[di Gioia Marchegiani]
Sfogliando finalmente Api, sciami e alveari mi rendo conto che non avrei potuto immaginarlo così. Oggi posso affermare che all’inizio del viaggio la mia conoscenza sulle api e sul loro mondo era praticamente nulla. Si limitava alle osservazioni empiriche sulla natura condotte da sempre con grande curiosità, a trasposizioni poetiche, superficiali concetti scientifici ed eco-ambientali e uno scomodo senso di precarietà e catastrofismo alimentato dai tanti titoli shock che circolano sui social e media. A questi ultimi va riconosciuta tuttavia l’importanza di tenere alta l’attenzione, stimolare una reazione e ricordare che ognuno nel suo piccolo può e deve impegnarsi a sostegno delle api.
Con Beti Piotto, che è l’autrice del testo, ne avevamo parlato mentre lavoravamo a In un seme, dove le api sono naturalmente citate e illustrate: “Ci sarebbe da dedicargli un intero libro!” ci eravamo dette. E così è stato. Abbiamo risposto alla chiamata, il progetto è stato fin da subito accolto con entusiasmo dai Topipittori e tutti ci auguriamo che, nel nostro piccolo, anche questo albo, come i tanti della collana PiNo, diventi un prezioso strumento nelle mani di bambini e adulti, un compagno di scoperte e che sia di stimolo per esperienze e azioni condivise.
Se con In un seme l’intento era stato di parlare della biodiversità e della sua importanza attraverso l’osservazione delle meraviglie che sono i semi e le loro storie, con Api, sciami e alveari, osservando più da vicino queste piccole creature dai fiori fin dentro i loro nidi dorati, abbiamo cercato di raccontare il valore inestimabile del loro operare quotidiano per l’intero pianeta Terra, stimolare verso di loro un senso di gratitudine e rispetto, descrivere in dettaglio la loro anatomia e scardinare visioni semplicistiche e riduttive che troppo banalmente ci restituiscono l’idea di un insetto che fa il miele, impollina e punge. E ancora e soprattutto accompagnare lo sguardo sull’ape allo stato naturale e selvatico per poi da lì vederla entrare in un’arnia costruita dall’uomo con occhi diversi.
Di libri sulle api se ne sfornano ogni anno tantissimi, e questo è un dato assolutamente positivo. Ognuno racconta in modo diverso questo insetto incredibile. Dai trattati scientifici, ai libri di divulgazione o fotografici, dalle storie vere alle fiabe, nei documentari e nei cartoni animati, ognuno di questi mezzi è prezioso amplificatore del messaggio di salvaguardia, rispetto e amore. Dal primissimo La vita delle api, di Maurice Maeterlinck, grande scrittore e appassionato apicoltore, uscito nel 1901, il primo libro scientifico sul mondo delle api, sono seguiti tanti testi di altri grandissimi studiosi, veri capisaldi di melittologia (dal greco μέλιττα - melitta, "ape" e -λογία, -logia) così si chiama la branca dell’entomologia che si occupa dello studio delle api. Sono letture impegnative ma davvero affascinanti che ho appena annusato ed è bastato a capire che quello a cui stavamo lavorando è un tema complesso e delicato, per cui si è rafforzata in me la convinzione di voler di restituire, con le mie illustrazioni, un’immagine reale dell’ape e del suo mondo dorato.
Le fasi di realizzazione dell’illustrazione di copertina
Disegnare e dipingere in modo realistico è uno dei modi più belli di conoscere qualcosa o qualcuno.
E’ utile a me ed è ciò che invito a fare. Quello che fissiamo sul foglio, lo fissiamo in testa, e questo ha un valore ancora più grande se fatto fin da bambini.
Dai primi schizzi ai definitivi io disegnando chiarisco, metto in ordine, seleziono ciò che deve esserci e ciò che è superfluo.
Appunti per le attività proposte nel libro
Schizzi preliminari per il paragrafo sul capo dell’ape.
Lo storyboard
I componenti della colonia
Ci sono illustrazioni più semplici e altre più complesse. Il lavoro condotto sull’anatomia delle ape è stato propedeutico e funzionale alla realizzazione delle centinaia di api dell’ illustrazione dello sciame, di cui ho fotografato alcune fasi.
‘ Quando una colonia di api diventa troppo affollata, impedendo un movimento fluido
all’interno dell’alveare o del favo naturale, avviene la sciamatura, ovvero la regina e un
buon numero di api (circa 20 mila, compresa una parte dei fuchi)
si mettono in cerca di una nuova casa.’
Beti Piotto.
