Illustrazione diSimone Rea. |
Quando siparla della rapida trasformazione che, da poco più di un decennio,ha interessato la letteratura, soprattutto illustrata, per ragazzi,si pensa subito, solitamente, ai prodotti editoriali, cioè ailibri e al lavoro, più o meno di ricerca, svolto dagli editori perrealizzarli. Ma, forse perché nasciamo editori, insieme al mutamentoche coinvolge libri e scaffali di libreria, ci balza all'occhioil cambiamento intervenuto di pari passo nel leggere, valutare,analizzare e selezionare i libri, cioè nel modo di scriverne da partedella critica.
Questa riflessione nasce da due strumentiche abbiamo riportato a casa dalla Fiera di Bologna, e cioè Scelte di classe. Imigliori libri del 2012 e Hamelin 33. Annuario di libri per ragazzi2012.
In entrambi i casi, i volumi sioffrono agli operatori di settore (bibliotecari insegnanti, formatori,librai eccetera), ma non solo, come galleria ragionata dei migliorilibri usciti lo scorso anno, dalla narrativa, agli albi illustrati,ai fumetti, offerti per temi e fasce di età.
Alla suaquarta edizione, Scelte di classe, progetto di Tribù dei lettori, diretta da GianlucaGiannelli, in collaborazione con Hamelin, associa alla selezione epubblicazione critica, un momento ludico-didattico, in cui i libriselezionati, ma non solo, vengono letti, guardati, animati, discussinel corso di una “festa della lettura e dell'editoria”, in cuisono coinvolti i bambini, gli editori, gli illustratori, gli autori,in un calendario fitto di incontri rivolti ai piccoli ma anche, cosaimportantissima, ai grandi, in funzione formativa e divulgativa.
Scheda dedicata aA che pensi? di Laurent Moreau (Orecchio acerbo2012). |
Cosa ci sia di nuovo in questa iniziativa e perchéin modo nuovo sia necessario avvicinarsi ai libri, lo dicebene nell'introduzione al volume la studiosa francese Sophie Van der Linden, quando affermache, nonostante l'insistenza ultradecennale da parte di insegnanti,educatori, bibliotecari ecc., sull'importanza della lettura, “a forzadi martellare sul 'purché legga', abbiamo persa la strada per unaquestione cruciale che non avrebbe mai dovuto essere dissociata dallalettura: quella della letteratura! Perché oggi poco importa quel chei bambini leggono, purché leggano.” E, invece, aggiunge, poco dopo,“la letteratura raramente raggiunge i bambini e gli adolescenti”e questo, a fronte di una produzione editoriale "eccessiva". Enonostante ciò, prosegue Van der Linden:
Scheda dedicata aA che pensi? di Laurent Moreau (Orecchio acerbo2012). |
Sempre più editori, scrittori, illustratori sisono impossessati della letteratura per ragazzi come supportod'espressione letteraria e artistica a tutti gli effetti[…] sono decine e decine diopere straordinarie, pubblicate ogni anno, molto diverse fra loro:testi raffinati e acuti dalle immagini virtuosistiche, che possiedonoforza di espressione; storie originali, sorprendenti o assolutamentecorroboranti, che producono eco durature e feconde, al tempo stessoperfettamente allineate con le proccupazioni e gli interessi deibambini. […] E i bambini che leggono questi libri, losappiamo, hanno una curiosità, una predisposizione all'astrazione,una attitudine a immaginare, un senso creativo che gli sonopropri per il continuo confronto con queste opere letterariee artistiche, che li accompagneranno e sosterranno per tutta lavita. […]Il ruolo cruciale svolto da Tribùdei lettori con Scelte di Classe è esattamente questo:selezionare con rigore le opere più interessanti, capaci di arrivareai giovani lettori e far condividere queste letture nella maniera piùintelligente, lavorando sulle motivazioni e sul desiderio di leggeredei giovani. Alla fine, questa è senza dubbio la questione centrale,la sola attraverso cui le cose potranno cambiare: la fiducia. Lafiducia che dobbiamo concedere ai giovani lettori in contatto con laletteratura. Niente è più importante di questo oggi.
Scheda dedicataa Henri va a Parigi, di Saul Bass (Corraini2012). |
Quanto Tribù dei lettori sposi e realizzi questo punto di vista,e quanto pratichi la fiducia non solo nei ragazzi, ma nella letteraturae negli adulti che stanno accanto ai ragazzi, lo manifesta attraversoscelte importanti: per esempio quella delle persone che chiama aselezionare i volumi e a scriverne. Persone che di libri si occupanosotto punti di vista diversi: non solo studiosi istituzionali, maanche creativi, organizzatori di mostre, bibliotecari, scrittori,blogger, tutti capaci di portare la ricchezza del proprio orizzontevisuale e dei propri linguaggi nella lettura e nella valutazione deilibri. Va sottolineato, a questo proposito, che le schede proposte suisingoli volumi hanno una qualità sorprendente, spesso altissima.
