Dell'amicizia, ovvero: un libro per aspettare la neve

L'altro giorno una signorinainusitatamente gentile, con l'uniforme bianca e blu di una nota dittadi consegne espresso, ci ha recapitato un pacchetto. Ne riceviamotanti, ma questo proprio non lo aspettavamo: recava il logo di Amazone non avevamo ordinato nessun libro.

Dentroal pacchetto, un biglietto ci spiegava che era un regalo di AnnaCastagnoli, che in quei giorni era in Giappone, e forsenon è ancora tornata. E il regalo era un libro: White Snow, Bright Snow di Alvin Tresselt e Roger Duvoisin, con la sua bella medaglia Caldecott sullasovraccoperta.

Chi conosce Anna per il suo blog,immagina già che si tratta di un libro meraviglioso: Anna ha un gustoraffinatissimo e non sbaglia mai un colpo. Ma per noi, che siamosuoi amici, oltre che bellissimo, questo libro è anche carico diaffetto. Un affetto che le ha fatto pensare a quanto, dopo questaestate torrida e questo autunno afoso, i Topi bramino il gelo(quello vero, da venti sotto zero), la tramontana (quella cosìforte che ti ci puoi appoggiare contro), la neve (che cade lentaa grandi fiocchi o che vortica finissima e turbinosa) e la polenta(gialla, ma anche bianca, o taragna).

Dolce,gentile nella notte, in segreto,
giùdal Nord viene il bianco quieto.
Fluttuae vacilla in un volo discreto,
dolce,gentile, nella notte, in segreto.
Sono questii primi versi [la traduzione è mia, ed è libera queltanto che basta, NdA] di un poemetto in rima baciatache apre il libro. La magia della neve sta tutta lì: prima nonc'era e adesso c'è; anzi, c'è prima che ci sia, annunciata dacolori, odori e dolori (reumatici).

Nessuno si èaccorto di quando ha cominciato.
Unfiocco, due fiocchi, cinque, otto, dieci e di colpo
l'aria era densa di fiocchi fini e lievi.
Quasi non fanno rumore, cadendo.



La città ne vienecoperta. Una bella scocciatura per gli adulti che cercano di continuarea vivere come se la neve non ci fosse, come se non contasse niente,come se fosse solo un piccolo inconveniente che porta in regalo piedifradici al poliziotto, vialetti da spalare al contadino, scomodistivali di gomma al postino, pediluvi e senapismi da preparare allapragmatica moglie del poliziotto.

Ma peri bambini, la neve è un mondo nuovo e meraviglioso. Unamagia di giochi e battaglie, di sogni da inseguire eteorie di impronte da seguire.

Poiarriva il sole, la neve si scioglie e si sente - chiaro,distinto - l'odore di terra bagnata. La vita continua, comese non fosse successo nulla. Le solite incombenze: la posta daconsegnare, il giardino pubblico da sorvegliare, le mucche dapascolare, le aiuole da zappare.

E cosìanche la meraviglia. Che questa volta arriva con il trillo diun riconoscibilissimo, ancorché stilizzato, merlo americano(Turdus migratorius)in mezzo alle gemme di un ramo. (Il merlo americano è,come la rondine da noi, il simbolo della primavera,come ci ricorda Emily Dickinson, qui.)

Un mondo adulto e un mondo bambinoche sembrano non incontrarsi mai. Neppure nelle illustrazioni di RogerDuvoisin, con il loro fondo a larghe pennellate di acquerello grigiosul quale si stagliano, nette e coloratissime di giallo, di arancio edi verde, le sagome delle cose e delle persone. L'esatto contrario diquello che ci si aspetta da un libro "invernale". Eppure, non è proprioin mezzo al candore della neve che il giallo diventa più giallo, ilrosso più rosso, il verde più verde?

Grazie Anna: un librocosì bello ce lo dobbiamo ancora meritare.

Postscriptum: leggo e traduco dalla breve postfazione:White Snow, Bright Snow - scrive Alvin Tresselt - è arrivato mentre passeggiavo in una strada diNew York, durante una nevicata notturna. Il poemetto è venuto da sé,come se si fosse scritto da solo nella mia testa mentre camminavo. Poi,cercando una storia, mi è tornato in mente che mia madre diceva sempreche se le doleva l'alluce voleva dire che avrebbe nevicato. Così hopensato a tutti i modi che ha la gente per prevedere una nevicata e liho attribuiti al mio cast di personaggi: il postino, il contadino,il poliziotto e, naturalmente, la moglie del poliziotto, cosìdotata di senso pratico. Ma cosa sarebbe la neve se non ci fosseroi bambini a godersela?