoli, edito da Piemme, un thriller appassionante che lascia senza fiato sino alla fine. E infine L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise di Dan Gemeinhart, edito da EDT – Giralangolo, il racconto profondo, ma a tratti spensierato, del viaggio della protagonista con suo padre.

Quali, invece, i vostri preferiti del catalogo Topipittori, che conoscete molto bene in qualità di Casa dei Topi?

I libri delle stagioni di Rotraut Susanne Berner, libri brulicanti in cui immergersi alla continua scoperta di nuovi particolari.

Storia vera di Sergio Ruzzier, ironico e spiazzante.

Il grande libro dei pisolini di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, una dolce ninnananna tra gli animali.

Canti dell’inizio Canti della fine di Bruno Tognolini e Silvia Vecchini, con illustrazioni di Giulia Orecchia, una raccolta di poesie in cui l’alternarsi delle due voci degli autori è perfettamente accompagnato dal lavoro dell’illustratrice.

Il meraviglioso Cicciapelliccia di Beatrice Alemagna, autrice amatissima dai nostri clienti. Tra tutti i suoi libri abbiamo scelto questo perché racconta una storia buffa a cui i bambini non possono resistere.

Stavo pensando di Sandol Stoddard e Ivan Chermayeff, una sintesi poetica del pensiero bambino.

In una precedente intervista, il libraio interpellato ha parlato della differenza che secondo lui c’è tra educazione e promozione, e di come lui, nonostante la libreria sia un esercizio commerciale, lavori quotidianamente per la prima. Dalle tue parole mi sembra di capire che anche da Tuttestorie l’educazione alla lettura e alla letteratura sia prioritaria rispetto alla vendita. Confermi? E se sì, qual è il tuo pensiero sul ruolo educativo della professione?

Confermo, e aggiungo anche che, paradossalmente, in librerie come la nostra meglio si fa educazione alla lettura e più si vendono libri. Quando un cliente adulto ci chiede consiglio per un regalo, aggiungendo la fatidica domanda “Cosa leggono i bambini?”, la nostra risposta (che immagino sia condivisa da gran parte dei librai per ragazzi) è “Leggono quello che suggeriamo noi”. Ed è proprio così. È insensato pensare che i bambini siano esseri monolitici, tutti uguali, con le stesse identiche preferenze di lettura (chiedereste mai, per esempio, cosa leggono le quarantenni?). Il nostro lavoro richiede di leggere più libri possibili e compiere delle scelte. D’altronde, niente è efficace quanto il racconto appassionato di un libraio o una libraia per la vendita di un libro. Una buona selezione è, oltre che una scelta obbligata vista la mole esagerata di novità editoriali, ciò che distingue una rivendita di libri da una libreria, e di conseguenza un semplice esercizio commerciale da un presidio culturale. A tal proposito, Tuttestorie costituisce il presidio Nati per Leggere in Sardegna, progetto a cui dedichiamo particolare attenzione, ritenendo fondamentale che la lettura cominci fin dal periodo della gestazione.

Parliamo finalmente del vostro festival. A quando risale la prima edizione? Com’è nata l’idea e qual è stata l’evoluzione nel corso degli anni?

Proprio quest’anno il Festival Tuttestorie compie 20 anni: la prima edizione, infatti, si è tenuta nel 2006. Due anni prima, nel 2004, avevamo contribuito, assieme a un gruppo di scrittori e operatori culturali sardi, alla nascita del Festival Isola delle Storie di Gavoi. Con Bruno Tognolini ci sembravano maturi i tempi per progettare una festa dedicata alla letteratura per l’infanzia proprio nella nostra città, e che coinvolgesse, oltre alle famiglie, anche le scuole e le biblioteche, da sempre compagne di viaggio nel nostro lavoro quotidiano di educazione alla lettura.

Il festival è nato col desiderio di creare una comunità che avesse l’occasione di ritrovarsi assieme ai libri e alle storie, e l’opportunità, allora rara in Sardegna, di incontrare autrici, autori, illustratrici e illustratori, anche internazionali, amati, ma apparentemente irraggiungibili, o da scoprire. David Grossman ha battezzato la prima edizione, accogliendo con semplicità, e a grande sorpresa, il nostro invito. Fino al 2010 avevamo addirittura un programma con autori per adulti, ma poi abbiamo deciso di abbandonarlo per concentrarci sempre e comunque sulla letteratura per ragazzi, la pedagogia e l’illustrazione, anche negli incontri rivolti ai “grandi”. Negli anni è molto cresciuto il numero di biblioteche e scuole aderenti al festival: nel 2024 abbiamo registrato ben 12.000 studentesse e studenti partecipanti. E la proposta della lettura dei libri prima degli incontri, che con fatica riuscivamo a far accettare nelle prime edizioni, ora è ciò che le insegnanti si aspettano e chiedono, quasi lamentandosi quando un libro esce a settembre e non può essere consigliato come lettura estiva. Si è allargata anche la rete di collaborazioni nazionali e sul territorio, che ci consente di intrecciare alla letteratura altre arti o discipline. Sempre più ci interessa e ci diverte lavorare ai progetti partecipati che coinvolgono attivamente la comunità, facendo sì che ognuno ritrovi un pezzetto di sé dentro questo grande puzzle. Insomma, il festival è davvero una creatura multiforme, che cresce e si evolve, arricchendosi di continue nuove collaborazioni. Dopo 20 anni non è facile rinnovarsi, ma cerchiamo di mantenere uno sguardo curioso, spesso anche verso territori “altri”, non strettamente legati alla letteratura per l’infanzia, da cui cogliere nuove idee e suggestioni.