Illustrazione definitiva per la sciamatura
Inarrestabili e perfezioniste nella loro breve vita, circa 40 giorni per le operaie, le api ripetono costantemente le stesse azioni, e nella loro fissazione per la sopravvivenza della colonia, inconsapevolmente assicurano la sopravvivenza della nostra specie e di quella di tutti gli esseri viventi.
Così nel disegnare ognuna di queste piccole api sul foglio, praticamente a dimensione originale, le ho immaginate come in un film protagoniste di questo viaggio in cerca di una nuova casa, ho pensato ai loro pancini pieni di miele, provvista necessaria per intraprendere il viaggio, ma anche utile a renderle docili. Motivo per il quale gli sciami non sono da temere. È un aspetto importante che si sottolinea nel libro, cioè che l’ape punge solo per difesa. Solo se strettamente necessario.
Dunque è importante che un bambino sappia che di fronte ad un’ape meglio restare calmi e fermi. Così si può riuscire anche ad osservarle da vicino mentre sono all’opera a succhiare nettare da un fiore.
Come sempre la fotografia accompagna le mie sessioni di osservazione e studio. Le ultime illustrazioni per il libro poi sono arrivate con questa primavera, perché per me è sempre meglio osservare e dipingere dal vero la natura in tutte le sue forme. Così ho potuto scegliere sul campo il rosso della sulla per il paragrafo sulla danza delle api, poi malva, salvia, colza, cisto, menta, e altre meravigliose piante vagabonde, per le alette della copertina.
Per dipingere ho scelto degli acquerelli artigianali a base di miele. Ci tenevo che piacessero soprattutto alle api!
Tra i tanti libri che ho preso a sostegno di questo lavoro, due in particolare sono stati fondamentali, si tratta di La vita delle api (Edizioni Montaonda) di Thomas D.Seeley, docente alla Cornell University (NY, USA), una delle massime autorità mondiali sulle api, in particolare allo stato selvatico, e The Makers of Honey scritto da Mary Geisler Phillips e illustrato da Elisabeth Burckmyer, una vecchia edizione per ragazzi del 1956, che ho avuto la fortuna di trovare in un online-shop americano. Entrambi i volumi sono interessanti e puntuali per i contenuti ma soprattutto sono fortemente legati uno all’altro in una storia vera meravigliosa e piena di speranza con cui mi piace concludere, riportando il racconto che ne fa lo stesso Seeley nella prefazione del suo libro.
‘Un giorno, per ritornare a quell’inizio di giugno 1963, stavo camminando lungo la strada di Ellis Hollow, quando sentii un forte ronzio e vidi una nuvola di api, delle dimensioni di un camioncino da panettiere, tutt’attorno al vecchio noce nero che stava di fianco alla strada, circa cento metri a est rispetto alla casa della mia famiglia. Ne fui spaventato, tanto che attraversai la strada e m’introdussi nel bosco in ombra sull’altro lato della strada per osservare da quella che mi sembrava essere una distanza di sicurezza. Da lì vidi che le api si stavano posando su un robusto ramo all’altezza di circa quattro metri da terra, ricoprendolo delle loro migliaia di corpicini color del cuoio, per poi fluire all’interno di una cavità del tronco della dimensione dio una pallina da golf. Le api stavano prendendo casa!
All’improvviso quell’albero maestoso, che avevo già apprezzato come albero su cui arrampicarsi e come ricca fonte di noci nere, era diventato molto speciale. Ora era un albero delle api! Quell’estate andai a osservarlo spesso, e poco per volta vinsi la mia paura delle api, imparando alla fine che potevo osservarle da vicino (standomene arrampicato in cima a una scala a pioli), senza essere punto. Fu un periodo meraviglioso.
Mia madre notò la mia curiosità per le api e per Natale quell’anno i miei genitori mi regalarono un bellissimo libro illustrato per bambini sulle api mellifere, The Makers of Honey, scritto da Mary Geisler Phillips. Lo lessi immediatamente, e mi piacque il modo in cui mi fece conoscere la biologia delle api. Ora che sto scrivendo queste note è sulla mia scrivania. Sento un legame particolarmente profondo per questo piccolo libro, perché anche la sua autrice fu docente alla Cornell University, dove prestò servizio come editore di testi radiofoni e pubblicazioni divulgative. Inoltre il primo professore di apicoltura a Cornell, Everett F. Phillips, era suo marito.’
Thomas D.Seeley
Bozze di copertina
Ora che lo sfoglio, all’ombra del limone nel mio giardino, sento che è il nostro libro è esattamente come lo desideravo!