La casa del porcospino

Farel'editore è bello anche perché il lavoro che fai ti mette inuna relazione molto forte con le persone.
Ricordobenissimo la prima volta che mi misi in contatto con MajaCelija: nel 2000 avevo visto una sua immaginesul cartoncino di invito di una mostra collettiva della Gallerial'Affiche di Milano e mi aveva conquistata al primosguardo. Questo, prima dei Topipittori. Quando poi, nel 2004,i Topi ci furono, subito pensai che mi sarebbe piaciuto lavorarecon lei e le telefonai. Ci accordammo per vederci. Allora stava aMilano: semplicissimo. Mi ricevette nel suo studio e fu garbata edisponibile. Nell'ombra si muoveva Luigi, il suo compagno: educato, serioe gentile come una persona d'altri tempi. Che poi, Luigi, sarebbe Raffaelli.Allora i Topipittori avevano in catalogo due libri e non eraaffatto scontato darci credito...

Ecco, cosìentrammo gli uni nelle vite degli altri. Con Maja e Luigi poi è nataun'amicizia. Un'estate siamo andati a Pula, in Croazia, dove Maja,che è nata in Slovenia, ha vissuto fin da piccolissima. Fu una breve,meravigliosa vacanza marina, con Maja e Luigi che ci accompagnavano ingiro per quei posti bellissimi,- isole, campagne, boschi, paesi - in unclima di grande armonia e allegria generale. Giorni speciali, con unagran voglia di conoscersi e scambiarsi esperienze, chiacchiere, idee. Neimiei ricordi hanno tuttora la medesima luce, viva e chiara.
Fuproprio a Pula che, in una libreria, un giorno, mi imbattei in questolibro: Ježevakućica di BrankoĆopić con illustrazioni di Vilko Selan Gliha (realizzatecredo negli anni Sessanta; su questo illustratore purtroppo non hotrovato niente, solo pagine in slavo, impraticabili...). Mi affascinò,nella sua povertà: un semplicissimo fascicolo a punto metallico, unoggetto essenziale e pieno di grazia. Aveva illustrazioni incantevoliche raccontavano la storia di un riccio e della casetta sotterranea incui abitava, di uno strano invito a cena da parte di una volpe, e di unanotturna scorribanda di altri animali selvaggi, tutti avidi di scoprirei segreti della casetta del porcospino.

Neparlai a Maja, quella sera, in termini entusiastici, e mi rivelò chequello era il suo libro prediletto, quello che più aveva amato dabambina: un caposaldo nella sua formazione. Fu una strana coincidenza,e ci parve significativo che in mezzo a tanti libri proprio su quellosi fosse fermata l'attenzione, a confermare un'affinità di sguardo,gusto, poetica sentiti e condivisi. Maja e Luigi poi mi regalaronoquel libro, con una piccola dedica. Maja parla di questo libroanche in una sua intervista su Osservatorio Balcani, che trovate qui.
Branko Ćopić è un autore bosniaco famosissimo e amatissimo in areaslava e il racconto Ježeva kućica è un classicoper l'infanzia su cui non solo Maja, ma intere generazioni di slavi sisono formate, ed è stato trasposto in versioni teatrali, in spettacolidi marionette e burattini, in fumetti.


Qualche anno fa, il racconto di Ćopić èstato edito in Italia, dall'Associazione LIPA. Le illustrazioninon sono quelle dell'edizione originale, chissà perché. E le nuove,di Luca De Marco, non reggono il confronto con quelle di Vilko SelanGliha, non solo per accuratezza, bellezza, efficacia, ma perchéla loro assenza fa perdere al libro il forte connotato culturale,l'impronta balcanica potente, un'iconografia e uno stile che calanoimmediatamente il lettore in un contesto riconoscibilissimo ericco di suggestioni inestricabilmente legate alla terra e ai paesidi origine degli autori. Peccato.

Leimmagini sono altrettanto importanti delle parole nella trasmissionedella cultura, e bisognerebbe avere la medesima cura e rigore che sitributano ai testi, per preservarne lo spessore e il senso, nelle opereillustrate per l'infanzia. Se non prendiamo atto di questo, andiamoa nutrire una cultura dell'immagine di basso livello, piatta, banale,avvilente, capace di comunicare solo stereotipi o forme vuote.
Il problema, dovremmo capire una volta per tutte, non stanelle tanto vituperate immagini, ma nel modo in cui le usiamo. Madi questo parleremo ancora.

Da quandoMaja e Luigi si sono trasferiti a Pesaro, ci hanno ospitati spesso. Viassicuro che stare da loro è come essere nella casetta del porcospino. Lasera ci si mette a cuccia con la stessa espressione beata. Ciao Maja. CiaoLuigi. Grazie di tutto e tantissimi auguri!