Libri cartacei e libri digitali a confronto

Domenica,18 novembre 2012, in occasione di Bookcity,a Milano, al centro documentazione 0-6 invia Forze Armate, si è tenuto l'incontro L'editoria per l'infanzia volta pagina. Riflessioni edomande sul futuro del libro per l'infanzia. Ideatoda Anna Pisapia e Francesca Archinto, il confronto ha coinvolto, oltrealle organizzatrici, Giulia Orecchia, Giuseppe Bartorilla, GiovannaZoboli, Martina Fuga, Massimo Canuti. Poiché durante la discussione,abbiamo ascoltato cose interessanti, abbiamo pensato di condividere convoi gli interventi dei relatori, a partire da oggi, e per le prossimesettimane.


Libricartacei e libri digitali a confronto: spunti e riflessioni dai primistudi
[diAnna Pisapia di Happi ideas]
Il convegno L'editoria per l'infanzia voltapagina vuole essere un primomomento di incontro e riflessione, e vorremmo che ildibattito continuasse in rete ( #futurolibroinfanzia ). Abreve progettiamo di lanciare un questionario online per fare il puntosu cosa ne pensano i genitori di ebook e app libri. Non ci risultache esista ancora nulla al riguardo in Italia. È importante considerare che tutti(editori, illustratori, bibliotecari, esperti di nuove tecnologie,autori, genitori, educatori), nessuno escluso, possono contribuiread animare il dibattito e la riflessione. Il comune denominatoreè la passione per il libro per l’infanzia, il filo conduttoreè il prodotto di qualità.
Vorrei partire dalle indicazioni che ci propongono alcunistudi.
Secondo Pew Internet Project, igenitorisono entusiasti downloader di tutti i tipi di applicazioni,in particolare per i bambini. Come riporta iLearnII, la maggioranza delle applicazioni(80%) della sezione Educazione dell'Apple Store èper bambini in età prescolare o elementare. Inoltre, se si guardanoi prodotti più venduti nella categoria Libridell’Apple Store, si nota che in genere i prodotti per bambini dominanola lista.
Il settore èin crescita e in espansione.

Inoltre, secondo il New York Times, l’iPad èil tablet più venduto ed è quello più adatto ai bambini,secondo alcuni potrebbe addirittura essere il punto di svoltain materia di istruzione.
E, tuttavia, a questopunto, la sorpresa è che i genitori preferiscono ancoraleggere ai loro bambini i libri di carta.


Secondoun’indagine New York Times, i genitori accanitidownloader di libri vogliono che i loro figli siano circondati da libristampati, perché possano sperimentare l’esperienza fisica dellalettura. E molto conta anche il momento di intimità che la letturacomporta. Infine, per i genitori è importante poter sfogliare illibro per intero, prima di acquistarlo. E tutto ciò perché, comesostiene anche Junko Yokota, professore e direttore del Centro perla Didattica attraverso i libri per bambini e ragazzi alla NationalLouis University di Chicago, la forma e le dimensioni del librofanno profondamente parte dell'esperienza di lettura, del vissutoemozionale e intellettuale.


Ci sichiede: esiste una 'giusta' quantità di interattivitànei libri digitali per bambini?
Secondo uno studio del Ganz Cooney Joan Center effettuatonel 2012, troppa interazione non pertinente alla storia può distrarre ilbambino dalla lettura e può incidere sulla co-lettura con l’adulto. Ibambini che hanno letto versioni enhanced ebook ricordano menodettagli narrativi rispetto a quelli  che hanno lettola versione stampata della medesima storia. Se parliamo di apprendimento, nonsolo i libri digitali interattivi, ma anche i libri cartaceipop-up distraggono i bambini.

Questo tuttavia, secondo CynthiaChong psicologa dell'età evolutiva, non vuol dire che non siano utilie che non piacciano ai bambini. Del resto i libri digitali possonoindurre alla lettura bambini poco motivati.
Pensiamo oraalle parole che usiamo: si guarda un film, si gioca a un videogioco. Macosa si fa con un libro digitale (app/enhanced ebook)? Per questaesprienza manca ancora una terminologia.

Come stabilire limiti ragionevoli diesposizione per un bambino di 2 o 3 anni?  

L'American Academy ofPediatrics raccomanda di non esporre allo schermo bambini sotto idue anni, sostenendo che una ricreazione non strutturata sia piùvantaggiosa per sviluppare creatività, problem-solving e capacità diragionamento.
Per i bambini di età superiore, raccomanda nonpiù di una o due ore di “programmazione di qualità” al giorno.

Come scegliere? Michael Levine, direttore esecutivodel Joan Ganz Cooney Center suggerisce la “piramide tech”,ovvero di selezionare le proposte digitali “più salutari” e“nutrienti”, che consentano al bambino di essere propositivosenza essere intrattenuto.


In conclusione: la ricerca è solo all’inizio, gli studi sonoancora pochi.

è certo chequesti mezzi hanno potenzialità enormi ancora tutte da esploraree monitorare.
C’èforse anche una “paura del non conosciuto”. Poiché i bambinidi oggi sono nativi digitali se non vogliamo precludere ai nostrifigli questo mondo, dobbiamo incoraggiarli a sperimentare, a usareogni mezzo in modo corretto e insegnando loro al tempo stessoa riconoscerne i pericoli.