Ovviamente, per faretrecento libri in sessant’anni non si possono fare solo capolavori(che penso sia, invece, l’obiettivo dell’amico di cui sopra):sono ritmi da industria. E, all’epoca, manco l’avevano inventato,il computer. Ma, indubbiamente, Elisabeth Ivanosky aveva un talentostraordinario ed è riuscita a produrre alcuni libri che sono entratinella storia, oltre a una straordinaria quantità di buoni libri di grandesuccesso commerciale.
Illustrazione per la favola "Mieux vaut sel querichesses" |
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Quello chepresentiamo qui è l'unico suo che possediamo. E non è certamenteil più bello. Ma riesce a dare un'idea di uno stile che ha avuto unagrande voga in Francia negli anni Trenta e che ha trovato un'altra validarappresentante in Nathalie Parain, della quale parleremo in futuro. Sitratta di Contes Slovaques, pubblicato senza data (manegli anni Trenta) a Bruges dalla casa editrice Desclée de Brouwers, contesto di Leo Landsman, tradotto in francese da Rita Delchambre.
"La filleaux cheveux d'or" |
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Ovviamente,ci piacerebbe avere alcuni altri suoi libri, ma nel mercato antiquariotoccano cifre per noi eccessive. Uno di questi, Circus,uscito nel 1933 in soli 50 esemplari, è stato recentementeripubblicato da EditionsMeMo, e potete vederne alcune illustrazioni qui.
"Le maitre dumonde" |
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SempreMeMo ha ripubblicato alcuni anni fa LesTrès Petits: una raccolta di ventiquattro libriminuscoli, usciti fra il 1941 e il 1946 presso le Editions des Artistes,nella collana Pommes d’Api. Ne possediamo uno: squisita bombonieradel matrimonio di AnnaCastagnoli, che non ringrazieremo mai abbastanza.
"Vitiazko lefort" |