Rosellina Archinto (foto dal blog edufrog). |
[di MiriamTavola]
Di RosellinaArchinto ci parlava la signora Belli durante gli incontri di acquistocoordinato al Sistema Bibliotecario Meratese quando, compiaciuta econ un pizzico di solennità, ci comunicava che un albo delmitico catalogo della Emme edizioni era stato ripubblicato oppure quando,durante i progetti di revisione del patrimonio, ci imbattevamo in qualcheedizione originale dello stesso sopravvissuta a tante letture, a tantiocchi e a tante mani. Ogni volta il tempo era come si sospendesse:la signora Belli ce li mostrava, entusiasta e consapevole di donarciqualcosa di prezioso, in grado di stupirci, di appagare l’occhio e lacuriosità. Non mancavano mai aneddoti sulla stessa Archinto, ma ancheLuzzati, Munari, Sendak… e ogni volta lei si augurava che si creassepresso la biblioteca di Olgiate Molgora “La stanza del tesoro”, doveraccogliere queste preziose pubblicazioni.
Sono passatialcuni anni da quando ho lasciato le biblioteche della provinciadi Lecco per andare a lavorare presso la biblioteca di Carugate,occupandomi della sezione ragazzi. Nel frattempo la signoraBelli è andata in pensione, lasciando orfane diverse dellesue bibliotecarie .
Succede che la scorsaprimavera vedo su Liber la recensione del libro Lacasa delle meraviglie: la Emme edizioni di RosellinaArchinto, a cura di LoredanaFarina, edito da Topipittori. Lo compro, èmio!
È una domenica mattina, quando Giulia, lamia bambina, mi vede immersa nella lettura e, incuriosita, mi chiedecosa stia leggendo.
Glielo mostro e le spiego che è unlibro che racconta di una signora che si chiama Rosellina Archinto cheaveva un grande sogno, quello di fare libri per i bambini. Lo sfogliamoinsieme e subito ci appare la fotografia di quando era piccola,avvolta in un cappotto, con delle calzette che arrivavano fino a metàpolpaccio e con un cappello a tese larghe. Giulia mi chiedequanti anni ha. «Quattro», le rispondo «proprio come te!» Giriamo ancora una pagina ed eccola ormai ragazza in cima a una vetta,con il fratello Ettore: «È salita sulle rocce?» «Eh sì Giulia,Rosellina era come una scalatrice, amava la grandi imprese e puntavain alto, con determinazione» rispondo.
Procediamoe la vediamo con Gio Ponti, a seguire la ritroviamo sullaLambretta e poi, sfogliando ancora le pagine, ecco le immagini delperiodo in cui visse in America dove vide dei libri colorati, un po’strani, ma che lasciavano sia i bambini che i grandi a bocca aperta eche erano ancora introvabili in Italia. Racconto a Giulia che Rosellinaera molto curiosa, amica di parecchi artisti e passava molto temponelle biblioteche e nelle librerie dove, appunto, poteva trovarei libri belli, avendo un certo occhio.
Giriamo ancora qualchepagina ed eccola mamma di ben cinque figli: Desideria, Alberica, Cristina,Francesca e Manfredo. Giulia li osserva attentamente e mi dice«Io sono Desideria perché è un bel nome e anche un po’Francescaperché ha i capelli biondi», io invece rimango sorpresa e ancora piùaffascinata da questa donna che è riuscita a realizzarsi in tutto e pertutto e me la immagino nella sua abitazione – ufficio a destreggiarsifra gli schiamazzi dei bambini e, nel contempo, animata per un nuovoprogetto editoriale o per un bel un bel libro da stampare qui inItalia. Giriamo ancora delle pagine ed ecco la sorpresa: Giulia esclama, stupita «C’è Piccolo Giallo e piccoloBlu, e la storia di Max (Nel paese dei Mostriselvaggi ndr) e Il palloncino rosso!» Epoi mi guarda con gli occhioni contenti per la felice scoperta. «Ehsì Giulia! È grazie a Rosellina Archinto che abbiamo dei libri cosìbelli: li ha scelti lei.»
