Vado a Bologna, per la Fiera del Libro perRagazzi, dal 2008. Ma quest'anno, per la prima volta, ci vado daespositore. Quindi ho accesso a tutti gli anditi più reconditi deipadiglioni, anche nelle ore di chiusura e nelle giornate diallestimento. I Topi, furbi come sempre, mi hanno chiesto di sfruttarequesta condizione particolare per raccontare la Fiera da un punto divista inedito.
Allora, comincio così: sabato, 22 marzo2014.
Non c'è altro che scale.
Eragazzoni rumeni e slovacchi, armati di avvitatori e pennellesse.
E sguardi ai raggi X per le ragazze.
E bottiglie di birra e di merlot abbandonatevuote.
E sorridenti elettricisti ferraresi.
E parcheggi pronti ad accogliere il fermentodi domani.
E libri ancora solo sognati.
E speranze non ancora tradite.
E mostre da allestire.
E scaffalida riempire.
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Conla sua bella scala.