Sono da qualche giorno in libreria i due nuovi cartonati di Cécile Roumiguière e Marion Duval: L’acqua e La terra, che concludono la serie Il mondo intorno a me, dedicata ai quattro elementi. Li racconta Beatrice Bosio.
[di Beatrice Bosio]
Dopo Il fuoco e Il cielo, usciti nel 2023 e presentati qui, la protagonista che abbiamo conosciuta nei titoli precedenti torna ad accompagnare i più piccoli alla scoperta del mondo. Le due autrici francesi attraverso immagini e testi limpidi, accurati e significativi, invitano i lettori a ripercorrere le proprie esperienze quotidiane collegandole, per intima affinità, con una dimensione più ampia, quella dei fenomeni naturali in cui sono inscritte le nostre vite.
Riuscire in questa operazione non è semplice come potrebbe apparire, soprattutto quando ci si rivolge ai bambini, esseri connotati da esperienze percettive importanti e raffinate, vere e proprie fucine di connessioni complesse e molto poco convenzionali fra le cose del mondo. Eppure Cécile Roumiguière e Marion Duval se la cavano egregiamente, mettendo a punto un sofisticato ed efficace meccanismo narrativo, che diventa fil rouge dei quattro libri. Ogni loro doppia pagina, infatti, a eccezione della prima, presenta sempre due illustrazioni di formato quadrato: a sinistra, in primo piano la protagonista; a destra, la panoramica di un paesaggio. Sotto alle figure leggiamo brevi frasi riferite alle situazioni, ma mai in modo scontato. Gli accoppiamenti visivi tra dettagli e visioni d’insieme, grazie alle somiglianze, alle differenze e ai nessi causali o di altro genere che evidenziano, creano un dialogo senza soluzione di continuità tra ordinarie esperienze di vita infantile e straordinarie manifestazioni dell’universo e della sua natura.
Il testo che accompagna le immagini è essenziale: poche parole, spesso metafore ed espressioni poetiche, per descrivere i quattro elementi oggetto della collana e al contempo per dar voce, in prima persona, ad azioni, sensazioni e pensieri della piccola protagonista. Interessante è notare la frequente disposizione nella doppia pagina di codice iconico e codice testuale secondo una struttura chiastica: ciò significa che molte volte il disegno, a sinistra, raffigurante la bambina trova corrispondenza nella frase riportata nella pagina di destra, e viceversa. Lo mostrano chiaramente le immagini di seguito riportate.
Altrettanto spesso capita che la corrispondenza tra illustrazioni e parole sia appena accennata: allora spetta ai lettori (e i bambini generalmente non hanno difficoltà in questo) scovare le storie e i significati che si animano in quel ponderato gioco di equilibri tra mostrato e non detto. Se è vero che la forza degli albi illustrati risiede nella particolare sinergia tra immagini e testo, i quattro cartonati de ‘Il mondo intorno a me’ ne sono dimostrazione inequivocabile. I disegni di Duval e le scritte di Roumiguière sono, insieme, più di una somma delle parti, sono fitto intreccio che dà conto della complessità del mondo, tessuto in cui tra i fenomeni naturali e universali dell’ordito s’inserisce la trama delle esperienze personali e delle vite di ciascuno.
Il perfetto gioco di incastro tra parole e immagini costruito dalle autrici della quadrilogia suggerisce ai lettori l’intuizione di un’armonia che lega il tutto: il segno rosso di gesso e il riflesso del crepuscolo sul lago, la schiuma di sapone nella vasca e le nuvole nel cielo, una distesa di neve e le orme degli animali da decifrare, la rincorsa delle marmotte e i labirinti nell’erba verde.
Quest’armonia altro non è che l’esperienza scientifica, sperimentata nella sua forma più autentica, pura e spontanea proprio durante la prima infanzia. Come già sostenuto da Giovanna Zoboli in merito ai libri precedenti, Il fuoco e Il cielo, L’acqua e La terra rivelano come non vi sia nulla di più scientifico dell’atteggiamento con cui un bambino si appresta a scoprire il mondo, fedelmente descritto dai tratti di Duval.
La meraviglia nell’incontro con la natura, la curiosità di fronte a ciò che è sconosciuto ed enigmatico sono terreno fertile per lo sviluppo della scienza, che, prima ancora di essere insieme di misure, dati e nozioni, è modo di osservare, pensare, interrogare, mettere in relazione le cose. Citando Rachel Carson, nota biologa e zoologa statunitense, per i bambini è più importante sentire che conoscere, ma questo vale anche per chiunque si dedichi alla scienza. L’approccio scientifico al mondo, infatti, nasce dalle sensazioni suscitate da ciò che ci circonda. Non è un caso, allora, che la prima doppia pagina di ciascun volume de ‘Il mondo intorno a me’ mostri la manina della protagonista che “sente” e scopre l’elemento che dà il titolo. Prima di qualunque ipotesi, domanda, associazione o scoperta, c’è la consapevolezza di un sentire attraverso il proprio corpo e dello stupore che ne deriva.
“Intorno a me, davanti a me, c’è l’acqua.”
“Sotto di me, tutto intorno a me, c’è la terra”.