Abbiamo presentato qui Pieno e vuoto, una delle nostre novità, accolta subito molto positivamente dai lettori, qualche settimana fa, attraverso le parole della sua autrice, Cristina Bellemo. Oggi lo facciamo attraverso le riflessioni di chi gli ha dato corpo attraverso le immagini, Liuna Virardi, che qui ringraziamo per la generosità e l'intelligenza con cui affronta il proprio lavoro.
[di Liuna Virardi]
Il testo di Cristina Bellemo, sintetico e insieme filosofico, fin dalla sua prima lettura, mi ha profondamente emozionata. Prima ancora di aver terminato di leggerlo, infatti, sono stata sopraffatta da un grande entusiasmo. Era chiarissimo: avrei illustrato questo testo.
Questa intensa sensazione di sintonia con il testo, seppure in maniera diversa, l'avevo già provata con Il Burrone, scritto da Giuseppe Caliceti e uscito l'anno scorso nella collana Linguacce di Topipittori.
Secondo me, tra le tante qualità, i Topipittori possiedono la straordinaria dote di saper trovare dei binomi perfetti, di sapere cioè accostare il giusto illustratore al giusto autore e viceversa, creando così delle sinergie magiche. Per quanto mi riguarda, entrambi i progetti che da loro mi sono stati assegnati mi hanno regalato l'opportunità di esprimermi liberamente e onestamente, cosa che difficilmente riesco a sperimentare del tutto. Illustrando Pieno Vuoto, così come illustrando Il Burrone, sento di essere stata davvero me stessa, e di questo sono molto grata ai Topipittori.
Riguardo al mio iter progettuale, anche questa volta non c'è molto da raccontare, perché le immagini sono fiorite nella mia mente nello stesso momento in cui ho letto per la prima volta il testo della Bellemo. Queste sono alcune note prese durante la prima lettura.
Ho poi subito annotato alcune parole chiave per esprimere i concetti che il testo mi trasmetteva.
Il lessico essenziale del testo e la contrapposizione delle forze opposte e complementari dei due personaggi, Signor Pieno e Signor Vuoto, mi hanno fatto venire in mente alcune figure gestalt. Queste immagini, caratterizzate da perfette simmetrie in bianco e nero grazie alle quali la nostra esperienza percettiva attribuisce un significato sia alla figura che allo sfondo, mi hanno fatto riflettere sulla maniera in cui vengono costruite: a specchio.
Sono giunta alla conclusione che Signor Pieno e Signor Vuoto non potevano che essere rappresentati attraverso forme e controforme, creando così delle geometrie a specchio. Anche a livello cromatico, dal mio punto di vista questo testo non poteva che essere illustrato in bianco e nero, il contrasto massimo che si possa creare visivamente.
A livello tecnico, come per Il Burrone, dapprima l'idea è stata di ritagliare i personaggi su carta, ottenendo in questo modo dei veri e propri pieni e vuoti. Per capire la struttura del libro, ho realizzato una maquette disegnata digitalmente e a quel punto è stato chiaro che anche in questo caso il disegno digitale avrebbe preso il sopravvento sulla tecnica manuale del collage. Mi sono resa conto, infatti, che il risultato finale del collage non avrebbe offerto particolari vantaggi poiché l'effetto di pieno e vuoto era già dato, pienamente, dal contrasto cromatico del bianco e nero.
Tutte le illustrazioni, quindi, sono state disegnate digitalmente utilizzando una piccola tavoletta grafica e il programma Photoshop.
In linea di massima le illustrazioni non hanno subito grosse variazioni rispetto alle prime bozze, segno che, ancora una volta, le immagini mentali scaturite dalla prima lettura del testo erano davvero forti e chiare.
Alcune sequenze di immagini in Pieno Vuoto.
Prove di copertina.
In fase finale ho voluto provare ad applicare alle immagini delle texture create a mano, ma, alla fine, ho concluso che questo progetto richiedeva davvero il contrasto più netto possibile, quindi il bianco e nero puro.
Prova di applicazione di texture.
Illustrare Pieno Vuoto è stata per me una meravigliosa opportunità di esplorare visivamente la dualità. Il mio intento è stato quello di creare una sorta di Yin e Yang, due forze uguali e contrapposte che insieme trovano l'equilibrio.