Ogni cosa ha la sua Foggia

Dal 22 al 29 ottobre 2023, a Foggia, la 13° edizione di Buck, festival della letteratura per ragazzi, che quest'anno ha un focus privilegiato sulla fotografia, inaugura con la mostra di Massimiliano Tappari Ogni cosa ha la sua Foggia. Per l'occasione vi proponiamo la presentazione realizzata dall'autore.

La manifestazione, sostenuta e ideata per investire sulla crescita culturale del territorio dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, è coorganizzata dalla Biblioteca la Magna Capitana di Foggia, coinvolta anche con la direzione artistica della responsabile della Biblioteca dei Ragazzi, Milena Tancredi, e il Comune di Foggia.

[di Massimiliano Tappari]

Questa mostra raccoglie alcune delle foto che ho scattato in quattro giorni di passeggiate a Foggia nell'ottobre 2022. Non ha la pretesa di essere un ritratto della città: per realizzarlo ci vorrebbero come minimo quattro stagioni. È piuttosto uno schizzo fatto a mano libera. Il bello degli schizzi è che sono dinamici e con quel loro sapore di non finito offrono all'occhio dello spettatore l'opportunità di completare l'opera. Un po' come i vecchi specchi ossidati dal tempo dentro cui il nostro aspetto può essere interpretato con maggiore libertà. Il rischio dei ritratti perfetti è che quando li hai finiti non corrispondano più al soggetto che nel frattempo è cambiato.

Ho girato in lungo e in largo Foggia senza mappa, senza telefono, senza indicazioni. Nelle città è meglio perdersi che trovarsi. A Foggia ci sono vie ideali per farlo, una si chiama "Vicolo a caso", un'altra è un vicolo cieco denominato "Belvedere". Si trova accanto al Palazzo della Fondazione dei Monti Uniti, edificio dedicato a Rosa Del Vento, un nome all'altezza di un'eroina da romanzo. "Piazza dell'Addolorata" invece si è adeguata ai tempi e vista l'invasione di automobili che bloccano il passaggio e lo sguardo dei pedoni è diventata semplicemente “Piazza Addolorata".

Davanti alla stazione di Foggia, quella sotto gli enormi Chupa chups che illuminano il piazzale, c'era una statua dedicata al viaggiatore. Prima gli hanno rubato la valigia e poi è sparito pure lui. Oggi rimane solo una targhetta a ricordarlo. Visto che si tratta di un viaggiatore, è coerente che non si trovi più lì. Io ho avuto la fortuna di incontrarlo un po' più in là. Aveva la valigia e un bastone e se ne stava sdraiato sul marciapiede, pronto a evaporare da qualche altra parte. Era proprio lui e in quanto cittadino di Foggia e del mondo non poteva mancare in questa rassegna.

Ogni cosa ha la sua foggia. Per esempio, il centro della città di Foggia ha la forma della testa di un cavallo. I balconi della fondazione sono fatti a petto di piccione. Nell’intonaco di un muro ho riconosciuto il perfetto profilo del pesce San Pietro. Di solito si nasconde sotto la sabbia quindi è raro vederlo. Per amore di assonanza sarebbe stato bello trovare nel muro una murena ma non è successo.

A Foggia c'era un ristorante di pesce, adesso chiuso, che si chiamava "Pensavo peggio" e un negozio di forniture militari denominato "Promessi sposi". Sulla saracinesca di un'edicola c'è una scritta a mano che dice: "Mi manci". Nostalgia o caso di cannibalismo? Il dubbio mi è rimasto.

A chi mi ha chiesto cosa mi portassi a casa da questa esperienza ho risposto: "Una valigia piena di vestiti sporchi e un paio di scarpe consumate". Ma anche tanti incontri che si realizzano solo camminando a passo d'uomo. O, come ha detto una bambina: "A passo d'uovo". Dove le sorprese sono sempre di giornata.

Infine, mi porto a casa una luccicanza, un miracolo che in ottobre si compie quotidianamente alle ore 17 in punto in via Arpi, quando i raggi del sole trafiggono la strada accendendo di colpo tutti i lampioni sospesi. In realtà i lampioni sono spenti è il sole che li fa brillare. Gli automobilisti frettolosi rischiano di perdersi lo spettacolo ma sono previste nuove repliche. Il teatro è appena fuori dalla porta, il biglietto è gratuito.

Quindici fotografie scattate a Foggia, accompagnate dai versi di Chiara Carminati, sono diventate un libro intitolato Ti ho sempre in mente, edito e distribuito da Fondazione dei Monti Uniti e Buck Festival.