Alcuni giorni fa, su Instagram abbiamo scoperto una farmacia che a novembre ha inaugurato uno spazio dedicato ai libri, per grandi e piccoli. Questa cosa ci ha incuriosito, ci è piaciuta. Così Beatrice Bosio ha contattato le titolari per intervistarle. Alle sue domande ha risposto Valentina Munerotto che ringraziamo.
Nella Farmacia di via Matteotti a Castellana Grotte, di cui sei titolare insieme a tua sorella, da un po’ di tempo c’è una novità: un angolo di libri, il PharmaBook Corner. Quando e perché avete deciso di ampliare l’offerta della vostra farmacia vendendo anche libri?
Mia sorella Marisa e io condividiamo da sempre la passione per la lettura e i libri; in più io, da quando ho avuto due figlie, mi sono particolarmente avvicinata alla letteratura per bambini e ragazzi, scoprendo tante interessanti novità, oltre che a ritrovare i classici della mia infanzia. Aprire una libreria è sempre stato il mio sogno, così a un certo punto ho proposto a Marisa di dedicare un angolo della nostra farmacia alla vendita di libri, per offrire ai nostri clienti qualcosa di nuovo, ma anche per entrare finalmente in questo mondo e capirne di più. Nel novembre del 2024 è nato ufficialmente il PharmaBook Corner.
Cos’hanno in comune secondo te farmaci e libri, o, se preferisci, farmacie e librerie (al di là dell’aspetto commerciale)?
Penso che un buon libro possa davvero essere una 'medicina' per l’anima e per la mente: può regalarti emozioni inaspettate e trasportarti in altri mondi; può risollevarti durante un periodo buio; può darti pace nel caos della quotidianità.
Quali libri si possono trovare nel vostro PharmaBook Corner e come li selezionate?
Non possiamo certo ambire a un catalogo ampio e variegato come quello di una libreria vera e propria, ma cerchiamo di avere una buona selezione per tutte le età. Scelgo i titoli personalmente, uno per uno. Tra quelli per gli adulti ci sono libri che mi sono piaciuti o che mi hanno lasciato qualcosa, ma anche novità che mi sembrano particolarmente accattivanti. Nel caso dei libri per bambini e ragazzi, invece, affianco ai classici della letteratura per l’infanzia storie più recenti che ho scoperto con le mie figlie e che ci hanno appassionate. Sono molto attenta ai cataloghi delle case editrici che si rivolgono all’infanzia e mi tengo aggiornata sulle loro nuove pubblicazioni grazie ai canali social e alle segnalazioni degli esperti del settore. Sto ampliando le mie conoscenze in questo ambito con letture specifiche sulla letteratura per l’infanzia, da cui traggo utili spunti per il nostro corner.
Come hanno risposto all’iniziativa i clienti della vostra farmacia?
La nostra clientela ha risposto in modo davvero positivo, forse perché, soprattutto per quanto riguarda la proposta per bambini e ragazzi, ho cercato di selezionare titoli che si discostino da ciò che si trova abitualmente nelle grandi librerie di catena. La cosa più bella è quando i clienti mi chiedono consiglio per l’acquisto di un libro e questo fa la differenza nella scelta del titolo.
A circa tre mesi dall’inaugurazione di PharmaBook Corner, come vi sembra stia procedendo il progetto? Siete già in grado di individuare dei titoli che avete venduto maggiormente?
Direi proprio che il progetto procede bene. Spero riusciremo a farci conoscere sempre di più e a poter addirittura organizzare attività legate ai libri e alla lettura. Non sono in grado di citare titoli maggiormente venduti, perché di ciascuno tendo ad acquistare una o al massimo due copie. A parte alcuni classici che tengo sempre, cerco di variare l’offerta.
Com’è cambiato il tuo lavoro da quando fai, oltre che la farmacista, la libraia? Ci sono dei clienti che ora vengono in farmacia apposta per i libri e si affidano ai tuoi consigli?
La ricerca e la selezione dei libri da proporre nel Corner è un lavoro sicuramente impegnativo, a cui devo dedicare tempo ed energie nuovi rispetto a quelli richiesti dalla gestione della farmacia. Il fatto che alcune persone comincino a venire in farmacia solo per i libri e si fidino dei miei suggerimenti, però, è davvero gratificante e mi ripaga dell’impegno che metto nel progetto.
Su Instagram promuovete attivamente il vostro PharmaBook Corner: quanto è importante per voi la comunicazione sui social? E si differenzia molto quella che dedicate specificatamente all’angolo dei libri rispetto a quella che riguarda la farmacia?
Per noi la comunicazione sui social è fondamentale: è il modo migliore per far conoscere il nostro progetto a più persone possibili. Generalmente promuovo i libri del PharmaBook Corner sul mio profilo personale e solo ogni tanto condivido qualche post o storia sul profilo della farmacia: preferisco tenere le due cose separate, perché, in fin dei conti, siamo pur sempre una farmacia.
In occasione della Giornata della Memoria hai consigliato diversi libri, tra cui Di qui non si passa! di Isabel Minhós Martins e Bernardo Carvalho, da noi edito: come mai questa scelta?
Prima di tutto mi è piaciuta tantissimo la grafica di questo albo, davvero originale. In più mi è sembrata particolarmente adatta all’occasione la sua storia, che mostra come non sempre le regole siano giuste e che quindi, a volte, si debba sovvertirle per un bene superiore o per il bene di qualcuno. Proprio come tanti eroi silenziosi che, durante la guerra, hanno sovvertito le regole per salvare vite innocenti.
Mi dici tre titoli che fin dall’inizio non potevano assolutamente mancare nel vostro PharmaBook Corner e perché?
Sicuramente Il piccolo bruco Maisazio di Eric Carle (Mondadori), Orso, buco! di Nicola Grossi (Minibombo) e Dov’è Momo? di Andrew Knapp (Topipittori). A questi ne aggiungerei anche un quarto, e cioè I tre piccoli gufi di Martin Waddell (Mondadori). Ho desiderato fortemente questi quattro titoli perché, avendoli letti e sfogliati infinite volte con le mie figlie, ci sono legata affettivamente.
Quali sono le tue aspettative o speranze per il futuro del PharmaBook Corner?
Vorrei senza dubbio che crescesse, che ospitasse sempre più titoli e che, da angolo, si trasformasse in una vera e propria libreria: quindi un luogo di promozione della lettura e cultura, un punto di aggregazione per grandi e piccoli, dove organizzare presentazioni e laboratori.