[diMassimo Scotti]
JUV come Juventus, manon la squadra di calcio. È la sigla in codice che indica gliJuvenilia, la raccolta dei libri per ragazzi conservatapresso la Biblioteca Comunale di Milano (per i milanesi, “la Sormani”e basta). Un fondo librario di 12.000 volumi, quasi tutti illustrati,il più antico dei quali risale al 1807. Per scoprirlo, siamo andatia trovare Bianca Girardi, la responsabile dell’Ufficio Conservazionee Promozione, nonché solerte e affabile custode della raccolta.
È stato emozionante entrare,con Giovanna Zoboli, nelle sale segrete della biblioteca; non le avevamomai viste, anche se alla Sormani andiamo da anni insieme, ma, come tuttigli utenti, abbiamo sempre frequentato solo le sale di lettura aperte alpubblico. Là abbiamo fatto molte scoperte e sono nate tante idee; nonsapevamo però che a qualche metro dalle nostre scrivanie esistesse unmondo nascosto, fatto di altre stanze, altri scaffali e altri libri. Cosìci sentivamo un po’ Alice che ha oltrepassato lo specchio, un po’Philippe Daverio che ha sempre accesso a luoghi speciali per costruirele sue puntate di Passepartout.
Si sale agli ufficida una scala a chiocciola che ha il soffitto di pietra rossa, e dovevaessere un passaggio di servizio per la servitù, quando Palazzo Sormaniospitava la famiglia nobile che gli ha dato il nome.
Ariceverci abbiamo trovato Armando Vimercati, che è stato direttoredella Biblioteca di Lodi e ha conservato un grande amore per i settoridelle biblioteche dedicati ai lettori più giovani; con lui abbiamochiacchierato a lungo di vecchie e nuove raccolte librarie, bibliotechecome punti d’incontro e mercati editoriali. Quando si parla con questepersone si può dimenticare agevolmente l'avversione delle politicheattuali nei confronti della cultura e dell’istruzione. I libri,la memoria e il sapere tornano a essere centrali per importanza nellanostra vita, mentre nei discorsi di qualche ministro sembrerebbero fontedi disagio, quando non di disprezzo.
Bianca Girardi ciriceve nella Sala dei Putti, tappezzata di damasco rosa, con dipintidel Grechetto alle pareti, e ci parla del fondo librario: “Nellaraccolta sono confluiti volumi che appartenevano alla Federazione dellebiblioteche popolari, di cui recano ancora i timbri, con la scritta‘Sezione Fanciulli’. I libri sono stati riuniti, prima della secondaguerra mondiale, presso il Castello Sforzesco, dove hanno subito,purtroppo, i bombardamenti del 1943. In quell’occasione gran partedel patrimonio è andata perduta. Si sono salvati solo i periodici ei materiali contenuti in depositi esterni”.
Impossibilenon riflettere sui disastri della guerra, sulla fragilità di quelliche chiamiamo ‘beni culturali’ e sul lavoro di tanti maestrie maestre del passato, distrutto in pochi minuti sotto le bombe,insieme a centinaia di vite umane.
Nel dopoguerra si sentiva ilbisogno di ricostruire, e si provava anche un forte senso di energia nelfarlo, quindi, fra le tante cose che tornarono a vivere, vi fu anche laraccolta degli Juvenilia, restaurati, ricatalogati eriuniti infine presso la nuova sede di Palazzo Sormani, dove arrivarononel 1956. Da allora la raccolta non ha mai cessato di ampliarsi, dai 4000titoli di allora ai 12.000 attuali. Sui grafici delle acquisizioni sinotano i picchi di nuove entrate in due fasi del Novecento: dagli inizidel secolo al 1930, e poi dal 1951 al 1960.
