C’è “fermento” in Val di Non

[di Batibōi Gallery Staff]

Il programma autunnale 2020 di Batibōi Gallery (illustrazione di Marina Girardi).

La Val di Non è nota al grande pubblico principalmente per la coltivazione delle mele, ma quella che da lontano sembra solo una delle mele più famose d’Italia, di fatto dietro vede un consorzio che raggruppa sedici cooperative i cui soci sono le famiglie che abitano la valle e la coltivano da generazioni. Proprio in queste settimane sta volgendo a termine la coidura (raccolta delle mele), che impegna il paesaggio da fine agosto a metà ottobre. In questo contesto, da alcuni anni, la generazione che oggi ha fra i 25 e i 50 anni si muove sul territorio sia in un’ottica di cura e aggiornamento delle aziende di famiglia, ma anche e soprattutto con idee e progetti innovativi, che contribuiscono a raccontarlo, a rileggere in chiave artistica il patrimonio culturale materiale e immateriale e a creare spazi di aggregazione e unione delle forze per offrire (e offrirsi!) sollecitazioni culturali e di narrazione delle tradizioni locali stimolanti e brillanti.

Così, la settimana scorsa siamo andate tutte e tutti alla mostra del progetto Broilo – Mangiare con le mani, risultato del lavoro di una settimana di residenza artistica di ruGGGe, Ruggero Asnago, artista lombardo fomentatore di gioie e di parate, il cui lavoro orientato agli aspetti relazionali ha esplorato per cinque giorni i dintorni di Vervò ed altri angoli della valle, sulla traccia di personaggi, leggende e tradizioni collegate alla vita rurale nonesa che sono poi state stampate in serigrafia su carta e tessuto. Broilo è un’idea del collettivo UTEMAA, formato da Angelica Stimpfl, graphic designer, printmaker e vera forza della natura di base a Vervò, Claudia Polizzi, Luca Marignoni, artista originario di Smarano, e Stefano Riba. Il progetto prosegue con la partecipazione di altre/i artisti interessanti ed è senza dubbio da tenere d’occhio.

Sempre su questo filone, bisogna ricordare che la valle vanta i natali di Felix Lalù, «cantautore non palloso, disegnoso, contastorie» al secolo Oscar de Bertoldi, laureato in psicologia con una tesi sull'antropologia del gioco della morra, che alla fine del 2020 ha prodotto l’iconico No hablo ladino, il primo disco della storia cantato interamente in nones, (il dialetto della Vale di Non), un album pieno di spunti e collaborazioni, accompagnato da un libro di racconti, fotografie e illustrazioni a tema Val di Non creati da 40 artisti nonesi (e non solo), per una pubblicazione unica nel suo genere.

È in questo contesto in allegro movimento dunque che venerdì 16 ottobre alle ore 20:00 apre i battenti a Cles (capoluogo della Val di Non) Batibōi Gallery: un nuovo spazio per creatività - nel senso munariano del termine - arte e incontro.

La sede di Batibōi Gallery.

Batibōi Gallery è uno spazio espositivo dedicato alle arti visive e all'indagine sul contemporaneo in tutte le sue forme, che ha trovato sede nel centro di Cles grazie alla collaborazione tra il Comune e La Coccinella Cooperativa Sociale Onlus. Batibōi Gallery prende il nome dal termine dialettale noneso batibòi che significa bollibolli, fermento. Nei piani dello spazio un programma per offrire un ribollire di idee, di novità, di opportunità per l'arte e la cultura, dove esposizioni di opere ed illustrazioni incontrano il pubblico con eventi specifici, approfondimenti, una rivista trimestrale, attività laboratoriali e didattiche, presentazioni di progetti indipendenti, libri d'artista, illustrazione e fumetto.

Batibōi Gallery è punto di incontro per i residenti di ogni età, per gli ospiti della borgata, per gli studenti delle scuole della valle, per gli amanti dell'arte in tutte le sue forme. Un luogo accogliente dove informarsi, passare a curiosare e sostare in libertà. Perchè, come insegna la sciamana di origine tedesca Sofie della Vanth «le cose devono essere semplici e divertenti». Fra i partner su cui si potrà contare in questi tempi di spazi contingentati (la galleria è infatti molto piccola ma offrirà anche un angolo bookshop e design shop), ci sono la Biblioteca pubblica di Cles, l’unica biblioteca d’Italia con una scultura-insegna di acciaio inossidabile a specchio, lunga quanto l’intero affaccio dell'edificio sulla piazza, lettering bellissimo e enorme che ne indica l’identità in modo chiaro e inequivocabile a tutte e tutti i passanti sulla statale verso la Val di Sole, e le splendide sale del Palazzo Assessorile, già luogo per conferenze ed esposizioni d’arte, che si trova proprio di fronte alla sede di Batibōi. Per i primi tre mesi di apertura, inoltre, la galleria si avvarrà della collaborazione in forze di due librerie indipendenti trentine molto attive e molto ben avviate: due punti di Trento e Piccolo Blu di Rovereto sempre nella prospettiva di fare rete fra i luoghi e contribuire alla circolazione di libri e albi illustrati.