Giulia va incamera, prende dalla libreria proprio Ilpalloncino rosso di Iela Mari che le ho regalatoquando aveva due anni. Allora, Giulia aveva guardato constupore la macchia rossa che a ogni pagina cambiava e acquistava unanuova forma e un nuovo significato. Tutti oggetti quotidiani che Giuliaben conosceva e che per magia cambiavano.
Unagrafica essenziale e pulita in grado di esplicitare un concetto complessocome quello del divenire e del continuo cambiamento, accompagnato peròda un elemento costante, il filo conduttore, capace di rassicurare e dioffrire la chiave di lettura: il colore rosso. Un palloncinoche diventa mela, ma poi cade e si spacca in due. Ma si è rotta? No,è l’occasione per diventare una farfalla che si libera nel cielo,poi le ali si assottigliano e si allungano per diventare un fiore cheviene colto dallo stesso bambino presente all’inizio, ora i petalisembrano afflosciarsi, forse ha bisogno di po’ d’acqua… ma guarda unpo’, il fiore sta diventando l’ombrello del bambino. Riguardandolo,ora Giulia ride ed esclama: «Maddai un palloncino che diventa melae la mela che diventa farfalla!»
Allo stupore è sopraggiunto il divertimento di giocare con ilpossibile. Propongo a Giulia di prendere un cartoncino giallo, ritaglio unquadrato. «Proprio come la piastrella del bagno», dice Giulia,pieghiamo i quattro angoli e con un po’ di fantasia, ecco un fiore,e poi, allungando due petali opposti, con un piccolo sforzo abbiamo unuccellino… E sì, tutto è in movimento, tutto cambia e con il giustosguardo tutto è proprio possibile! Alla fine Giulia mi dice che Rosellinadovrebbe fare una app del libro Il palloncino rosso. Aibambini, aggiunge, piacerebbe molto!
Forsea Giulia piacerà questo video di Guillermo Vázquez ispirato aquesto libro (animazione: Dame Pistachos; musica: Lisa Mitchell,Neopolitan Dreams).
El globitorojo - Un cuento de Iela Mari from Guillermo Vázquezon Vimeo.
Mi chiamo Miriam Tavola,sono laureata in Scienze dell'Educazione, ho conseguito unmaster in pedagogia interculturale e ho frequentato, presso lo IALdi Brescia, il corso di specializzazione post laurea Bibliotecariocon indirizzo multimediale. Ho iniziato la mia esperienza nellebiblioteche di pubblica lettura nel 2000. Dal 2008 lavoro presso labiblioteca di Carugate dove, tra le varie attività, mi diletto nelprogettare e realizzare percorsi e interventi di promozione allalettura rivolti a bambini e ragazzi.
Dal nostro catalogo, MiriamTavola ha scelto in regaloL'uomo dei palloncini di Giovanna Zoboli e SimoneRea.
Immagine dal blog comemarcovaldo. |
Se siete bibliotecari, insegnanti, librai, promotori della lettura oappassionati di libri illustrati e desiderate partecipare alla rubricaI Martedì della Emme, presentando in un vostropost un libro di Emme Edizioni di Rosellina Archinto scriveteciqui,specificando di quale volume volete scrivere.
Vi ricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e dellasua fondatrice è dedicato il nostro Lacasa delle meraviglie. La Emme Edizioni di RosellinaArchinto, a cura di Loredana Farina.
Sempre a questo tema è dedicata la mostra LaEmme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successiin mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina,Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Natiper Leggere e della sezione lombarda dell’AssociazioneItaliana Biblioteche.
Tutte le informazioni sulpercorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro chela volessero visitare o ospitare, le trovate qui.
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Qui trovate tutte le puntate precedenti de IMartedì della Emme:
I Martedìdella Emme / 1: Un giocoper bibliotecari felici
IMartedì della Emme / 2: Federico, topo bambino
IMartedì della Emme / 3: Un’avventurainvisibile
IMartedì della Emme / 4: Un colpodi fulmine
IMartedì della Emme / 5: Un albomolto rumoroso
IMartedì della Emme / 6: Elogiodell'immaginazione
IMartedì della Emme / 7: Il sapore di una rivoluzione
IMartedì della Emme / 8: CaroStevie
IMartedì della Emme / 9: La storia chesi ripete
IMartedì della Emme / 10: Dove c'era unprato