Il secondo volume della collanaGli anni in tasca graphic ègloriosamente uscito a novembre in tutte le librerieitaliane. Si tratta, come forse saprete, di Il magnifico lavativo diTuonoPettinato. Non potete perderlo, primo perchéè un gioiello, degno del primo volume, Bacio a cinque di GiuliaSagramola, secondo perché è un miracolo che siauscito.
Nella mia famiglia i perdigiorno venivano chiamatiin due modi. Mia zia forlivese, insegnante di lettere, li definivalazzaroni, e il termine suonava drastico, impietoso,una sorta di condanna a vita. Il fatto curioso è che, con mia nonna, lazia era una fedelissima dei biscotti Lazzaroni. E la cosa, da piccola,mi faceva una strana impressione. C'era un che di inspiegabile inquesto lato vagamente depravato dell'insegnante che, fuori dell'orarioscolastico, si sollazzava coi deprecati lazzaroni. Mio padre, cultoredi otiii raffinati, benché rigoroso uomo di legge,i perdigiorno li chiamava lavativi, e percepivo unasfumatura di simpatia in questa sua espressione che certamente usavacon umorismo quando apostrofava me e mia sorella con un: «Non fate lelavative!».
Dev'essere per questo che quando abbiamo chiesto aTuono di cimentarsi con la storia della sua infanzia, il titolo che ci haproposto praticamente subito, Il magnifico lavativo,mi è parso quanto mai allettante e denso di promesse, oltre chedeliziosamente familiare. Beh, ovviamente non sospettavamo che queltitolo sarebbe stata l'unica cosa che avremmo visto e saputo del fumettoper mesi e mesi... Ma per questo vi affidiamo al verosimile resocontoche Tuono, con impeccabile senso autocritico e grande disponibilità, haaccettato di fare, su nostra richiesta, per questo blog.
Speroche susciti in voi la stessa travolgente ilarità che ha provocato innoi. Buona lettura.