Come da tradizione, alle soglie dell'estate, sono usciti i due titoli estivi della collana Piccoli Naturalisti Osservatori che accompagneranno le esplorazioni dei vostri piccoli e vostre in natura. Il primo titolo che vi proponiamo è Rimanere sul sentiero. Note naturalistiche per escursionisti felici di Elisabetta Tosoni che oggi lo presenta qui. Le illustrazioni sono di Elisabetta Mitrovic, autrice del fortunatissimo In riva al mare. Affidatevi alla loro sapienza e alla loro sensibilità. E qiuando siete nella natura, seguite le loro indicazioni e i loro appassionati consigli. Prima fra tutte: rimanere sul sentiero!
[di Elisabetta Tosoni]
Con le prime luci del giorno, in silenzio, Elisabetta e io osserviamo le montagne. Questo libro ha due anime e un unico mondo: la montagna.
Mi chiamo Elisabetta e sono una zoologa, ma da piccola volevo fare l’attrice di teatro. Ho scelto come palco la natura, perché è stata irresistibile per me la voglia di immergermi in essa per conoscerla. Puoi avvicinarti alla natura con fogli e colori, come Elisabetta, o come faccio io, con un taccuino su cui scrivere le mie osservazioni e i miei strumenti.
Fin da quando ero molto piccola ho avuto la passione di raccontarmi storie. Ogni oggetto, volto o colore era l’inizio di un racconto che durava giorni o addirittura settimane. Crescendo, ho diviso il mio tempo tra libri di teatro e di scienza, fino a quando mi sono decisa a indossare un paio di scarponi e percorrere i sentieri del Parco Nazionale del Pollino, per iniziare a studiare i lupi. È nato così il mio viaggio tra i piccoli e grandi maestri selvatici che mi ha portato in altri Parchi e paesi. Tra lupi e orsi (e non solo) si è consolidata, giorno dopo giorno, la mia passione per la ricerca e il mondo naturale.
Che alfabeto usa la natura? Il suono del vento, delle foglie, della pioggia, ma anche la voce del seme che germoglia e quella degli uccelli.
Alle foreste racconto di persone, mentre sul mio taccuino scrivo storie di natura. Oggi come ieri. È la foglia che cade, il fruscio tra i cespugli, il cigolio dei rami, il tremolio delle foglie, il rincorrersi dei primi risvegli, che compongono e scompongono lettere in corsivo. Un giorno è nata la voglia non solo di studiare e osservare, ma di rendere “memorabile” quello che avevo studiato e di raccontarlo, quindi, agli altri. È iniziata così la mia passione per la divulgazione. Perché nel mio lavoro di ogni giorno, vorrei fare scoprire alle persone la meraviglia e le emozioni di avvicinarsi alla natura e rispecchiarsi davvero in essa in una riscoperta del proprio sé e dell’altro.
Oggi sono passati esattamente venti anni dal primo incontro in cui ho chiesto a un orso, a cui ho messo un radiocollare, di concedermi di studiarlo e di conoscerlo. In tutti questi anni, lui e molti altri orsi mi hanno aperto allo stupore e, passo dopo passo, seguendoli su è giù per montagne, ho conosciuto la vita fragile e potente di centinaia di altre forme di vita.
L’orso mi ha insegnato ad aprirmi alla meraviglia che ci circonda e a cambiare prospettiva: da pochi millimetri da terra fino alla cima degli alberi e oltre.
Vivere a contatto con la natura mi ha fatto comprendere come ogni specie vivente è una sopravvissuta, emersa dopo una lunga lotta di migliaia o milioni di anni, uno specialista dell’ambiente in cui vive e di relazioni. Quando le specie scompaiono per mano nostra, buttiamo via parte non solo della storia della Terra, ma anche della nostra possibilità di sorprenderci. La biodiversità, in tutte le sue forme di vita, è uno scudo che ci dà protezione. Più specie scompaiono, più il rischio di estinzione accelera per le altre.
La natura è forte e, insieme, fragile. Il segreto è imparare a interagire con tutte - animali, piante, uomini - con intelligenza, delicatezza, umiltà ed empatia, per rendere migliore il luogo in cui viviamo.
Come si entra nei panni di un animale, rimanendo a distanza e minimizzando il nostro impatto? In questo libro parliamo di ricerca, una disciplina che inizia con la curiosità, ovvero con il porsi domande ispirate dallo studio o da semplici intuizioni. Poi è necessario aguzzare i sensi, approfondire e usare un po' di tecnologia per lasciare agli animali il loro spazio. Dalle domande si entra nella fase più creativa, quella di formulazioni di ipotesi a cui segue quella di sperimentazione e studio su campo e, quindi, di scoperta.
Questo libro è anche un cammino rispettoso e in salita che invita bambini, ragazzi e genitori a prendersi delle pause, sedersi, osservare e ascoltare, indossando i panni dei primi esploratori e a vivere le loro scoperte con tutti i sensi.
Per i ricercatori come me gli escrementi degli animali selvatici sono molto interessanti.
Ma c’è di più. L’ambiente naturale ha per me tutte le caratteristiche di una buona storia: una trama, dei personaggi reali e concreti con motivazioni, intrecci e imprevisti, in grado di stimolare la nostra immaginazione e la nostra creatività e il nostro senso di interconnessione con quello che ci circonda. Per usare una immagine a me molto cara, la natura è un grande albo che si fa sfogliare e genera storie. Ed è per questo che in questo viaggio non ho potuto trovare una compagna migliore di Elisabetta Mitrovic, l’altra anima di questo libro.
Elisabetta è una naturalista, illustratrice e amica. Attraverso i suoi disegni è in grado di entrare nella natura e raccontarla con occhio intimo, veritiero e immaginifico. Ha saputo creare immagini che parlano da sole e altre che danno corpo alle parole. Con le sue matite, pennelli e un occhio da osservatrice veterana è in grado di insegnare la cura delle piccole cose e di aiutare anche la mano più timida a esplorare forme e colori. Ma ve lo racconterà lei stessa.
Questo libro è anche una lettura che si fa esperienza, perché vuole risvegliare non solo un senso di apparenza alla natura, ma anche insegnare ad abitarla con rispetto, creatività e emozione.
Il libro lascia domande o meglio suggestioni: che cosa ci insegna lo studio di questi animali della natura e di noi stessi? Come le nostre vite di essere umani sono interconnesse alle loro? Quali sono i loro punti di forze e di fragilità e sono poi così diversi dai nostri? Che cosa li rende vulnerabili e li mette a rischio? Che cosa li rende così straordinari? Che cosa li lega? Qual è la responsabilità di noi esseri umani verso di loro?
È una storia iniziata milioni di anni fa.