Scheda dedicataa Henri va a Parigi, di Saul Bass (Corraini2012). |
Quest'anno mi hanno colpito particolarmente le schededi Massimiliano Tappari, acuto fotografoe autore, che in modo poetico, brillante, colto e limpidospiega Henri va aParigi di Saul Bass e di A che pensi? di LaurentMoreau (di quanto sia importante che gli strumenti critici e icriteri di valutazione dei libri per ragazzi non rimangano unicamentesapere “da esperti”, per essere invece condivisi e allargati adaltri ambiti, e di quanto sia fondamentale che la letteratura e lacultura per ragazzi escano da un ambito specialistico per diventaretout court letteratura e cultura, prodotte efrequentate da tutti, di interesse e sotto la responsabilità ditutta la collettività degli adulti, avevamo scritto due anni fa, in questo articolo).
Un altrosegnale importante di Scelte di Classe è la qualitàdella pubblicazione per cui fin dall'inizio si è contraddistinta. E aquesto proposito cito la parte finale dell'introduzione al volume diHamelin associazione culturale:
Lavocazione pedagogica è anche di chi questo testo lo ha voluto,curato, corretto, rivisto, e di chi lo ha impaginato, di chi gliha dato colori e immagini, di chi con la grafica lo ha reso bello(Fausta Orecchio n.d.r). Poiché la vocazionepedagogica è, innanzitutto, estetica. Offrire ai bambini e ai ragazziqualcosa di bello e ricco di storie, ecco il piacere di fare e leggereScelte di Classe.
Illustrazione di StevenGuarnaccia. |
Insomma,se il luogo comune a proposito dei "libri per i figli degli architetti"o addirittura "dei libri per architetti" è duro a morire,molto si sta facendo e da parte di molti, perché si tramuti nell'ovviastupidaggine che è.
Sulla stessa onda, nello suostile proprio e autonomo, appare la rivista Hamelin chenel nuovo numero si presenta come annuario, ovvero selezione dei migliorilibri del 2012. Ho avuto già modo di segnalare come il cambio di formatoe grafica di questa rivista, a partire dal 2012, abbia coinciso con uncambiamento anche nell'impostazione dei contenuti. E certamente uno deimutamenti più evidenti sta nel peso maggiore che vi hanno le figure (peresempio, a ogni numero è proposto un inserto centrale a colori dedicatoa un illustratore), una scelta che, per chi si occupa di immagini, nonè esteriore, ma si inscrive in una riflessione estetica che riguarda icontenuti stessi di quanto proposto. Un altro percepibile cambiamento stain una decisa, quasi combattiva, assunzione di responsabilità, a frontedi una offerta editoriale percepita come “eccessiva”, pertornare all'espressione di Sophie van der Linden, rispetto alla propriafunzione critica, avvertita, oggi più che mai, come fondamentale: nonper, teatralmente, stroncare o beatificare questo o quel libro, ma inveceproblematizzando, andando al cuore delle questioni, approfondendo temi,stili, filoni e dinamiche editoriali, studiando immagini e contenuti,interrogando le scelte di autori e illustratori, dando la parola a voci,punti di vista e competenze diverse, ponendosi domande senza formularefacili risposte, e dando ragione ai lettori di giudizi positivi enegativi, di osservazioni e valutazioni, argomentando sempre scelte epreferenze. Un atteggiamento importante, perché la qualità e la crescitadei prodotti editoriali nasce, anche, da un confronto critico autentico econdivisibile. Prendere sul serio la funzione critica significa crederenella letteratura e nei lettori, dare a entrambi fiducia. Sapere che lescelte che facciamo e le parole che usiamo determinano altre scelte ealtre parole.
Dall'introduzione di Hamelin,riporto:
Provate a pensare all’attimoin cui mettete piede in libreria, piccola o grande che sia, indipendenteo meno. L’attimo prima di ricordare il motivo per cui siete entratiè un attimo di vertigine, di sconvolgente smarrimento e insieme diebbrezza. Sono centinaia i titoli esposti, le copertine ammiccanti,le fascette esclamative, e spesso gli stessi titoli cambiano nel girodi un paio di settimane, sostituiti da altri apparentemente uguali aiprimi. Perché se ne dovrebbero acquistare alcuni, e non altri? Qualè il valore, il merito, la necessità di ciascuno? Ce ne sono alcuniche sono migliori di altri, più urgenti, più vitali? Sono domande,queste, che ne sottendono altre, più essenziali: perché leggiamo? Checosa ci dà la lettura di un libro? Che cosa stiamo cercando? E per chisi occupa di promuovere la lettura, c’è un’altra domanda ancora:perché far leggere? Perché scegliere un libro per bambini o ragazzipiuttosto che un altro?
Perché, e abbiamo l’ambizione dipensarlo, alcuni libri sono migliori di altri, e lo sono sulla base divalori letterari, estetici e pedagogici necessari. Perché raccontanostorie che possono aiutare a fare una scelta, dare la spinta che serve,cambiare la vita. Perché raccontano di noi, di dove siamo e dove stiamoandando.
(gz)