Anche quest’anno BPER Banca, principale partner del Premio Strega ragazzi e ragazze, ha conferito riconoscimenti speciali nell’ambito del progetto La Banca che sa leggere, con l’intento “di stimolare il giudizio critico di una generazione che anche sulla cultura dovrà costruire il proprio percorso futuro”.
Per questo ha assegnato i premi in denaro per le migliori attività di lettura legate ai libri che sono arrivati finalisti al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2023 all’Istituto Comprensivo Santa Caterina di Cagliari (Categoria 6+) e alla scuola primaria Bruno Munari di Baricella (Categoria 8+). Premiato anche il giurato Cristian Abbruzzese, dell’istituto comprensivo N. 1 Zumbini di Cosenza per la migliore recensione a un libro finalista nella categoria di concorso 11+.
Michela Tiddia, una delle insegnanti della scuola cagliaritana Santa Caterina, ci ha spiegato che dopo lettura di ciascun libro, quindi anche di Jole, di Silvia Vecchini e Arianna Vairo (nella terna dei finalisti per la sezione 6+), è seguita una discussione in classe, durante la quale tutti i bambini e le bambine sono stati invitati a ‘scavare’ dentro la storia per condividere con i compagni cosa ci avessero visto ‘dentro’.
Ognuno di loro, prima di procedere al voto finale, ha poi avuto la possibilità di riflettere individualmente su quale il libro preferito fosse tra i tre in gara.
Stimolate dalla frase pronunciata dalla talpa che Jole incontra durante la sua avventura:
«Devo tornare, voglio sapere se mia nonna si sveglia!». Ormai dalla bocca mi escono disordinatamente centinaia di bolle. La talpa dagli occhi chiusi si avvicina e mi tocca una caviglia con delicatezza.
«Ecco il pensiero che ti ha fatto precipitare qui! Non devi aver paura. Sai, le domande camminano in profondità e sbucano, a volte, quando non vuoi. Non vedono bene proprio come me. Scavano tanti cunicoli che si perdono. E la terra Sopra può cedere. E a forza di procedere al buio, le domande si spaventano da sole. Io ti faccio così paura?» chiese la talpa.
Complice anche il libro Fammi una domanda (di Antje Damm), che era stato letto in classe in precedenza, le maestre hanno deciso di indagare sulle domande che bambine e bambini si fanno. È nato, così, un piccolo libro intitolato Mi domando che è stato inviato al concorso rivolto alle giurie dei ragazzi, promosso dalla Fondazione Bellonci.
Qui di seguito trovate le riflessioni della classe su Jole. Complimenti alle insegnanti, ai bambini e alle bambine per il riconoscimento ottenuto.
Discussione a seguito della lettura di “Jole” 17/10/2023
Maestre: Cosa vi ha colpito di questa storia? Secondo voi di cosa parla?
Edo: Di avventura, perché Jole doveva andare a casa da sola e ha vissuto un'avventura. Ci teneva alla nonna quindi ce l'ha messa tutta per risalire.
Benni: È una storia di avventura e fa cose che non aveva mai fatto. Jole poi cambia idea: prima pensava che il cane era aggressivo e invece scopre che era buono.
Lisa: Parla di paure come il cane del maccellaio, ma Jole le affronta.
Ceci: Parla di paura del cane che però affronta perché teneva tanto alla nonna.
Riccardo: Di esplorazione perché è caduta nella pozzanghera e ha esplorato sott'acqua e un altro mondo.
Laura: Di emozioni: affetto per la nonna e paura perché quando sta nella pozzanghera non sa se uscirà.
Enrique: Mi ha colpito che Jole va dentro la pozzanghera e incontra con la talpa e il canarino.
Greta- Mi è sembrata un'avventura perché Jole doveva andare da sola; è stata coraggiosa a passare davanti al cane e parla di tristezza perché voleva incontrare la nonna.
Jacopo: Nella storia c' è il mistero, perché non sa se torna a casa e ha paura di non riuscire a tornare.
Isaac: Jole ha affrontato le paure e si è fatta degli amici.
Gabri: È una storia di avventura perché affronta delle paure e cavalca il cane.
Anna: Di avventure: torna a casa e esplora il mondo di sotto; di coraggio perché attraversa la strada e supera le paure.
Anto: La mamma le di dice di non saltare nelle pozzanghere, ma lei ci va e quindi è stata disubbidiente, ma coraggiosa quando ha affrontato il cane.
Marisol: Parla di coraggio perché Jole passa sul filo.
Tere: Jole è fortunata perché è riuscita a tornare a casa; è coraggiosa perché non ha pianto quando è andata sott' acqua.
Maestre: Perché, se qualcuno piange, non ha coraggio?
Tere: Per me, no.
Nora: Parla di amicizie, perché conosce il cane.
Linda: Jole torna a casa da sola, quindi parla di coraggio.
Giovi: Parla di paure: il cane, attraversare sul filo, restare nel mondo di sotto.
Maestre: Ma la paura in questa storia è positiva o negativa?
Giovi: Positiva
Maestre: Eh sì perché, se fosse stata negativa, si sarebbe bloccata, invece la paura le ha dato una spinta per proseguire.
Enrico: Ci ho visto coraggio perché è andata sul filo e ha affrontato il cane; paura quando ha perso le chiavi e quando scopre che deve andare via dal mondo di sotto entro la notte; amicizia perché poi il cane l'aiuta.
Maga: Parla di paura perché Jole perde le chiavi e di coraggio, perché entra nella pozzanghera.
Nicco: Jole è coraggiosa, ma ha paura di non tornare più nel mondo di sopra e stare per sempre senza la nonna e la mamma.