Come ti è venuta l’idea di una mostramercato del libro per ragazzi italiani a San Francisco?
L’idea è partita proprio dopo aver conosciuto i vostri libri. Hosempre comprato e collezionato libri per bambini, prima ancora diavere figli. Poi, con la nascita di Luca, il primo dei tre, mi sonoscatenata. Durante una vacanza in Italia avevo scovato in libreria Filastroccaacqua e sapone per bambini coi piedi sporchi,di Giovanna Zoboli e Maja Celija, eFilastrocca ventosa per bambini col fiato corto,sempre di Giovanna, ma con le illustrazioni di Simona Mulazzani. Lucae io li leggevamo tutte le sere prima di andare a nanna. Al punto cheli ho imparati a memoria
L’idea della Fiera, è nata daqui. Anche perché, come me, molti genitori del gruppo Marin Italians,con cui organizzavo incontri-gioco per bambini, si lamentavano delladifficoltà di reperire buoni libri per bambini in italiano. E se sivuole mantenere un contatto con la madrepatria, è importante che i figliimparino la lingua.
I banchidella prima edizione della Fiera del Libro, alla libreria BookPassage |
Comehai fatto a organizzare la prima fiera?
Conmolta incoscienza. Ho contattato una libreria locale, Book Passage, e, ottenutala loro collaborazione, ho semplicemente inviato messaggi di postaelettronica ad alcune case editrici italiane: quelle che pubblicavano ilibri che mi piacevano di più. Devo dire che le uniche ad avermi rispostotempestivamente e con entusiasmo sono state Zoolibri e voi. Confessoche è stato un po’ frustrante. Poi sono venuta in vacanza inItalia e, dopo il nostro primo incontro a Milano, anche grazie al vostroaiuto, ho incontrato Patrizia Monti di Carthusia e Francesca Archinto diBabalibri, trovando altro entusiasmo e desiderio di collaborazione.
Una lettura per bambinie genitori |
Unapartenza in minore, dunque.
Infatti. Alla primaedizione della Festa del Libro, nel 2008, erano presenti solo quattrocase editrici. Ma nonostante l’esiguità dell’offerta, nel corsodi un solo week end riuscimmo a vendere 400 libri! Il successodella prima edizione mi ha rassicurato. E con i dati di venditasi sono aperte le porte anche delle case editrici inizialmente“tiepide” rispetto all’iniziativa. Oggi, collaboriamo conuna quindicina di case editrici e nell'ultima edizione abbiamoraddoppiato i volumi di vendita.
Questa tua iniziativaha avuto riscontri a livello istituzionale?
Fin dalla seconda edizione ho provato a contattarel'Istituto Italiano di Cultura, senza ottenere segnali diinteresse. Quest'anno, con l’inizio della collaborazione con il Museo Italo Americano,spero di portare in futuro la Festa a un altro livello: più culturalee meno commerciale. Quindi non solo vendita di libri e qualchelettura animata, ma anche eventi dedicati ai libri per bambini e allacultura italiana: magari con un mostra dedicata o qualche incontro coneditori/scrittori. Certo: un po’ più di aiuto da parte delleistituzioni sarebbe gradito. Ma ormai ci siamo abituati a fare tutto dasoli.
ElisabettaPonti, a sinistra, con Valérie Auberger, che hacollaborato all'organizzazione delle Feste delLibro |
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