[di Giulia Coniglio]
Quest’anno Più libri più liberi, per gli intimi plpl, a Roma, si è vestita di nuovo lasciandosi alle spalle il passato. Vi ricordate gli stretti corridoi del Palazzo dei Congressi? Le luci sventra occhi e il caldo catalizzatore di batteri? E lo spazio striminzito dei Topipittori? Dove di topi ce ne stavano al massimo due. Dimenticate gente, dimenticate!
Quest’anno, al nuovo centro congressi La Nuvola, c’era spazio per ben due topi e un coniglio e si stava proprio bene. Lo stand era grande e ci si poteva entrare con tutte e due le gambe, le luci ci hanno resi più belli e cosa più importante: nessuno ha sudato.
La Nuvola è stata la star della Fiera.
Più libri più liberi, nata nel dicembre del 2002 da un’idea del Gruppo Piccoli Editori dell’Associazione Italiana Editori, è una fiera dedicata esclusivamente all’editoria indipendente dove ogni anno oltre 400 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità e il proprio catalogo. Cinque giorni e quasi 600 eventi in cui incontrare gli autori, ascoltare dibattiti sulle tematiche di settore, al centro di Roma e durante il periodo natalizio.
Però di sicuro il nostro stand ha fatto la sua figura.
Insomma è una fiera che mette d’accordo tutti: editori, librai, autori, illustratori e cosa più importante i lettori. Quest’anno, più dello scorso, i lettori si sono fatti avanti e hanno rivendicato una spavalda autonomia nello scegliere i nostri titoli. Forse perché lo stand era più grande e tutto il catalogo era in bella vista o forse perché noi roditori, topi e conigli, eravamo l’unico stand con una tappezzeria da urlo nel vero senso della parola; i gatti di Simona Mulazzani ci hanno tenuto d’occhio tutto il tempo e noi felici abbiamo venduto tutto. Proprio tutto.
Micioni & felini di Simona Mulazzani spaccano.
In cambio abbiamo ricevuto fiori e opere di bene, un panpepato, marmellate, biscotti alle mandorle che venivano da lontano e grazie all’amatissimo Professione Coccodrillo una bibliotecaria ci ha regalato degli indimenticabili maritozzi con la panna presi alla pasticceria Regoli di Roma, raccontandoci l’orgoglio della signora Regoli di vivere vicino al coccodrillo. La sera ci siamo resi conto che avevamo un cesto di natale in piena regola mancava la carta, il fiocco rosso e la lenticchia. In fiera gli editori hanno la possibilità di capire se negli anni hanno fatto un buon lavoro oppure no. Se hanno dato fiducia ai lettori e li hanno trattati bene, se hanno veramente parlato con loro alla pari creando quel legame di stima e reciproca fiducia che fa parte delle relazioni importanti. In questo senso la fiera è una grande panchina degli innamorati dove ci si confida e si parla del proprio amore oppure ci si lascia per sempre. I Topi hanno una media di 10 dichiarazioni di amore al giorno che di riflesso mi sono beccata anche io; la più bella, a Giovanna a cui una ragazza sulle prime impacciata e discreta ha finito per urlare il suo amore descrivendolo come molto più grande e profondo di quello coniugale: alla fine era paonazza ma felice.
L'Editore e io.
Spaccano anche i libri, va detto.
Nuvola sì o nuvola no, allora?
Sì, tutta la vita, non solo per lo spazio più grande, un piazzale unico per tutti gli stand, per le luci e l’aria ma anche per i bagni sempre puliti e con poca fila, vi assicuro che per chi ci passa tutto il giorno non è cosa di poco conto. Niente tavolette rotte, niente sciacquoni in crisi d’identità che per non sapere diventano ruscelli, niente carte igieniche sparse come stelle filanti post veglione. Veri bagni come a casa dove il sapone c’era per tutti. I bar erano bar, certo il costo dei panini forse un po’ per ricchi ma in fiera si sa, è come entrare in uno Stargate.
E la Nuvola? La nuvola era sopra di noi, molti sono venuti solo per lei ma poi con la scusa hanno fatto un giro scoprendo che i libri non mordono e che gli editori esistono in carne ed ossa. Finalmente anche in Italia siamo riusciti a capire che i grandi eventi possono essere associati ad altri grandi eventi per farne uno che abbia un senso. Evviva.
Gioia Marchegiani dedica Il campanellino d'argento.
Quest’anno oltre il consueto firma copie - con Mariachiara Di Giorgio, Gioia Marchegiani, Antonio Sualzo - c’è stato un evento social: il cappotto di Giovanna. Per chi si fosse perso le precedenti puntate Facebook la storia è questa: Giovanna ha comprato un cappotto. La storia nel mondo reale sarebbe finita qui, ma nel mondo sociale questo non è un evento che possa passare inosservato e così una media di 4 persone su 10 al giorno sono venute per vedere il cappotto, solo il cappotto. Giovanna ha infilato e sfilato il poveretto non so quante volte. Una è toccata anche me, è proprio un bel cappotto.
In rapidissimo avvicinamento a una meritata pausa.
Nessun portfolio fuori posto, solo autori e illustratori discreti, e sì, qualche eccesso, ma di perdonabile entusiasmo. C’è stato qualcuno che è venuto a proporre dei romanzi (che non pubblichiamo) e anche qualcuno che ha ringraziato i Topipittori per dei libri che non hanno pubblicato loro ma altri. Abbiamo fatto finta di non sentire i nomi d’illustratori inventati o di titoli scambiati per altri titoli e abbiamo anche fatto finta di non vedere e non sentire i genitori decisi a far sì i loro figli comprassero questo libro e non quello. Il nostro consiglio è questo: lasciate scegliere i libri ai vostri bambini! Se a voi piace una cosa, prendete in considerazione l’ipotesi che a loro ne possa piacere un’altra. E soprattutto: occhio che i libri con la copertina rosa non sono solo per femmine; sono solo libri con la copertina rosa.
Vendiamo novità e catalogo a parimerito. Una bella cosa.
Grande successo della Piccola Pinacoteca Portatile. Una signora ha acquistato nove titoli.
In conclusione, posso dire di sentirmi un animale da fiera, mi piace stare in mezzo agli editori, gente particolare che scommette su altra gente altrettanto particolare (con un ego, a volte, fuori misura, ma tant’è, fa parte dei disturbi della categoria). Mi piace incontrare i librai, gente di commercio che si è buttata in un campo minato, soprattutto in Italia, dove la cultura per essere venduta ha bisogno di amore. Mi piacciono le maestre con il loro sapere e la loro conoscenza didattica dell’infanzia che comprano libri per la scuola spesso a loro spese. Mi piacciono i genitori e gli zii e i fratelli e gli amici che vengono da noi con la speranza che il loro figlio, nipote, fratello, amico del figlio diventi un lettore accanito e infine mi piacciono i libri, soprattutto quelli con le figure. Perciò, cara #plpl, cari Topi, al prossimo anno.
L'Editrice parla di silent book allo Spazio Ragazzi con Giulia Franchi e Paolo Cesari (che però nella foto non appare...).
Gioia Marchegiani allo Spazio Ragazzi durante la lettura e il laboratorio su Il campanellino d'argento.