Legati (d)a un filo


È il 20 giugno 2012 e il blog dei Topipittoripubblica un articolo ricco e colorato dal titolo I vestiti magicidi Kaarina. Vi si raccontala nascita di un’installazione al Maxxi diRoma per la Tribù dei Lettori dell’artista finlandese Kaarina Kaikkonen: un gigantesco bucatodi capi “a braccia aperte e stese, a darsi mani invisibili”.
La scuola è finita da pochissimi giorni ed è troppo presto peravere nostalgia dei bambini, ma la mente, quella non va mai in vacanza,e subito frulla il pensiero: da noi, a Carimate, scuola primaria esecondaria di primo grado si affacciano su un unico, grande giardino,e quelle braccia aperte e stese potrebbero davvero unire le duescuole.

I pensieri vannoveloci e le suggestioni non si fermano; così cominciamo a parlarci,maestri e professori, e i sorrisi di tutti ci dicono che l’ideapiace e, anche se mancano più di due mesi, già incominciamo asognarla.
Settembre arriva in un soffio, e i più entusiastisi ritrovano subito: “Allora si fa!” Non è una domanda, tuttoè già stato deciso nell’attimo in cui abbiamo pensato che,come è piaciuta a noi, l'idea piacerà anche ai ragazzi.
L’installazione di Kaarina richiama alla mente della nostra profdi arte le opere di Maria Lai, e in particolareLegarsi alla montagna:un altro monito a cercare e realizzare insieme ciò che unisce,nella convinzione che, come afferma l'artista, “tanto piùbellezza, tanto meno violenza”.
In pochi giorni,arriva il 13 settembre. I ragazzi di quinta primaria e quellidi prima secondaria si ritrovano, con preside e insegnanti, perrealizzare una grande opera collettiva.

Molti hanno portatouna vecchia maglietta, qualcuno un paio di calze o un minuscolo bodyda neonato, e tante mollette da bucato. Quattro fili sono già prontiper essere riempiti e issati: ed è davvero uno spettacolo vedere lemani dei ragazzi infilare le maniche delle loro magliette sul filosorretto da preside e insegnanti, che ci sono, sono lì per davvero,e lo saranno a lungo, per molti e molti giorni, settimane, mesi.
C’è un vento terribile, che fortunatamente ha spazzato via ilmaltempo della giornata precedente, ma che mette a dura prova la tenutadei fili; qualcuno si scioglie, un altro si spezza, ma la tenacia ha lameglio anche sulla forza delle folate, e i fili vengono nuovamente legati,riannodati e rialzati da mani volonterose.

Senza l’articolodel blog dei Topi non avremmo avuto questa idea; e quindi è propriocome Giovanna Zoboli scrive: “…lo scambio di idee funziona; unblog mira a una cultura comune e serve a costruire nessi importanti,concreti, con la scuola e i bambini”.
“Fili invisibililegheranno per sempre le relazioni che oggi abbiamo iniziato acostruire...”: parola di prof!