La Biblioteca pubblica di Cles, con la sua insegna d'acciaio.

Gli spazi della nuova galleria sono stati affidati a La Coccinella, cooperativa che progetta e gestisce in Trentino (dal 1995) servizi all’infanzia a cui si aggiungono iniziative per il tempo libero come la manifestazione portata avanti per otto edizioni 1,2,3…Storie! (2010-2018), le attività estive in numerosi Comuni della provincia e L’Atelier itinerante. Ed è proprio lo staff de L’Atelier, che curerà le attività della galleria e che ha coinvolto diverse altre soggettività esterne per una direzione artistica libera e rinnovata, che si occuperà di questo nuovo interessante contenitore di arte illustrata e arte contemporanea.

La Donna Albero di Marina Girardi.

Si parte quindi con la «pittrice nomade e cantastorie selvatica» Marina Girardi, e una mostra curata in una prospettiva che coniuga perfettamente gli intenti dello spazio di proporsi come galleria in cui un pubblico adulto e giovane adulto può trovare «qualcosa di nuovo» da scoprire e avvicinare, senza perdere la possibilità di continuare a lavorare con l’infanzia. Così la sera dell’opening della mostra (e di Batibōi!) Marina terrà anche il concerto con le Canzoni della Donna Albero, perchè «dove si incontrano rami e radici c'è posto per un nido da cui intonare un canto», mentre al mattino di sabato 17 ottobre alle ore 10:00 incontrerà il pubblico di bambine e bambini insieme ad Ortica, albo uscito questa estate nella collana PiNO, Piccoli Naturalisti Osservatori, Topipittori.

Illustrazioni di Marina Girardi, tratte da Ortica (Topipittori, 2020).

Collegati alla mostra e a Ortica, l’Atelier de La Coccinella proporrà una serie di laboratori per tutta la durata della mostra, prenotabili all’indirizzo: batiboigallery@lacoccinella.coop (elenco laboratori per bambine e bambini in calce qui sotto, informazioni per le attività per adulti scrivendo all’indirizzo mail).

La mostra ha titolo Ortica e le altre abitantesse della montagna e vede Ortica affiancata da una selezione fra le tavole di Marina da NYUBU / Grandi Madri della Montagna, diario dolomitico, ad oggi inedite e mai esposte in mostra. «Esiste un ricercare detto nyubu: significa ritirarsi sui monti per capire se stessi e ricostituire le connessioni con il Grande.» [Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi]

Dalle parole dell’artista, su NYUBU: «M’incammino e mi metto in ascolto, annuso le tracce. Vado alla ricerca, con lo sguardo che contempla disegnando. Eccole ancora le Grandi Madri della montagna: si nascondono tra le rocce, e le sassaie, nei boschi, sotto le cascate, in fondo ai torrenti che scavano le valli. Raccontano le radici ancestrali che ci legano alla matrice, e così a tutto ciò che ci circonda. Un diario di viaggio, in cui si alternano tavole dipinte e sketch on the road, resoconto delle esplorazioni che dal 2015 compio periodicamente attraverso il territorio delle Dolomiti, i luoghi dove sono nata, armata di grandi album da disegno, camminando per boschi e sentieri, albergando dentro a rifugi, malghe e bivacchi, ma anche in un vecchio camper, ospite di polverose pensioni e b&b fuori dall’ordinario. Un cammino lento, trasversale ai percorsi delle classiche vie escursionistiche, che si dirama seguendo i ritmi del disegno, dell'incontro e della contemplazione, per indagare sul legame tra un repertorio mitologico, e il territorio che lo ha generato, nel tentativo di raccogliere un eco del mistero di queste montagne, e della loro potenza originaria, ma anche uno spaccato di vita contemporanea di questi luoghi così idealizzati, imbattendomi per forza di cose nelle ripercussioni dei cambiamenti climatici, culminati con il tifone dell'autunno 2018. Un corso che risale la corrente verso le radici, alla ricerca delle Grandi Madri, arcaici spiriti del paesaggio di cui si trova traccia nei cicli mitologici riportati alla luce dagli studi di Ulrike Kindle, una studiosa che ha trascorso la sua vita raccogliendo le gesta mitologiche che hanno avuto come scenario le Dolomiti e per protagoniste Regine lunari, Signore di regni sotterranei, Maghe sapienti delle acque, Amazzoni a cavallo dei loro destrieri di tenebra. Sono narrazioni che risalgono a tempi in cui il mondo delle donne e degli uomini era ancora regolato secondo i cicli lunari, e le leggi della natura erano strettamente intrecciate con quelle di un mondo soprannaturale popolato da potenti presenze numinose. Incastonato tra i ghiacci di vallate che per secoli e secoli sono rimaste isolate dal mondo, questo repertorio mitologico è stato tramandato per via orale ed è miracolosamente sopravvissuto al passaggio degli Dei guerrieri delle società patriarcali, all'opera di bonifica in nome del Dio cristiano e infine ai rimaneggiamenti in chiave romantica di chi comunque fece il preziosissimo lavoro di raccolta e trascrizione all'inizio del secolo scorso.»