Avete già qualcosa di speciale in cantiere per l’edizione del 2025 (e che potete svelarci)?

Festeggeremo sicuramente i 20 anni del festival, ma è ancora tutto top secret. Posso rivelarvi solo questo: David Almond, in una intervista uscita sul Corriere della Sera, ha detto “Verrò in Italia per il meraviglioso festival Tuttestorie”. Non ci piace autoincensarci, ma dopo una simile dichiarazione da parte di un grande della letteratura non ho saputo resistere!

Ci descriveresti la clientela che grossomodo frequenta Tuttestorie?

La clientela di Tuttestorie è composta soprattutto da genitori, insegnanti, bibliotecari, educatori. Molti di loro si affidano ai nostri consigli, mentre alcuni arrivano ormai con richieste ben precise. Tra questi non ci sono solo clienti competenti, ma anche persone che fanno ricerche su internet e sui social, senza essere davvero in grado di valutare la qualità dei libri che vengono a chiederci. In questo caso il nostro ruolo è di cruciale importanza, perché possiamo provare a dissuaderli e a dirottare le loro scelte. Di solito ci riusciamo, ma non nascondo che è avvilente vederli entrare con il telefono in mano e gli occhi attaccati allo schermo, mentre intorno a loro c’è un mondo di libri di cui godere.

Ovviamente tra i nostri clienti ci sono anche e soprattutto molti bambini, in particolare i più piccoli, mentre quello degli adolescenti è un pubblico che fatichiamo ad avere. Cerchiamo di raggiungerli organizzando incontri con gli autori non solo al festival, ma durante tutto l’anno scolastico.

Crediamo che assolvere il ruolo educativo della nostra professione significhi anche prestare estrema cura al rapporto con i clienti.

Come si articola e differenzia la vostra presenza e comunicazione online – tra sito, newsletter, profili social?

Il nostro sito ha una pagina di consigli di lettura e novità che aggiorniamo costantemente. Sempre sul sito pubblichiamo le attività per i bambini e quelle di formazione per gli adulti in programma. Riportiamo queste informazioni anche sui social (Facebook e Instagram) e rafforziamo ulteriormente la comunicazione tramite la nostra newsletter. Abbiamo un broadcast su WhatsApp con i contatti dei docenti che usiamo, oltre che per il festival, anche per comunicare i corsi di formazione e gli incontri con gli autori nelle scuole.

Cosa ha spinto voi socie fondatrici ad aprire la libreria? E quali sono stati i vostri precedenti percorsi formativi e/o lavorativi?

Manuela e Claudia, entrambe laureate in Giurisprudenza, si sono conosciute durante un’attività per la regione Sardegna che le ha portate a lavorare nelle scuole. In quell’occasione si sono accorte di quanto i bambini fossero incuriositi dai racconti della tradizione e così, allargando il campo d’azione, hanno scoperto il comune interesse per la letteratura per ragazzi. Io, invece, insegnavo matematica e scienze alle scuole medie e avevo da sempre una grande passione per i libri. A un certo punto, rendendoci conto che in tutta la Sardegna non c’era neanche una libreria per ragazzi, abbiamo pensato di poterla aprire noi. Così Manuela e Claudia sono andate a incontrare Roberto Denti, Anna Parola e Silvana Sola, delle rispettive Librerie per Ragazzi di Milano, Torino e Bologna, per chiedere loro consiglio e valutare la possibile realizzazione del nostro progetto. Era il dicembre del 1999. Meno di un anno dopo, il 14 settembre dell’inizio del secolo, abbiamo aperto la libreria guidate nell’impianto da Silvana Sola. Più di dieci anni dopo, Roberto Denti è stato nostro ospite da Tuttestorie per la presentazione di un suo libro e, ridendo, ha ricordato la visita di queste due ragazze idealiste il cui entusiasmo aveva cercato subito di stroncare dando loro delle pazze ad aprire una libreria specializzata.

C’è un aspetto della professione di libraia che fatichi a sopportare? E quale, invece, in assoluto preferisci?

Fatico a sopportare il cliente che chiede un “libercolo” per un bambino che “tanto è piccolo e non sa leggere”, o chi chiede un ‘libro-medicina’ per risolvere un qualche problema. Ma soprattutto, la nostra difficoltà riguarda la distribuzione, che ha tempi di spedizione molto lenti e spesso ci manda le novità giorni dopo la loro uscita. Questo mi fa proprio infuriare.

Quello che invece ci dà una grande soddisfazione è il rapporto con i clienti bambini, vedere che crescono appassionandosi alla lettura, sentirli che ci rivolgono richieste sempre più precise e che spesso, con altrettanta precisione, danno consigli all’amica o all’amico con cui entrano in libreria o con cui passeggiano per il festival. Per ottenere simili risultati bisogna chiaramente leggere tanto: solo così, infatti, si è in grado di dare buoni consigli. E questo è un altro aspetto che adoro.

Concludiamo in bellezza: come convincere chi ancora non c’è stato a fare presto visita alla libreria Tuttestorie?

Vi aspettiamo perché da noi troverete un’ampia selezione di libri in cui immergervi, troverete anche una piccola sezione di giochi e di saggistica per insegnanti e genitori. Vi aspettiamo perché troverete libraie che vi aiuteranno nelle vostre scelte, che vi accoglieranno con garbo e con cui, perché no, scambiare quattro chiacchiere. E infine, vi aspettiamo perché siamo una delle poche librerie indipendenti rimaste e abbiamo bisogno del vostro sostegno per andare avanti.