John Alcorn ha illustrato LIBRI!,originariamente BOOKS! nel lontano 1963. Superfluodire che ne è passata di acqua sotto i ponti, da allora.
Innanzitutto la grafica e l’illustrazione, oggi, parlano anche,se non solo, il linguaggio di Photoshop o Illustrator, attraverso l’usodi palettine e palettone elettroniche, device astrusi o semplici, cono senza matitone digitale.
Una volta si disegnava a mano,si tagliava, si incollava, si sbagliava e si doveva ricominciare tuttodaccapo. Per fare una copertina ci si potevano mettere settimane. Oggici sono il benedetto ctrl-Z e il Salva con nome. Sipossono presentare in diretta diverse varianti, fatte in cinque minuti emandate in stampa in un lampo. La velocità domina la creazione grafica ei tempi di realizzazione di una copertina possono dilungarsi solo se cisono problemi (del grafico, dell’editore etc.).
Ai tempidi BOOKS! il libro era di carta, spessa o sottile,pesante o leggera, ma sempre carta; lasciamo stare le edizioni speciali inpelle di daino o seta cinese, parliamo dei normali libri in commercio inlibreria.
Oggi ci sono (anche) ebook, app, enhanced book: liscarichi con un click seduto sul divano.
BOOKS! uscì negli USA nel 1963. C’eraancora la guerra fredda, in quegli anni, le notizie viaggiavano pertelefono e televisione, ma erano diffuse a ore di distanza, un aereoci metteva un giorno per attraversare un oceano ed Elvis era ancoravivo.
Adesso gli U2 vanno da Fazio su RaiTre; in 8 ore sei aNew York, e le notizie viaggiano a dorso si passerotto blu su Twitter,istantaneamente.
Dettoquesto, è interessante cercare di capire come mai LIBRI!,riscoperto nel 2012 da MartaSironi e riproposto da Topipittori, oggi sia statopubblicato in inglese (Ammo books), francese (Autrement), coreano(Blue Wing), russo (Mann, Ivanov and Ferber), spagnolo e catalano(Gustavo Gili), portoghese (Pequena Zahar). Forse perchéLIBRI! è semplice e affascinante; diverso e universale;vintage e attuale; serio e divertente. Spiega con immediatezzacos’è un libro, come si usa, come è fatto, qual è il viaggio checompie dalla testa dell’autore agli occhi dell'editore, alle manidel lettore, passando attraverso le cure del libraio, del tipografo,dell’illustratore, prendendo forma in parole e immagini, e assumendoi mille e uno significati della lettura.
Il formato della nuova edizione americanaè completamente cambiato, rispetto
all'originale,rimasto invece identico in tutte le altre edizioni realizzate nelmondo.
LIBRI! è un manuale. Anzi, è ilmigliore annuncio pubblicitario mai fatto sui libri.
LIBRI! è una brillante campagna dimarketing concepita sul libro e per il libro fatta attraversoun libro; il che può sembrare bizzarro: ma se ci pensate, ècome se vi stessero vendendo un'auto offrendovene una in prova(il che accade normalmente). Questo gioco continuo, dentro efuori dal libro, la sua sorprendente freschezza è quel che rendeLIBRI! traducibile in ogni lingua.
Edizione tedesca,1966. |
Il libro di Alcornè stato sapientemente riprodotto da ognuno degli editori che ne hannoacquisito i diritti, pur con le varianti che ognuno di loro ha volutoinserire per renderlo adatto al proprio mercato e ai propri lettori,che non sono più quelli del 1963. In questo senso, inizialmente,ci ha sorpreso la scelta dell'editore americano Ammo di stravolgerecompletamente il formato originale, scegliendone uno più grande e più'prezioso'. Vale a dire, secondo le loro intenzioni, più vicino a quellodi un libro d'arte che a quello di un memorandumagile e spiritoso.
Una scelta spiazzante,che ancora non sappiamo se darà i suoi risultati, ma che senzadubbio risulta interessante, e in parte comprensibile. Del resto,anche l'originale edizione tedesca della fine degli anni Sessantaera stata manipolata: la copertina è totalmente diversa.
Se sfogliate LIBRI! notate dasubito che i caratteri sono sorprendentemente differenti. Ogni paginaè diversa, per colori e forme. Ogni lettera o numero sono non solosegni e simboli ma anche immagini, illustrazioni. Le parole giocanoa fare le figure.
E, in fondo, proprio per questo non è sorprendenteche russi e coreani, che hanno un alfabeto completamente diverso dalnostro, abbiano voluto cimentarsi in una traduzione, o meglio on unaricodificazione di questo libro. E se si guarda all’opera di Alcorn nelsuo insieme, non sorprende che in LIBRI! sia riuscitoa trovare un linguaggio così universale.
La sua opera, infatti,si basa su una inesauribile esperienza estetica, intellettuale e pratica,visiva e manuale, guidata da una inesausta meraviglia, da una rigorosapassione per la bellezza e dalla ricerca di un linguaggio capacedi comunicare con chiarezza attraverso le forme.
In LIBRI!, come in pochi altri casi, hosentito tanto forte il potere del libro, la sua capacità di parlare,tirare fili, illuminare significati.
Alcorn ha fatto questo per tutta la sua vita. Ha cercatouno stile che fosse, sempre, un modo di comunicare, creando unriconoscibile codice visivo e approfondendo il potere sia del testosia dell’immagine, sia di entrambi gli elementi in relazionefra loro.
Dal genio diquesto grafico, artista, illustratore, sono nate locandine di film (perdirne uno, Amarcord di Fellini), marchi editoriali(la BUR, per esempio), pubblicità di bibite gassate (la Pepsi),copertine di libri (qui l’elenco è infinito). Li ha raccoltiMoleskinein una monografia completa curata da Marta Sironi, insiemea StephenAlcorn. Un volume di più di 400 immagini prese dall’archivioApice dell’Università di Milano, dove tutto il fondoAlcorn è conservato (avete capito bene: Alcorn ce l’abbiamo noi,in Italia: tutto).
La grafica del volumeè stata realizzata da Marina del Cinque, che chi segue questoblog e i Topipittori conosce, perché a lei si deve la graficadi numerosi libri di topesca pubblicazione, in particolare Ilviaggio di una stella.
Non è strano cheMoleskine si sia cimentata nella pubblicazione di un volume del genere. Itaccuini di questo marchio sono potenziali scrigni dei tesori perscrittori e illustratori di tutto il mondo. Pensieri, parole, suggestionisu quelle pagine testimoniano un processo creativo inesauribile epersonale.
JohnAlcorn: Evolution by design è una imprescindibilefonte di sapere e ispirazione. Consente un accesso privilegiatoalla progettualità artistica di Alcorn, attraverso un'infinitagalleria di successi e scarabocchi.
E,infine, per completare il quadro, il 13 novembre, in occasione di BookcityMilano, GuidoScarabottolo terrà una rilettura di Alcorn. Un dialogo trapassato e presente, fra un art director artigiano innamorato di carta,penna e forbici e uno che ha trovato un terreno ideale anche neldigitale; tra un progettista di copertine di oggi e uno di allora,per cercare di ritrovare territori comuni di pratica e pensiero,confrontandosi a distanza di tempo e di spazio, cercando di capirecosa è accaduto ai mestieri di grafico, artista e illustratore. Chesia una Università, quella di Milano, ad accogliere questo evento,non fa che sottolineare ancora una volta l’importanza di imparare,di riflettere, di indagare il passato per sperimentare il nuovoe proiettarsi verso il futuro.