I libri con le figureimboccano strade diverse, prima di nascere. Quella degli occhi: ciòche entra nel campo visivo di un illustratore, ha buona probabilità didiventare disegno. Quella delle mani: sull'onda di pensieri velocissimi,da penne, matite, colori, ritagli, scritte, principiano storie fatte diimmagini e parole. Quella delle illustrazioni e di chi le ha immaginatee realizzate, sapendo che un giorno sarebbero finite nella pancia diuna macchina da stampa, per diventare libri, libri con le figure.
Sono qui, Urban center,Rovereto. |
Questo post è ilracconto di un'esperienza espositiva e musicale realizzataa Rovereto nel giugno scorso (documetazione fotografica, qui). L'evento, per comunicarealla città la presenza di due ospiti stranieri, sconosciuti aipiù in questo fazzoletto di Trentino, diceva Sonoqui. Chi? Due illustratori portoghesi, Bernardo Carvalho e Madalena Matoso di PlanetaTangerina, giunti nella Valle dell'Adige perché protagonistidi un progetto di promozione della lettura che avrà come esitofinale la realizzazione per settembre di un leporello di cartoline suRovereto.
Bernardo Carvalho aRovereto. |
Sonoqui ha rappresentato una dichiarazione di presenza, sia per gliautori, sia per altre figure intervenute a dare concretezza e compiutezzaa quanto avvenuto nel giorno dell'inaugurazione e nelle successivesettimane. Come succede per fare un libro, d'altra parte, non basta unsingolo, nemmeno una coppia, per portare a risultati soddisfacenti.
Sono qui, Urban center,Rovereto. |
Perfare Sono qui ci sono volute una persona che ideassee producesse, due autori, una architetta, un grafico, due musicisti, untecnico del suono, un dipendente comunale addetto all'apertura di unospazio comunale bellissimo, due assessore determinate aconcedere l'utilizzo dello stesso, una giornalista intraprendente,molti alberi che hanno garantito un buffet a base di 40 kg diciliegie appena raccolte, curiosi in numero elevato, dai 5 mesi ei 70 anni. Considerato il bacino e il carattere di assoluta novitàdella proposta nel contesto nominato, fattori che mettevano a nudol'ipotesi che questo esperimento fallisse, Sono quiè successo e ha avuto successo.
In mostra erano presenti le tavole originali di Praia-mar,Ir e vir, Nunca vi uma bicicleta e os patos não melargam, libri al momento inediti in Italia,valorizzati nell'intensità di forme e colori dal tipo di allestimentocostruito: grandi piani di cartone ondulato su cui poggiavano grandipagine aperte a loro volta in cartone e adattate a una lettura inorizzontale della mostra, invece che in verticale, come si capisce dalleimmagini che stanno scorrendo. Oltre a ciò, su una parete scorrevano trevideodi Cortar o verde, casa di produzione indipendente dietro la quale sicelano gli occhi di Carvalho e il suo amore eterno per le onde e le tavoleda surf.
BernardoCarvalho accompagna i Comaneci con i suoi disegni inmovimento. |
In occasione dellaserata inaugurale, della mostra facevano parte anche i suoni di un gruppoindipendente romagnolo, i Comaneci, alias Francesca Amati e GlaucoSalvi, che si sono esibiti mentre Carvalho disegnava e proiettava alleloro spalle immagini colorate e in movimento, realizzate sulla scia dellesuggestioni e dai racconti che procedevano dall'ambiente acustico.
Confessa, uno deidue autori portoghesi, che a 17 anni fu sottoposto a test psicologicidai quali risultò “92% ar livre”, 92% aria aperta. Lo spirito cheha animato chi ha preso parte a Sono qui è analogoai bisogni primari di quell'adolescente attratto dall'aria, dalla luce,dalle spiagge di sabbia, dalle biciclette, dagli animali, dal piaceredi camminare scalzi, dal tempo perso, dal sogno di volare sull'acqua,dall'istinto di evitare una vita al chiuso.
Perchi fosse interessato, il progetto viaggia. La mostra al momento èsmontata ed è pronta in qualsiasi momento a nuovi approdi.