A Albissola Marina ha inaugurato In viaggio, una mostra personale di Philip Giordano visitabile fino all'8 giugno 2025.
[di Alessio Cotena]
Dallo scorso anno, grazie alla collaborazione con l’Associazione Angelo Ruga, a uno degli illustratori del territorio che partecipano al festival delle Storie di Savona Zerodiciannove viene dedicata una mostra personale presso la galleria la Lavanderia ad Albissola Marina: una preziosa opportunità per conoscere ciò che si cela dietro gli albi illustrati e l'articolata complessità del lavoro dell’illustratore. L’intento non è unicamente esporre le tavole degli artisti, ma anche i bozzetti, i progetti e le riflessioni che ne accompagnano il processo creativo.
Il tema del festival di quest’anno è incentrato sulle rotte, e Philip Giordano, artista savonese attivo tra Italia e Giappone, ne incarna pienamente lo spirito. Il viaggio costituisce una costante nella sua opera, declinato in narrazioni e riferimenti biografici. L'immagine creata per l'attuale edizione del festival sintetizza graficamente gli elementi più significativi del paesaggio di Savona, dove una nave attracca nel porto trasportando animali e piccoli semi: una moderna arca di Noè che testimonia l'incessante dinamica della vita.
«Osservando le navi che quotidianamente giungono in porto, insieme al mio coinquilino Gabriele Rebagliati abbiamo immaginato: e se un giorno, anziché turisti, a sbarcare fossero animali e piante? In visita – forse definitiva – a una città ormai spopolata? La natura si riapproprierebbe degli spazi un tempo abitati dall’uomo. Ma in realtà, piante e animali coesistono già con noi: resistono nelle pieghe degli angoli urbani trascurati, forse in attesa di reclamare ciò che originariamente era loro.»
Le motivazioni che ci spingono al movimento sono molteplici: svago, scoperta, evasione, ricerca, incontro… Philip Giordano esplora queste diverse sfaccettature, restituendo, attraverso i suoi libri e le sue tavole, un universo di personaggi e storie che sollecitano interrogativi e invitano a intraprendere nuove direzioni esistenziali.
La mostra presenta una selezione di tavole tratte da tre opere emblematiche: Kaguyahinme, principessa splendente, Il pinguino che aveva freddo e Il viaggio di Piro Piro. Tre percorsi distinti, motivati da specifiche necessità. Accanto a queste, sono esposte anche immagini da Stesso Pianeta, Stesso Destino: Un Lungo Viaggio Insieme, tavole concepite per il muro perimetrale di 400 metri che circondava il cantiere della futura Fubon Xinyi A25 Tower, e Yōkai, i mostri Giapponesi, tavola in cui l'immaginario nipponico è reinterpretato con un linguaggio grafico personale.
In Kaguyahinme, seguiamo il viaggio spirituale narrato dalla storia della principessa, una metafora di reincarnazione di ascendenza tibetana. Kaguya si configura come un ponte tra il mondo terreno e quello celeste, un invito a interrogare il mistero. Il pinguino che aveva freddo narra un viaggio dettato dalla necessità: prima o poi sopraggiunge una balena, imponente, inquietante e forse inevitabile. Ma in realtà, la balena si rivela quasi un evento provvidenziale che consente al pinguino di allontanarsi da un luogo senza prospettive. In questa narrazione si percepisce un chiaro riferimento alla biografia personale di Philip:
«Anche per me il viaggio è un’esigenza imprescindibile. Come lo è stato precedentemente per mia madre, che anni fa lasciò il suo paese per costruire un futuro e offrire speranza a chi era rimasto. O come per la famiglia di mio padre che, dopo tre generazioni in Svizzera, fece ritorno in Italia negli anni Settanta, rappresentando un ricongiungimento con le proprie radici».
Il viaggio di Piro Piro affronta il tema della crescita, un percorso costellato di ostacoli e difficoltà, ma anche di incontri con amici che infondono coraggio e sostegno per proseguire.
Nella tavola Yōkai, i mostri Giapponesi, il viaggio assume una dimensione transculturale, motivato dalla profonda ammirazione di Philip per il mondo nipponico, che lo ha condotto a dividere la sua esistenza tra l’Italia e il Giappone.
«In alto, si distingue un torii (鳥居), un portale che in Giappone si trova adiacente ai santuari shintoisti e che segna simbolicamente il confine tra il sacro e il profano. Il mio torii rappresenta un invito a varcare la soglia della realtà, analogamente alle creature raffigurate, che si ritrovano là dove sorge il sole, accanto al monte Fuji. Sono presenti animali come il grande cervo, spirito della foresta (una delle creature sacre in Giappone e un omaggio a Hayao Miyazaki), il fagiano (雉子, kiji, uccello nazionale del Giappone), e piccoli oggetti: tazze e teiere, kokeshi (bambole votive in legno) e il dado con le mie iniziali, a sottolineare che in Giappone, dove lo shintoismo è la religione principale, ogni entità, animata e inanimata, possiede uno spirito.»
Nelle rotte di Philip Giordano ci si immerge trasformandosi in creature diverse, scoprendo nella metamorfosi incessante della natura la vera essenza del viaggio della vita.
Sebbene la sua opera sia spesso associata a immagini grafiche e digitali semplificate, il lavoro di Philip Giordano sottende uno studio meticoloso. Come afferma l'artista: «Ho compreso che talvolta la realtà diviene più interessante se alterata, scomposta, ed è più agevole affrontare soggetti complessi attraverso la schematizzazione in forme essenziali, riducendoli a elementi primari quali il cerchio, il triangolo e il quadrato. Possiamo rappresentare una realtà trasfigurata, esplorando vie alternative all’emulazione fotografica. Tuttavia, per operare questa trasfigurazione, è imprescindibile conoscere le forme reali: pertanto, viva l’amore per la Natura e l’osservazione delle sue meravigliose e sorprendenti creature!».
La semplicità dell’immagine non deve essere interpretata come una ricerca per rendere didascalica la realtà, specialmente considerando il pubblico dei giovani lettori a cui molti dei libri di Philip sono destinati. Al contrario, il suo lavoro rivela un processo di notevole complessità e un invito a un’attenta osservazione del mondo circostante per svelare le strutture del reale, i pattern e le forme primarie su cui si innestano le infinite combinazioni che generano la multiforme sostanza della vita.
La mostra sarà visitabile fino all'8 giugno.
Associazione Culturale Angelo Ruga Lavanderia
Via Stefano Grosso 49, Albissola Marina
Orari giovedì e sabato 17-19
da giovedì 8 maggio a domenica 11 maggio 10-13 e 15-18
Nota: alcune delle citazioni di Philip Giordano sono tratte da una sua conversazione con Monica Monachesi, realizzata in occasione delle Immagini della Fantasia 35, a Sarmede.