[di Ilaria Antonini e Barbara Balduzzi]
Da qualche anno un gruppo di biblioteche ci chiede di organizzare letture annuali per sette scuole materne. È il pacchetto che forse ci piace di più perché ha in sé molte caratteristiche favorevoli alla lettura. Incontriamo i bambini a cadenza mensile, se possibile in biblioteca, e in un paio di casi andiamo noi a scuola dai bambini; se la scuola è piccola il gruppo che ci attende va dai 3 ai 5 anni, mentre se la scuola è più grande solitamente incontriamo solo i grandi. Le maestre a volte ci danno alcune indicazioni generiche, oppure chiedono qualcosa di legato a quanto stanno facendo a scuola, ma solitamente ci lasciano libere di organizzare l’incontro come vogliamo, considerando quell’ora legata esclusivamente al piacere di ascoltare. I bambini hanno l’opportunità di sfogliare e toccare molti libri durante l’anno, si crea un’atmosfera amichevole e quasi intima, e i livelli di attenzione e di ascolto aumentano ad ogni incontro.
Ogni anno cerchiamo un filo conduttore tra un incontro e l’altro per aiutare i bambini, in particolare quelli più piccoli, ad avere memoria di ogni singolo incontro, e soprattutto per creare aspettativa sull’incontro successivo. Costruiamo una specie di “contavolte” con materiale di recupero, oppure diamo indicazioni perché lo costruiscano i bambini con l’aiuto delle maestre, in modo da trasformare l'incontro con la biblioteca in un appuntamento mensile atteso, un momento che fa parte della loro vita, come la musica, la merenda, il gioco o il riposino.
Quest’anno si tratta di una striscia di panno da appendere alla parete, sulla quale di volta in volta portiamo la sagoma di un animale che è presente nelle storie che leggeremo. Il mese di dicembre è toccato ai lupi.In una bellissima biblioteca di montagna abbiamo scovato, appoggiato al davanzale in legno di una grande finestra, Al lupo! Al lupo! di Tony Ross, pubblicato dalla Emme Edizioni nel 1992. Il libro ha un formato extra size e questo già contribuisce a una buona accoglienza tra i bambini.
È la storia di Luigi, un bambino sempre pronto a gridare «Al lupo!» per evitare di fare cose che non gli piacciono (ad esempio fare gli esercizi con il violino) o, al contrario, per fare ciò che più gli piace (tuffarsi nella vasca da bagno). A forza di chiamarlo, il lupo, un giorno, arriva davvero e cattura Luigi. Un lupo distinto ed elegante (certo, per essere un lupo), di cui nessuno conosce il nome, che prima decide di mangiarsi tutte le persone adulte che richiamavano Luigi per le sue bugie e solo alla fine si mangia anche il bambino per dessert.
Pagine enormi, illustrazioni colorate e divertenti, Tony Ross rimane un maestro indiscusso: la bocca spalancata di Luigi fino a vederne chiaramente le tonsille richiama la famosa principessina arrivata in seguito, e crea un senso di timore per ciò che sta per arrivare ma senza portarlo all’eccesso, così che i bambini possano avvertire la paura del lupo, ma sorriderne anche.
«Che ci volete fare? Così è la vita…»
Finale spiazzante per buona pace di alcuni adulti che vorrebbero sempre un finale a lieto fine negli albi illustrati: le maestre sono rimaste a bocca aperta, incerte se commentare o meno; controllavano con lo sguardo i volti dei loro bambini per cercare di intuirne i pensieri, alcune preoccupate che potessero essere rimasti sconvolti dalla ferocia del lupo.
I bambini non hanno afferrato completamente la conclusione amara, hanno solo inteso che il piccolo bugiardo è stato divorato, insieme anche a tutti i grandi, senza tuttavia dare un significato troppo drammatico alla conclusione.
Molto interessante è stato ciò che è seguito alla lettura ascoltata dai bambini, quando noi ce ne siamo andate. In parecchi asili le maestre propongono ai piccoli ascoltatori di fare un disegno di una delle storie ascoltate durante l’incontro. La scelta è libera, ogni bambino può fare ciò che vuole, anche disegnare tutt'altro rispetto a quanto ascoltato. Una maestra si è mostrata molto sensibile e ci ha fatto pervenire i disegni del suo gruppo (bambini da 3 a 5 anni): praticamente tutti hanno disegnato il lupo senza nome che mangiava Luigi. Potenza delle storie!