C'era una volta in Corea

[di ValentinaColombo]
 
Ci ha messo tre anni ad arrivare sulla mia scrivania, maalla fine, ce l'ho fatta. Devo ringraziare Loredana Farina che,di ritorno da Parigi, me l'ha prestato, maneggiandolo con ilrispetto che si porta a una reliquia.
Boundtreasures. Graphic Art in Korean Children's Books of the Mid-20thCentury è il libro pubblicato nel 2009 dalla NationalLibrary for Children and Young Adults Art Center for Children's Books,che si trova a Paju Bookcity (ne ho parlato lo scorso anno qui). E' stato un arduo inseguimento. Illibro era infatti disponibile a Bologna allo stand collettivo coreano,ma quando finalmente sono riuscita a passare, era esaurito. Impossibileriuscire a trovare qualcuno che mi dicesse a chi richiederlo, introvabilenelle librerie e nemmeno l'onnipresente Google mi ha aiutato a torvarneuna copia.
Ci tenevo particolarmente perché è l'unicolibro che io conosca (e del quale i coreani stessi mi hanno datoinformazioni) che parli della storia dei libri per bambini in Corea. Unpercorso molto affascinante e anche struggente per certi versi.

Una doppia pagina con le copertine,pp. 74-75



GangGyeong-hui, The face that I miss, 1969,p. 162


La storia di tutta la letteratura coreana, adultae non, è stata condizionata pesantemente dalle occupazioni straniere e dai conflittiche si sono susseguiti nella penisola. Gli autori Lee Ho Baek e JeongNyung-kyu ripercorrono l'evoluzione dell'albo scandendo il libro intre sezioni: una prima dedicata agli anni '20-'50 e focalizzata sulleriviste per bambini; la seconda dedicata alle copertine del ventennio'50-'60; una terza sezione tutta dedicata alle sguardie.

Our songs, GrimdongsanSeries 5, 1947, p. 50

Auna prima occhiata si nota una certa uniformità sia nell'uso deicolori sia nella struttura delle immagini, per quanto si notiuna definizione precisa dello stile di alcuni illustratori. Laspiegazione è da ricercare nella limitatezza dei mezzi di riproduzionenell'epoca posteriore all'occupazione giapponese. I confini del lavorodell'illustratore erano molto marcati: tre colori per la copertina,uno solo per la quarta di copertina, senza contare che la mentalitànon era quella attuale. Nell' interessante introduzione al volume,gli autori raccontano come molti illustratori concepissero il lorolavoro come un'occupazione per nulla artistica. Per questa ragione nonsi conservano originali o schizzi ed è persino difficile reperire ilibri di quegli anni. Il lavoro di costruzione dell'archivio è statoper questo molto complicato, ma ciò che è possibile vedere in questolibro è molto interessante. È infatti una delle poche testimonianzesistematiche e ragionate delle origini della cultura illustrativa coreana,che è stata sostituita, mescolata, cancellata o reinterpretata allaluce, soprattutto negli ultimi anni, della cultura occidentale.

As good as their peers,p. 98-99(sguardie)

L'identitàcoreana è da sempre al centro delle preoccupazioni dei governanti e delmondo culturale. Molte case editrici di albi illustrati incentrano la loroproduzione proprio sulla tradizione del loro paese, per far sì che non siperda.


YiJu-hong, Lonely Jjambo, 1959,p. 81



Il mondo delle immagini che circondai bambini oggi [...] contiene solamente una traccia delle anticheillustrazioni dei libri per bambini coreani. [...] Un problema similesi rintraccia nella capitale coreana, Seoul. Nonostante i tentatividi preservarla, possiamo ancora trovare tracce del periodo Joseon tratutte le costruzioni e gli edifici d'avanguardia, ma sta diventandosempre più difficile rintracciare esempi del passato recente,di anche solo trenta o quarant'anni fa. 
(Traduzione a cura della redazione)


Particolare daSelected collection of Korean Children's Literature,pp. 118-119

Il libro,che è stato pensato in occasione della Bologna Children's Book Fairdel 2009, quando la Corea è stata ospite d'onore, è proprio untentativo di avvicinare e insieme ricordare una cultura estremamentericca ma che anche sempre giovane, perché sempre reinventata, semprericostruita, sempre distrutta e poi rinata, e ora, si potrebbe dire,in pericolo di "colonizzazione". Per questo studiare il passatodella letteratura per bambini e riproporre gli antichi temi, lefavole, le leggende, parlare delle usanze e dei riti è fondamentaleper i coreani così come è affascinante per noi.