[di Barbara Scotti]
Il girovagare estivo ci ha portati, come ultima tappa delle nostre vacanze, a Cividale del Friuli. A volte è il caso a guidare le nostre scelte e qualche volta è meglio così. Cividale, a cui avevamo pensato più attratti dalla vocazione vitivinicola del suo territorio che da motivazioni culturali, ci ha riservato invece sorprese interessanti.
Bella cittadina, molto accogliente, fondata da Giulio Cesare e primo insediamento in Italia dei Longobardi, è oggi patrimonio dell'Unesco grazie al Tempietto Longobardo (parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere).
Ha un museo archeologico; ospita il Mittelfest, un festival internazionale di musica, teatro e danza nato per far incontrare “le lingue e le popolazioni che un secolo prima avevano condiviso una medesima matrice mitteleuropea”; è sede del Centro Internazionale Vittorio Podrecca-Teatro delle meraviglie di Maria Signorelli che ospita una collezione di marionette del Teatro dei Piccoli di Vittorio Podrecca (salvate dalla dispersione grazie a Maria Signorelli, marionettista a cui è dedicata una delle sale del museo).
La visita al Centro Internazionale Vittorio Podrecca e l'incontro con le sue marionette mi hanno stupita così tanto che ho voluto parlarne in questo articolo.
Per me, fino al giorno della visita al museo, le marionette erano dei pupazzi di legno dalle sembianze un po' grottesche, caratterizzati da movimenti stereotipati, molto rigidi e limitati, protagoniste di opere teatrali tradizionali e popolari.
Podrecca invece predilesse lo spettacolo musicale e mise in scena oltre all'opera, il musical e il varietà, forme di spettacolo che nei primi decenni del Novecento in Italia non esistevano ancora. Tutti gli spettacoli furono rappresentati con orchestre che suonavano dal vivo.
La marionetta di Podrecca è alta anche più di un metro, snodata e mossa completamente da fili che consentono movimenti fini, non grotteschi, quasi umani. L'umorismo di queste rappresentazioni non è mai grossolano e i volti delle marionette non sono esageratamente caricaturali e deformati.
Vittorio Podrecca, avvocato di Cividale del Friuli, non esercitò mai la professione. Trasferitosi a Roma agli inizi del '900 scrisse di arte e di musica per diversi giornali. Nel 1911 fondò e diresse Primavera. Rivista mensile per fanciulli e giovinette che uscì fino al 1913 e a cui collaborarono scrittori come Luigi Capuana, Ada Negri, Giovanni Cena, Giuseppe Prezzolini, Maksim Gor'kij.
La rivista pubblicò adattamenti di poemi e testi teatrali, storie di mitologia e opere narrative dell’Ottocento.
Podrecca lavorò inoltre come segretario per il Liceo Musicale di Santa Cecilia di Roma dove incontrò il giornalista russo Alexander Amfiteatrov che gli fornì le partiture di alcune fiabe del compositore russo Cezar' Kjui, create per il teatro di marionette di Leningrado. Nel 1914 fondò, insieme a due soci (Luigi Fornaciari, rappresentante della Casa Ricordi, e Giovanni Santoro, direttore della Compagnia I Fantocci di Santoro) un teatro di marionette: Il Teatro dei Piccoli.
I grandi cambiamenti artistici degli primi decenni del Novecento contribuirono alla nascita di nuovi fenomeni anche in campo teatrale. I vari movimenti, pur diversi fra di loro, avevano in comune l'esaltazione dell'innovazione e il rifiuto della tradizione.
In ambito teatrale l'applicazione di questi concetti segnò il passaggio verso la nascita di nuove professioni, come quella di regista o sceneggiatore, fondate sulla scoperta della vocazione e non più tramandate solo attraverso la tradizione familiare.
Podrecca contribuì a traghettare il teatro di figura da una dimensione popolare e familiare verso l'arte e il teatro vero e proprio: fu un impresario teatrale che si avvalse della collaborazione dei più grandi marionettisti dell'epoca (Striuli, Salici, Braga, Gorno-Dell'Acqua), di musicisti come Respighi e di artisti come Depero e Prampolini.
“Il teatro delle marionette suscitò l'interesse di numerosi artisti che con i loro capolavori arricchirono gli spettacoli di marionette, rendendoli una vera e propria arte. Il repertorio tradizonale si allargò, le sceneggiature batterono nuove strade.” (Y.V. Martinez - Klemenčič, Podrecca e Lanz: i pionieri nel cuore dell'avanguardia, articolo pubblica in Bollettino, periodico del progetto All Strings Attached. I pionieri del teatro di figura europeo dietro le quinte).
Podrecca ebbe grandi intuizioni, come quella di produrre spettacoli musicali utilizzando quella che viene definita “marionetta musicale”, una marionetta cioè che canta, balla e suona. Perché, come scrisse: «Le marionette son fatte della stessa stoffa della musica, del ritmo di vita e d’arte che ne emana, quando esse siano create e presentate non nel loro lato banale e deformante, noioso e grossolano o cerebrale, sofisticato ed ermetico, ma in forma chiara, nobile, avvincente ed eletta… Le marionette anche per il fatto di essere guidate da fili, arieggianti le corde sonore, sono quasi strumenti musicali, sono intessute di musica, di sostanza melodica e sinfonica.».
La grande attenzione che Podrecca aveva sempre mostrato nei confronti dell'infanzia, si manifestò anche in un'iniziativa unica: nel Teatro dei Piccoli fu data la possibilità ai bambini di esprimere le proprie impressioni scrivendole su un pezzo di carta da imbucare in una apposita cassetta alla fine di ogni spettacolo.
Gli spettacoli furono comunque apprezzati anche dagli adulti e da personaggi come Eleonora Duse, Arturo Toscanini, Charlie Chaplin, George Bernard Shaw, Walt Disney; Hollywood produsse addirittura dei cortometraggi.
Nell'ambito del teatro di figura, Cividale del Friuli è stata inoltre al centro del progetto internazionale All strings attached. I pionieri del teatro di figura europeo dietro le quinte che si è concluso lo scorso 30 settembre e che ha coinvolto il Ljubljana Puppet Theatre (Slovenia), Títeres Etcétera (Spagna) e l'Academy of Arts in Osijek (Croazia) con l'obiettivo di far conoscere e valorizzare il teatro di figura della prima metà del '900 attraverso le figure di tre grandi marionettisti come Vittorio Podrecca, Milan Klemenčič e Ermenegildo Lanz e di migliorare la mobilità di giovani artisti del settore.
Mi colpisce vedere la competenza e la passione che una piccola cittadina di confine ha espresso in un'iniziativa di questa portata.
Cividale mostra una concezione geografica diversa da quella a cui pensiamo comunemente e che vede solo alcune città come Milano o Roma al centro del panorama artistico e culturale italiano.
Per finire, se quello che ho scritto vi è interessato almeno un po', vi suggerisco di guardate questo documentario sull'esperienza del Teatro dei Piccoli. Contiene degli spezzoni tratti dagli spettacoli che vi mostrano meglio di tante parole la grandezza di questa esperienza.