Illustrazioni di Marina Girardi, tratte da NYUBU / Grandi Madri della Montagna, diario dolomitico.

Il work in progress di questo lavoro si può vedere in rete sul blog di Marina Girardi, in una pagina Facebook dedicata e in mostra a Cles dal 16 ottobre al 15 novembre 2020.

«Val di Non, in ogni stagione sas che far». Da questa settimana, ancora un po' di più.


Laboratori creativi per bambine e bambini ispirati al libro Ortica di Marina Girardi

Batibōi Gallery – L’Atelier a Palazzo Dal Lago

16 ottobre – 15 novembre

Nel periodo di esposizione della mostra con le illustrazioni di Marina Girardi Ortica e le altre abitantesse della montagna ogni sabato pomeriggio L’Atelier della cooperativa La Coccinella propone due laboratori rivolti a piccoli gruppi di bambine e bambini dai 4 ai 10 anni. I laboratori avranno luogo alle 15 e alle 17 negli spazi della Batibōi Gallery a Palazzo Dal Lago, potranno accogliere un massimo di 6 bambini per turno e avranno un costo di 10 euro a partecipante.

«Ortica è una bambina capace di parlare con le piante, con gli animali, con le acque, con le terre, con la pioggia e con il vento; è una sorta di spirito della natura. Cammina per boschi, campi, montagne attraverso il tempo delle stagioni. Si muove con destrezza nella natura e chiama ogni cosa per nome perché la conosce.»

Ortica, di Marina Girardi, per Batibōi Gallery.

sabato 17 ottobre 2020

Ortica incontra i bambini - Marina Girardi racconta. Alle 10 incontro gratuito con l’artista in occasione dell’apertura della mostra.

ACQUAMERAVIGLIE - Liquide presenze da scoprire, trasformare e raccontare attraverso la tecnica dell’acquarello ispirati dalle delicate illustrazioni di Marina Girardi. Alle 15 (1° laboratorio) e alle 17 (2° laboratorio).

sabato 24 ottobre 2020

MISTER CREPUSCOLO - Tratti e ritratti di gufi, allocchi e civette tra cieli stellati, voli silenziosi e altri misteri notturni. Il tutto nello spazio di una scatola. Alle 15 (1° laboratorio) e alle 17 (2° laboratorio).

sabato 31 ottobre 2020

IL BOSCO IN TESTA - Pacifici trofei di carta per celebrare la magnificenza di sua Maestà il Cervo e delle sue splendide e l leggendarie corna. Alle 15 (1° laboratorio) e alle 17 (2° laboratorio).

sabato 7 novembre 2020

PICCOLO PICCOLO, GRANDE GRANDE - Possono minuscoli semi, piccole bacche, graziose galle crescere fino a trasformarsi in misteriose figure aliene? Sì, se hai carta, pennelli, china e una lente di ingrandimento. È il fantastico gioco delle trasformazioni! Alle 15 (1° laboratorio) e alle 17.00 (2° laboratorio).

sabato 14 novembre

L’IMPRONTA RACCONTA - «Sulla bianca pelle del bosco ci sono tanti piccoli tatuaggi…». Un laboratorio dedicato all’esplorazione e alla rivisitazione delle tracce degli animali del bosco sperimentando tecniche di stampa. Alle 15 (1° laboratorio) e alle 17 (2° laboratorio).