La moltitudine dei nuovi arrivi coincidequindi con due epoche speciali del libro per ragazzi, in cui laproduzione fu più ampia e originale; i migliori illustratorilavoravano volentieri in questo settore e si può dire che le loroopere siano tutte presenti in questa raccolta. Impossibile citarlitutti, quindi nomino solo i miei preferiti, da Yambo a Brunetta,da Walter Molino a Bruno Munari, da Gustavino a Vsevolode Nicoulinea Grazia Nidasio (ho un debole per gli ultimi tre). La raccoltaquindi si può definire “fondo storico” a tutti gli effetti,e nel migliore dei sensi.
Chiediamo a Bianca Girardi se ivolumi siano accessibili al pubblico.
“Sì, ma solo inconsultazione; purtroppo non sono ammessi al prestito,” risponde,“sono troppo fragili, le carte moderne si lacerano facilmente, anzi,vanno a finire letteralmente in polvere. Preferiamo eseguire scansionicon macchinari speciali. Ma i libri escono dai depositi in occasionedelle mostre”.
Questo è un altro aspettodel lavoro di Bianca, estremamente importante e complementare al suoruolo di conservatrice. La biblioteca organizza esposizioni tematiche,in molte delle quali sono protagonisti i libri per ragazzi, comeBalena o pescecane?, splendida mostra dedicataa Pinocchio, o Sulle rotte dei pirati, oppureancora La scienza fantastica di Jules Verne, e poiIl più grande spettacolo del mondo, sull’artecircense.
“Ma fa tutto questo da sola?” è la domandaimmancabile.
“Ho un’ottima schiera di collaboratori,competenti e appassionati”, spiega Bianca, e li elenca soddisfatta,“il consulente esterno e curatore delle nostre mostre, lo storicodell’arte Luigi Sansone; per la ricerca, Daniela Bon; per il digitalee la grafica, Giuseppe Corti e Nicola Nicodemi. Nel settore tecnico,Giuliana Mescoli e Ines Viganò.” L’allestitore è Matteo Dalessandroe il factotum, mente e realizzatore degli allestimenti, è Gian AntonioGarlaschi, che si definisce a buon diritto “l’ultimo deilegatori e restauratori, dal titolo ufficialmente riconosciuto, qui inbiblioteca”. Purtroppo è vero, figure specifiche come la sua vannoscomparendo. E con esse, le loro specifiche sapienze; in compenso,è interessantissimo vedere le mostre in allestimento, nell’atriodella Sormani: alcuni di questi nomi possiamo associarli a personeche abbiamo visto proprio là, alle prese con metri e bacheche, librirarissimi maneggiati con cura e con guanti, soluzioni tecniche da trovaresul campo, anche all’ultimo momento.
Bianca ci portainfine a vedere i libri, e per farlo attraversiamo corridoi pieni discaffali. Altra sorpresa: alla Sormani noi abbiamo sempre chiesto i libri,senza vedere mai da dove provenissero; misteriosi e invisibili addettiandavano a cercarli per noi fra cunicoli e torri, quindi, è la primavolta che abbiamo accesso diretto ai penetrali della biblioteca.
Arriviamo infine al piano più alto del palazzo, da cui si vedonoi tetti della città. In una stanza candida, con grandi tubi argentatiche percorrono il soffitto, sono custoditi i libri, tutti ricoperticon materiali ecologici, grazie al nuovo sistema “Colibrì”.
Qui dovremmo scrivere, in realtà, “1 – Continua”, perché sulluogo fisico e sui suoi ospiti silenziosi sarebbe utile un lunghissimodiscorso, ma dobbiamo fermarci. Basti dire che ovunque cada lo sguardo, unincantesimo è pronto, ogni copertina ispira desiderio, ma per rispettolasciamo quei libri al loro posto, con la consapevolezza fulminea eassoluta che lì, proprio lì, è custodita una parte meravigliosadella nostra infanzia.
Le immagini dell'articolosono tratte da: Yambo, Tutto di tutto,Vallardi 1944,presente nel fondo Juvenilia di Palazzo Sormanie nella nostra collezione.