Nel corso dellagiornata di ieri, si è diffusa la notizia della scomparsa di Iela Mari.
Ieri e l'altro ieri,sono stata impegnata in un corso sulla lettura e la scrittura degli albiillustrati. Alle mie sedici, attentissime allieve per ore ho cercato dispiegare cosa significhi raccontare.
L'ho fatto attraversola lettura di fiabe, romanzi, racconti, testi di estetica, albi scrittida altri e da me, e testi scritti da loro stesse. Ho mostrato figure,sottolineato parole, ripetuto fino allo sfinimento concetti che misembrano fondamentali.
Quando, poi, più tardi,ho saputo di Iela Mari, mi è venuta in mente subitola sua formica. Quella che nel libro La mela e la farfalla assiste,su una foglia, allo spuntare della testa di un bruco dalla bucciadi una mela.
Che veniamo soli alla luce è una cosa;che qualcuno assista alla nostra venuta al mondo, dà al tutto benaltro respiro. C'è il benvenuto dell'altrui stupore ad accoglierci,lo sguardo di un testimone con la sua stupefatta meraviglia adirci che evento dirompente sia lo spaccare una liscia, intattasuperficie. E il manifestarsi di una vita là dove, un istanteprima, tutto sembrava come sempre.
Nella doppia pagina successiva, il bruco si cala dalla melaappeso a un filo di seta. E la formica si sporge un millimetro inpiù dalla foglia, per assistere a questa formidabile impresa. Lastraordinarietà dell'evento sta in quel corpo di formica teso sulvuoto, sporto verso un già irraggiungibile basso, a dirci che esseriappena nati sono già capaci di peripezie ed equilibrismi eseguiticon perfetta, matematica perizia.
Pensatea cosa sarebbero queste due pagine, senza quella formica. Cioè,senza di noi.
Raccontare è questo.
Raccontare"questo gioco con regole ignote" è pensiero, disciplina,umiltà, esattezza.
Quanti sono debitoria Iela Mari?
Molti. Mi vengono in mente il magnificoKatsumi Komagata, per cominciare; e lebravissime Anne Crausaz ed EmilieVast per continuare. Le loro formiche sono unsilenzioso omaggio a questa grande maestra.
Katsumi Komagata, Found it!, One Stroke,2001. |